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Glass Onion: il sequel di Knives Out su Netflix

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Dal 23 dicembre scorso, è in streaming il sequel della fortunata serie Knives Out. Glass Onion, è il terzo film Netflix più visto di sempre. L’aspetto che lo lega al primo film, è il personaggio del detective Benoit Blanc, interpretato da Daniel Craig. L’ attore torna ancora una volta ad impersonare l’intuitivo investigatore, con un aplomb più posato rispetto al ruolo di James Bond. La precedente pellicola, era ambientata in una grande villa del New England. Il primo Knives Out, costato solo 40 milioni di dollari, ne ha incassati 165 solo in Nord America, raccogliendo anche una candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Glass Onion il cast

Glass Onion, tradotto letteralmente, vuol dire Cipolla di Vetro. In realtà il suo significato è criptico, e può indicare i diversi dettagli sparsi per il film. La regia e la sceneggiatura sono sempre di Rian Johnson. Oltre a Craig, il resto del cast, è proprio il caso di dirlo, davvero stellare. 

Glass Onion: Il cast

Edward Norton ( Miles Bron), Janelle Monáe (Cassandra “Andy” Brand / Helen Brand), Kathryn Hahn (Claire Debella), Leslie Odom Jr (Lionel Toussaint), Jessica Henwick (Peg), Madelyn Cline (Whiskey), Kate Hudson (Birdie Jay), Dave Bautista (Duke Cody), Ethan Hawke (assistente di Bron), Hugh Grant (compagno di Blanc), Dallas Roberts (Devon Debella), Jackie Hoffman (madre di Duke). 

Daniel Craig

Glass Onion: la trama

Lo spregiudicato miliardario Miles Bron (Edward Norton) invita i suoi amici in un’isola greca in piena pandemia di Covid 19. La sua grande villa, strutturata come un gigantesco parco divertimenti, lascia i suoi ospiti a bocca aperta. L’obiettivo di Bron, è quello di presentare ai suoi amici il suo nuovo fantasmagorico progetto. Inoltre, vuole che si divertano per tre giorni in sua compagnia, anche con il gioco del Cluedo. Ma nel gioco e nella spensieratezza della location, avviene un omicidio. Sul posto è presente anche l’investigatore Benoit Blanc (Daniel Craig). L’uomo non è arrivato per caso, ed è pronto ad indagare sull’intricata faccenda. 

Glass Onion Kate Hudson

Glass Onion: la recensione

Scansione oraria, isterismi, esagerazioni. Benvenuti, questo è il mondo di Glass Onion, la frenetica prosecuzione di Cena con delitto. Questo secondo episodio, ha già fatto segnare numeri da record per la piattaforma streaming. Ma appunto si tratta di numeri, perché dietro la confezione lussuosa, si cela un meccanismo complicato. Si cerca di ricalcare i grandi romanzi gialli di Agatha Christie. Un gioco ridicolo, ma molto intricato, c’è dietro questa vicenda, dall’apparenza ingenua. Tutti sono innocenti e tutti possono essere colpevoli. E’ questo il colpaccio narrativo che ha tentato Rian Johnson, già regista della precedente pellicola. Glass Onion non è esente da difetti, però è godibile, e si lascia guardare.  

Glass Onion Cena con delitto

L’ombra del covid su questo giallo nello stile di Agatha Christie

Ma dal 2019 ad oggi, il mondo è profondamente cambiato, e l’influenza del Covid si sente eccome in Glass Onion. Anche se la pandemia è evocata più nei dialoghi e nelle date: la trama prende avvio il 13 Maggio 2020. Per il resto del globo, questa data segnava una diffusione del virus a macchia d’olio. L’isola greca del film segna quasi uno scenario da confinamento, da lockdown di lusso in pieno Mar Egeo per i protagonisti del film. Benoit Blanc è definito il miglior detective al mondo da una delle protagoniste. Ma lui stesso smentisce; non è Batman, ripete con una raffinata ironia.  

Dave Bautista

Nel film sono presenti alcuni riferimenti a Elon Musk

Nulla è come sembra; il Miles Bron di Edward Norton è quasi una sorta di Elon Musk raffigurato sul grande schermo. Affine nei pensieri di megalomania, e in qualche modo anche simile nel look, un po’ macchiettistico. Chissà, magari un biopic potrebbe essere nei paraggi. La manipolazione muove tutti i personaggi come delle pedine, alcune consapevoli, altre inconsapevoli. I Disgregatori, così sono chiamati questi assurdi sottoposti a Bron, che con un certo opportunismo ignorano i rischi dell’uso dell’idrogeno nel suo progetto. Il Glass Onion è quella struttura densa, misteriosa stratificata e imperscrutabile, con il centro in bella vista. Complessità, intelligenza e mistero, sono tutti elementi che si sovrappongono, ma con un’unica ovvia chiarezza. L’ enigma sulla teoria della disgregazione non è la cena con delitto, ma la chiave del caso da risolvere.

Edward Norton e Elon Musk

I numeri realizzati sulla piattaforma in poco tempo

In meno di 15 giorni, Glass Onion è riuscito a guadagnare un meritatissimo terzo posto tra i film Netflix più visti in assoluto. Prima di esso, ci sono sul podio Don’t look up e Red Notice. Novanta milioni di famiglie abbonate hanno visto sul network il sequel di Knives Out. Le visualizzazioni sono state 209,4 milioni. Scontatissima quindi la realizzazione di un futuro terzo capitolo di questa saga. Netflix ha investito 469 milioni di dollari sui diritti della serie di film, battendo all’asta la concorrenza di Apple Tv e Amazon Studios. Dalle prime indiscrezioni, stavolta la pandemia avrà un peso maggiore sulle vicende di Benoit Blanc. Intanto, le sue peripezie si confrontano con quelle dell’Hercole Poirot di Kenneth Branagh in Assassinio sul Nilo

Il trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Glass Onion, il sequel di Knives Out, alza la posta in gioco e sposta l'azione dal New England su un'isola greca nel Mar Egeo. Il risultato è godibile ma non particolarmente eccelso, tipico da film natalizio su Netflix. Cresce la simpatia per il detective Benoit Blanc di Daniel Craig. Mentre dall'altra parte si fa notare l'irritante Miles Bron di Edward Norton, quasi una caricatura stereotipata di Elon Musk sul grande schermo.
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

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