Dopo anni di adattamenti altalenanti, Stephen King torna a dominare il botteghino. The Long Walk (Francis Lawrence), tratto da un suo racconto, si è rivelato un successo sorprendente: con un incasso di oltre 32 milioni di dollari negli Stati Uniti, ha superato film considerati intoccabili nel pantheon delle trasposizioni kinghiane, come Le ali della libertà e Carrie – Lo sguardo di Satana. Ma soprattutto, ha battuto Doctor Sleep, il sequel di Shining diretto da Mike Flanagan, che nel 2019 si era fermato a 31 milioni.
Il confronto tra i due film rivela molto sull’evoluzione del rapporto tra il pubblico e l’universo narrativo di King. Doctor Sleep, pensato come un ponte tra il romanzo e il capolavoro di Stanley Kubrick, godeva di buone recensioni (78% su Rotten Tomatoes) e del pieno appoggio dell’autore, che ne lodò la sensibilità e la fedeltà. Tuttavia, non riuscì a conquistare le masse, fermandosi a 72 milioni di dollari globali su un budget di 50. Il fallimento fu tanto più sorprendente se si pensa che arrivava dopo l’enorme successo di It, che aveva rilanciato la “King-mania” a Hollywood.
Dall’horror all’allegoria: il segreto del nuovo successo
The Long Walk, al contrario, ha scelto una via più sobria e cupa. Con un budget ridotto e un tono più vicino all’allegoria politica che all’horror puro, il film ha trovato una risonanza nuova presso il pubblico contemporaneo, dimostrando come la forza di King non risieda solo nel terrore, ma nella capacità di leggere il presente attraverso l’incubo.
Intanto, il sodalizio tra King e Flanagan continua: dopo Il gioco di Gerald e The Life of Chuck, il regista sta sviluppando serie tratte da Carrie e La Torre Nera. Per i fan dello scrittore, il 2025 si preannuncia come un anno d’oro: oltre a The Long Walk e The Monkey, all’orizzonte si profilano The Running Man di Edgar Wright e It: Welcome to Derry. A più di quarant’anni dal primo successo editoriale, il regno di Stephen King sul grande schermo sembra ancora lontano dal tramonto.
