Thanksgiving è il nono film da regista di Eli Roth, pupillo di Quentin Tarantino e cultore del cinema horror. Quest’ultima pellicola è uno slasher movie divertente e senza esclusione di colpi.
Non solo divertimento e splatter, Eli Roth ha voluto con questo film anche denunciare il consumismo moderno e l’utilizzo dei social network. Dietro ogni film horror, in fondo, vive una critica sociale.
Thanksgiving: la trama
Siamo negli Stati Uniti, più precisamente a Plymouth in Massachusetts e molte persone si accingono a festeggiare il giorno del Ringraziamento. Molte altre, invece, sono in coda già da parecchie ore fuori dal super market Right Mart per cercare di accaparrarsi le offerte migliori con il Black Friday. Qui succede una tragedia. Le persone iniziano ad innervosirsi per poter entrare in negozio e arrivano ad uccidersi a vicenda per avere il piccolo elettrodomestico migliore.
Un anno dopo, sempre durante il Ringraziamento, un misterioso e feroce serial killer mascherato comincia a torturare e uccidere le persone che ritiene colpevoli del massacro dell’anno precedente. Quelli che iniziano come omicidi casuali si rivelano presto parte di un più ampio e oscuro piano legato alla festività.
Il cast
Eli Roth ha scelto per Thanksgiving un cast composto sia da vecchie conoscenze che da nuovi fenomeni dello show business. Patrick Dempsey, già familiare al genere per aver recitato in Scream, qui interpreta lo sceriffo. Addison Rae, star di TikTok, veste i panni di Gabby, ovvero l’amica della protagonista Jessica (Nell Verlaque).
Una vecchia conoscenza di Roth interpreta il padre di Jessica, Rick Hoffman, attore che ha preso parte al secondo lungometraggio di Eli Roth, ovvero Hostel.
Le origini di Thanksgiving
Forse non molti sanno che l’idea per Thanksgiving è in circolazione già dal 2007, anno in cui Eli Roth girò il cortometraggio omonimo. Il finto trailer di Thanksgiving si trovava all’interno del film Grindhouse, diretto da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.
In questa pellicola, infatti, emergono le influenze che il regista Eli Roth ha assorbito durante la sua carriera. Così come Grindhouse – Planet Terror, Thanksgiving è uno slasher che non risparmia nessuno, in cui le morti sono sempre originali e divertenti per gli amanti del genere.
Dopo quasi vent’anni Eli Roth ha realizzato il suo cortometraggio ed effettivamente quasi nulla dell’idea originale è stato cambiato. Confrontando il trailer del 2007 con il film, infatti, si nota come Roth si sia attenuto in maniera maniacale alla storia originale, nonostante siano passati diversi anni.
Non un semplice horror divertente
Thanksgiving è un film che divertente e intrattiene, con un ritmo serrato e ritmato che non lascia spazio di respiro allo spettatore. C’è di più in questo film. È già successo nella storia del cinema horror che i film abbiano avuto un fondo di critica sociale. Prendiamo, ad esempio, il capolavoro Zombi di George Romero, in cui il regista utilizza gli zombie per ironizzare e criticare il consumismo americano. Le creature, infatti, si trovano all’interno di un centro commerciale e se pur morti viventi, continuano a fare le azioni che facevano da vivi. Romero intendeva paragonare, dunque, la società moderna agli zombie.
Allo stesso modo Eli Roth lancia un grido di protesta nei confronti di un evento consumistico che caratterizza la società moderna e che si trova ora anche nella nostra penisola, ovvero il Black Friday. L’immagine di Thanksgiving della lotta che le persone compiono per accaparrarsi un microonde con il 50% di sconto, non è troppo lontana dalla realtà. Le testate giornalistiche sono piene di articoli in cui si parla di feriti e arresti durante il Black Friday. Thanksgiving esagera questa condizione, mostrando molto sangue e molta violenza, proprio con lo scopo di denunciare la pratica.
Roth, allo stesso modo, denuncia anche l’utilizzo spropositato dei social network e, in generale, del telefono cellulare. Tutto ciò che vediamo va ripreso e postato su Instagram o simili, così accade in Thanksgiving. Il serial killer riesce a trovare le sue vittime grazie ad un video postato su Instagram. A sua volta, egli utilizza il social per terrorizzare le sue prede. Nulla, ormai accade senza che il resto del mondo lo sappia.
Thanksgiving: uno slasher da manuale
Thanksgiving è per definizione uno slasher movie, dover per slasher si intende quel tipo di film in cui vi è un serial killer efferato. Il killer insegue e tormenta le sue vittime, uccidendole poi in maniera feroce e cruenta. In generale, dunque, gli slasher movie sono caratterizzati da un lato horror e un lato splatter.
In particolare Thanksgiving utilizza diverse strategie per scatenare il terrore nello spettatore. Una di queste è il jump scare, usato molto poco da Eli Roth, ma estremamente efficace per cogliere di sorpresa il pubblico e di fatto spaventarlo. Un’altra, invece, è l’ansia e il pathos che si crea nel sapere di essere braccati da un serial killer. Lo spettatore si immedesima nel personaggio e, di conseguenza, si sente inseguito egli stesso. Un buon film horror è generato da un equilibrio tra questi due aspetti, dove uno non prevale sull’altro. Thanksgiving utilizza pochi jump scare e ben piazzati, dando più spazio all’aspetto di hunting e di splatter.
Eli Roth sa bene come muoversi nel genere splatter, lo abbiamo già visto ad esempio con Hostel. In Thanksgiving il regista sperimenta moltissimo, supportato anche dalla qualità della CGI moderna. Il risultato sono effetti visivi assolutamente realistici e che rendono le morti dei personaggi divertenti e fantasiose.
Thanksgiving: le conclusioni
Thanksgiving è uno slasher movie ben ideato e scritto, caratterizzato da un montaggio serrato e ritmato. La presenza di jump scare non sovrasta la parte splatter e questo crea un ottimo equilibro tra terrore e divertimento.
Eli Roth ha creato un lungometraggio che intrattiene e allo stesso tempo denuncia la società moderna dei consumi e dell’ apparire. Attraverso la metafora dell’ horror, Thanksgiving sottolinea dei problemi che sono insiti nella comunità e che portano l’uomo a deumanizzarsi.
Il regista di Hostel e Cabin Fever si conferma come re degli slasher movie.