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L’uomo in più, il primo lungometraggio di Paolo Sorrentino

L’uomo in più è il primo lungometraggio scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Il film è del 2001 e segna l’inizio dell’interminabile collaborazione tra il regista e Toni Servillo, che appunto diventerà il suo attore feticcio.

L’uomo in più – La trama

La storia ha due protagonisti, che non si incontreranno mai nel corso del film, ma solamente in un momento di altissima drammaticità.

Da una parte Antonio “Tony” Pisapia (Toni Servillo) un carattere neomelodico che in seguito a un rapporto con una minorenne verrà denunciato. Tony passerà alcuni mesi in carcere in cui imparerà a cucinare il pesce anche per i suoi compagni di cella.

Il cantante ha anche problemi di droga e a causa di ciò verrà ben presto abbandonato anche dal suo produttore. In seguito a un concerto minore che terrà in una piazza in Abbruzzo in cui saranno presenti poche persone. Così Tony deciderà che quello sarà il suo ultimo concerto.

Dall’altra parte Antonio Pisapia (Andrea Renzi) è un calciatore, capitano di una squadra fantoccio del Napoli. Infatti la squadra si trova a Napoli ma le divise sono di colori diversi, ovvero il Napoli ha la divisa blu mentre la squadra del lungometraggio ha delle divise rosse.

Antonio è molto timido e chiuso, un giorno subisce un grave infortunio per colpa di alcuni compagni di squadra coinvolti in un giro di scommesse. A causa di questo infortunio Antonio dovrà smettere di giocare a calcio. Ma non si arrende, infatti il suo sogno è quello di diventare allenatore.

Timido, ma riflessivo Antonio propone un nuovo schema di gioco, ovvero usare un uomo di più in attacco, da qui il nome del film. Purtroppo anche lui non avrà successo e non riuscirà a realizzare il suo desiderio.

L'uomo in più

L’uomo in più – La recensione

L’uomo in più è il primo lungometraggio di Sorrentino. Già in questo lungometraggio ci sono preponderanti alcuni elementi che caratterizzeranno i futuri film di Sorrentino.

Innanzitutto il primo elemento che emerge è quello della solitudine. Entrambi i personaggi vengono rappresentati nel momento del loro declino, nel momento di massima drammaticità della loro vita. Sorrentino insegna che il successo non è eterno, non rappresenta la realizzazione e che da esso si può solamente cadere.

Nel film sono rappresentate entrambe le passioni di Sorrentino ovvero il calcio e la musica. Il regista ha infatti dichiarato che il suo sogno da bambino era quello di diventare un calciatore, il piano era quello di fare il cantante.

Nella pellicola Sorrentino conduce in luoghi proibiti: gli spogliatogli. Infatti dagli inizi del calcio fino ai primi anni 2000 per i giornalisti era severamente vietato entrare negli spogliatogli, che rappresentavano intimità e riservatezza. Questi concetti si trasmettono poi ai personaggi.

In questo primo film la città rappresentata è quella di Napoli. La capitale partenopea ritornerà anche negli ultimi lavori del regista, ovvero Parthenope e E’ stata la mano di Dio. Sorrentino è molto affezionato alle stesse città e agli stessi luoghi. Infatti i suoi film sono girati a Roma, in Svizzera e a Dublino, dove ha rappresentato This must be the place e un episodio dei Simpson. Sorrentino è stato l’unico regista italiano ad aver girato un episodio dei Simpson, questo sicuramente ha fatto in modo che il regista ricevesse un riconoscimento internazionale.

Nei film di Sorrentino infatti ci sono tematiche che ritornano e si legano nel corso di tutta la sua filmografia. Ad esempio la scena iniziale del film che mostra un polipo che si muove nelle acque marine si collega alla fine di Le conseguenze dell’amore, in cui vengono mostrati due amici che litigano. Entrambe le scene hanno infatti come protagonisti degli elementi che fino a quel momento non avevano fatto parte della storia.

L'uomo in più

Curiosità

La tattica calcistica dell’uomo in più da cui prende il nome il film è stata ideata da Ezio Glerean, ma il regista la rende una metafora per parlare del caos causato dal passaggio dal caos giovanile alla maturità.

Il film è stato prodotto da Indigo Film e segnerà il sodalizio collaborativo tra Sorrentino e questa casa di produzione italiana. Il ruolo del paparazzo è preponderante, l’ambiente scandalistico ritornerà ben preponderante anche in La grande bellezza.

Il cast

Entrambi gli attori scelti da Sorrentino, Toni Servillo e Andrea Renzi, vengono dal teatro. Per Servillo questo era il primo ruolo cinematografico importante che da qui consoliderà la sua collaborazione con il regista. Servillo sarà presente anche in E’ stata la mano di Dio, Le conseguenze dell’amore. Sarà anche il protagonista nel capolavoro da Oscar La grande bellezza. Diventerà quindi l’attore feticcio del regista partenopeo, ovvero l’attore ispirazione del regista.

Andrea Renzi invece sarà scelto anche per la sua somiglianza con Agostino Di Bartolomei, a cui il suo ruolo è ispirato.

Il film è stato candidato a 3 Premi David di Donatello. Il regista inoltre ha scritto anche le musiche insieme a Peppe Servillo fratello di Toni.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni
Alessia Morresi
Alessia Morresi
Amo l'arte in generale, ma il cinema è da sempre stato la mia più grande passione. I miei registi preferiti sono Wes Anderson e Quentin Tarantino, entrambi eclettici e in continua ricerca di una loro marca di artisticità. Non ho un genere preferito, ma sicuramente un buon thriller cattura immediatamente la mia attenzione.

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