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Slaxx: i jeans che uccidono

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Slaxx è un horror canadese del 2020, diretto da Elza Kephart. Si tratta di una pellicola che, dietro la facciata di B-Movie, nasconde una forte critica sociale nei confronti del consumismo.

Slaxx: la trama

Il film si apre con la giovane Libby, una ragazza idealista che ama l’ambiente. Libby trova lavoro da Cotton Clothiers, una linea di abbigliamento che ha fatto di inclusività e basso impatto ambientale il suo punto di forza. In particolare l’azienda produce dei jeans estremamente speciali, che si adattano alla forma del corpo grazie alla temperatura: i Super Shapers. Da qui comincia l’incubo per Libby e i suoi colleghi, inseguiti da un paio di jeans assassini.

Slaxx

Il cast

Slaxx vanta un cast quasi interamente canadese. Nei panni di Libby troviamo la talentuosa Romane Denis, attrice che veste perfettamente il ruolo di ragazza naive. Libby sembra la solita ingenua, innamorata del mondo e delle nobili intenzioni. Quando però il suo negozio preferito si trasformerà in un inferno, Libby mostrerà una forza innata. La Denis è la tipica attrice da baby face, che rende il ruolo della protagonista assolutamente nelle sue corde. Nel cast di Slaxx troviamo anche un volto noto del cinema horror, ovvero Stephen Bogaert, che qui interpreta Harold Lansgrove, ovvero il CEO della ditta tessile. Abbiamo già visto l’attore canadese in IT – Capitolo 2.

Slaxx contro il consumismo e il fast fashion

A prima vista Slaxx potrebbe sembrare un semplice B-Movie. Effettivamente l’idea che un paio di jeans possano uccidere le persone, suscita di per sè ilarità. La pellicola diretta da Kephart, tuttavia, è molto di più. Partiamo dal personaggio di Libby, una ragazza che sogna un mondo giusto e ripulito da inquinamento e sfruttamento del lavoro. Cotton Clothiers sembrerebbe la concretizzazione di questa fantasia, almeno ad un primo sguardo. In realtà, dietro ad una facciata di altruismo e beneficenza, si nasconde l’ombra del consumismo e del fast fashion.

Slaxx

I jeans assassini sono stati creati dal sangue dei lavoratori sfruttati nei paesi più poveri del mondo e ciò rende Cotton Clothiers colpevole di omicidio e maltrattamento. Slaxx sviscera questo aspetto creando, da una parte un assassino ironico e assolutamente esagerato, quale il paio di jeans. Dall’altra, sfruttando gli aspetti gore e splatter tanto amati dal cinema horror. Anche la presenza della classica influencer da social è un chiaro grido di protesta contro questo mondo in cui viviamo. Non ci si può fidare delle apparenze, dove un marchio sembra essere pro diritti, quando alle sue spalle si nasconde sangue e morte. Il fast fashion è un cancro della società, che molte volte non viene notato per via del nostro spirito consumista. Una realtà che però è effettivamente esistente e che ogni anno sfrutta e uccide moltissimi lavoratori e lavoratrici.

Perchè Slaxx non è un B-Movie

Come già accennato, una storia in cui un paio di jeans uccide le persone può sembrare un B-Movie. Tuttavia, non è questo il caso, Slaxx è molto di più. Fin dal principio, il genere horror non è nato solo ed esclusivamente per spaventare o impressionare. Il vero scopo di questi film era lanciare una critica sociale e politica nei confronti della società attuale. Prendiamo ad esempio Romero e il suo La notte dei morti viventi. Questo capolavoro, dietro la facciata di film zombie nasconde il grido dei giovani che, nel 1968, si sollevarono in protesta contro la guerra in Vietnam. Slaxx persegue esattamente lo stesso scopo. Dietro ad un primo sguardo in cui fa anche divertire un paio di jeans che uccide, si nasconde un messaggio fondamentale.

La regista Elza Kephart utilizza metafore ed esagerazioni visive per infondere un’idea nel pubblico. Attraverso scene gore e morti raccapriccianti, Slaxx vuole essere molto più di un semplice B-Movie. La pellicola, di fatto si erge a difensore dei diritti dei lavoratori dei paesi poveri e si pone contro lo sfruttamento lavorativo e minorile. Libby rappresenta colei che vorrebbe un mondo più giusto e pulito, ma che deve affrontare la realtà in cui vive. Non è possibile estirpare la cultura consumistica dal genere umano, che vive per comprare sempre di più e a minor prezzo. Alla fine il consumismo ci ucciderà, così come fanno i jeans in Slaxx.

Slaxx

Conclusioni

Slaxx è una piccola perla del suo genere, forse fin troppo poco conosciuta. Un film non solo dal potente impatto visivo, ma che rispecchia perfettamente le caratteristiche del cinema horror originali. La paura scatenata nella pellicola si rifà ad una pesante critica sociale ed economica, dove lo sfruttamento lavorativo fa da padrone. Attraverso scene splatter e davvero molto forti, la regista lancia un grido di protesta contro il consumismo e il cast fashion.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Slaxx è il classico film che a prima vista può sembrare un semplice B-Movie, ma non bisogna fermarsi ad un solo sguardo. Elza Kephart, in armonia con il vero scopo del cinema horror, crea una pellicola che è un grido sociale di protesta nei confronti del consumismo e del fast fashion.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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