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A beautiful life, il film che ha conquistato gli italiani

Perché vederlo, perché ti conquisterà il film danese nella top ten Netflix

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Metti una sera che hai voglia di guardare qualcosa di diverso, ma che sappia coinvolgerti ed emozionarti. Ecco confezionato il clima più adatto per scoprire A beautiful life, il film rivelazione di Netflix di Giugno.

Una produzione danese uscita ad inizio mese, che ha conquistato un posto nella top ten dei più visti. Rimanendo per più di una settimana al 1° posto. Scopriamo insieme gli ingredienti di questa storia che saprà conquistarti.

A beautiful life, la trama

La storia semplice di un ragazzo con un talento e tante cose da dire e comunicare, intrappolato in un lavoro umile e faticoso e in una vita con la quale è già in credito. Elliot, il protagonista, ha perso i genitori da piccolo in un naufragio sulla barca su cui vive e che è l’unica cosa che ha.

Cresciuto tra case famiglia e difficoltà, fa il marinaio e non ha mai avuto molte occasioni per riflettere su di sé e su quello che vuole. E ancora non si rende conto che ha un dono. Quella capacità meravigliosa di tradurre in musica i sentimenti più comuni, ma anche quelli più nascosti.

Partecipa ad una serata in un locale accompagnando alla chitarra Oliver, quello che dovrebbe essere il suo unico amico. Che ha il sogno di diventare un cantante di successo, senza avere né le carte giuste né le giuste motivazioni. È così che Elliot si farà notare da Suzanne, una impresaria musicale che lo catapulterà nel mondo della musica.

A beautiful life, il cast

Christopher canta Leap Of Faith al Sammen For Ukraine di Marzo 2022 a Copenaghen

Protagonista della storia è il cantante danese Christopher, classe 1992 e alle spalle già più di dieci anni di carriera. Regala nel film una interpretazione convincente e che cattura lo spettatore dall’inizio alla fine. Con dei primi piani e dei dialoghi in cui comunica tutte le sensazioni e i sentimenti del suo personaggio.

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Suzanne e Elliot

Nei panni di Suzanne, la talent scout che tira fuori Elliot di prigione dopo una rissa, e che lo accoglie in casa per una settimana, troviamo l’attrice danese Christine Albeck Børge. Il ruolo di Lilly, figlia di Suzanne, produttrice musicale e futura ragazza del protagonista, è interpretato dall’attrice norvedese Inga Josefine Ibsdotter Lilleaas.

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Elliot e Lilly

Completano i personaggi principali Patrick, interpretato da Ardalan Esmaili, attore di origini iraniane cresciuto in Svezia che ha partecipato al film del 2019 Domino di Brian De Palma. E Oliver, il migliore amico di Elliot con tanti soldi, pochi problemi, a parte il vizio del gioco, interpretato dall’attore danese Sebastian Jessen, visto in Love is all you need, pellicola del 2012 della regista Susanne Bier, con Pierce Brosnan.

Gli ingredienti segreti, ma non troppo

Primo ingrediente per questo successo poco annunciato: la durata e il ritmo. A beautiful life si snoda in soli 98 minuti e, per quanto non sia particolarmente originale come soggetto o sceneggiatura, non cede mai alla retorica o al racconto lacrimevole e ormai stereotipato dei drammi familiari dei protagonisti. Su cui, in altre produzioni, magari più famose e patinate, a volte si è indugiato un po’ troppo.

Secondo ingrediente l’ex videomaker, ora regista e sceneggiatore Mehdi Avaz, che torna su Netflix dopo aver scritto e diretto nel 2022 Toscana. Quel primo lungometraggio originale danese è stata criticato per una sceneggiatura e un soggetto troppo prevedibili, ma aveva riscosso un discreto successo di pubblico, che gli ha garantito la messa in cantiere di A beautiful life.

La sua regia è caratterizzata da primi piani intensi degli attori e scene girate in modo che lo spettatore riesca ad immergersi in quello che sta accadendo sullo schermo. Infine le location scelte, il montaggio e la fotografia ne fanno un film particolarmente contemporaneo, attuale e vicino a realtà e sensibilità del pubblico nostrano.

La musica, vera protagonista

A beautiful life si scontrava con un precedente recente e particolarmente ingombrante al quale è stato subito accostato. Stiamo parlando di A star is born diretto e interpretato da Bradley Cooper con Lady Gaga al suo esordio come attrice, consacrato da ben 21 nomination e un Oscar, un Golden Globe e un BAFTA.

In realtà la marcia in più al film danese deriva proprio dalla musica, protagonista non solo come semplice colonna sonora. Ma per il racconto che Mehdi Avaz regala allo spettatore sulla nascita di una canzone, dalla prima idea fino all’incisione in sala.

Il genere musicale di Christopher-Elliot spazia dalle ballads adattissime ad una storia romantica ad un pop più ritmato e accattivante, che riesce a riempire e colorare la semplicità di una trama con la quale non si è preteso di inventare qualcosa di nuovo o mai visto.

Per questo si arriva all’ultima scena con una sensazione di piacevolezza e di incanto, per una storia che è riuscita a mantenere il giusto pathos. E a coinvolgere e a farsi seguire dall’inizio alla fine. In conclusione una inaspettata e piacevole scoperta.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Una storia contemporanea ed emozionale che sulla scia della musica e dei primi piani, degli sguardi degli interpreti, ti porta con leggerezza nella sua trama, semplice ma efficace.
Redazione
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