Disponibile su Mubi, Mon Roi – Il mio Re è un film diretto da Maiwenn, ed è stato presentato al Festival di Cannes 2015. Emmanuelle Bercot che nel film interpreta la protagonista Tony, ha vinto la Palma come miglior attrice. Vincent Cassel nei panni di Georgio, una personalità manipolatrice, fornisce anche lui una grande interpretazione. Maiwenn sarà accanto a Johnny Depp nel prossimo Jeanne Du Barry, presentato come film d’apertura a Cannes 2023.
Mon Roi – Il mio re: il cast
Oltre agli straordinari Bercot e Cassel, sono presenti nel cast anche Louis Garrel nel ruolo del cinico e disincantato Solal, fratello di Tony. Il resto del cast è composto da Isid Le Besco (Babeth), Chrystele Saint Louis Augustin (Agnès), Patrick Reynal(Denis Jézéquel), Yann Goven (Jean), Paul Hamy (Pascal), Laetitia Dosch (Lila)
Mon Roi – Il mio re: trama e recensione
L’avvocatessa Tony ha avuto un ricovero in un centro di riabilitazione in seguito a un grave infortunio al ginocchio. La convalescenza si rivelerà più lunga del previsto, ma per la donna rappresenta l’occasione di una profonda riflessione. Il pensiero è rivolto al suo passato, attraverso i ricordi tempestosi del suo amore per un uomo alquanto particolare. La ricerca di un proprio equilibrio interiore rappresenterà l’opportunità di rompere questo schema malato amoroso. Ovvero quello del suo lungo, appassionato ma turbolento legame con Georgio.
Una relazione particolarmente travagliata inframmezzata da diversi flashback, che spesso vanno a intervenire nell’aspetto narrativo. Un rapporto che parte come travolgente e diventa via via drammatico, nel momento in cui intervengono gli aspetti più oscuro della personalità di Georgio. L’uomo ha personalità borderline e sicuramente narcisistica, amplificata dall’uso di droghe. Dieci anni di amore intenso, ma anche pieno di divergenze di coppia in pieno stile montagne russe.
Tra alti e bassi, felicità e dolore dove i caratteri si incontrano e scontrano continuamente. Si va dalla rovinosa caduta agli scii fino ad una sorta di girandola che ruota su sè stessa. Tutto questo tramite un montaggio serrato che ce lo fa leggere a fasi alternate con momenti di grandissimo cinema.
L’incontro tra quest’avvocata desiderosa d’amore e un ristoratore, dongiovanni impenitente e senza fronzoli, ha degli attimi veramente ben recitati, che in questo caso danno pienamente idea ad uno spettatore dove la pellicola andrà a parare. Si capisce perfettamente che dietro la patina e l’intraprendenza dell’uomo, c’è ancora qualcosa che dovrà emergere, un aspetto che verrà svelato piano piano nel corso della pellicola.
Due grandi interpretazioni in Mon Roi – Il mio re
Mon Roi è un film che ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica ed è stato apprezzato per le forti interpretazioni degli attori principali. Vincent Cassel, in particolare, ha ricevuto elogi per la sua performance nel ruolo di Georgio, un uomo affascinante ma manipolatore.
Tony e Georgio sono attratti l’uno dall’altra in modo intenso e appassionato. Tuttavia, questa passione sfocia spesso in una dipendenza di abuso emotivo.
Emmanuelle Bercot è stata anche lodata per la sua interpretazione di Tony, una donna che lotta per liberarsi dall’ossessione per quest’uomo che sembra giocare un ruolo inconsapevole nel provocarle sofferenza. In realtà il Georgio di Vincent Cassel è subdola parte attiva in tutto questo. Non a caso lui dice dopo uno dei loro primi amplessi: Io non sono uno stronzo, io sono il re degli stronzi.
Bercot offre una performance molto intensa ed emotivamente carica. Riesce a catturare l’angoscia e la disperazione di Tony, mostrando la sua lotta interiore per liberarsi dall’ossessione per un uomo che le fa del male. L’attrice porta sullo schermo la vulnerabilità del suo personaggio in modo autentico, mostrando le sue debolezze e i suoi momenti di fragilità. La sua interpretazione è ricca di sfumature, rendendo credibile il percorso emotivo del personaggio, che oscilla continuamente tra l’amore e la dipendenza.
La complessità di un personaggio carismatico ma tossico
Cassel riesce a incarnare perfettamente la complessità di Georgio. Da un lato, è carismatico e magnetico, catturando l’attenzione dello spettatore con la sua presenza scenica. Riesce a trasmettere l’attrazione che il personaggio esercita su Tony e il suo potere seduttivo. D’altra parte, Cassel dà vita anche agli aspetti più oscuri di Georgio, mostrando la sua manipolazione e il suo controllo sottile sulla vita di Tony. Riesce a rendere credibile la pericolosità emotiva del personaggio, che si manifesta attraverso il suo comportamento manipolativo e le sue azioni dannose.
Uno degli aspetti positivi del film è l’abilità di Maiwenn nel rappresentare in modo realistico le dinamiche complesse e distruttive di una relazione nociva per l’anima. Quest’ aspetto del film viene trattato in modo autentico e crudo, senza edulcorazioni. I continui alti e bassi non fanno che togliere alla donna le emozioni più autentiche che si dovrebbero vivere in una storia d’amore.
Ma in realtà diventa l’ennesima storia caratterizzata da sofferenza e delusione interiore. La caduta libera di Tony appare sempre più evidente nel corso della pellicola, fino a quando una caduta vera e propria non determina l’arrivo (sul fondo di tutto). Ma è proprio da lì che ricomincia la salita.
Conclusioni
Quello che fa Maiween è raccontare ancora una volta una storia di forti emozioni. Dopo il Premio della Giuria a Cannes 2011 per Polisse, la regista sceglie due grandi interpreti del cinema francese e li fa interagire sapendo di creare qualcosa di unico e indimenticabile. Le pecche se così le possiamo chiamare, sono rappresentate dai continui balzi narrativi e dai flashback nel ritratto di questo tempestoso quadro amoroso.
Mentre i momenti di felicità sono intensi, i conflitti e gli alti e bassi emotivi sono costanti. Tony idealizza Georgio all’inizio della relazione, credendo che sia l’uomo dei suoi sogni. Tuttavia, nel corso del tempo, scopre le sue debolezze, i suoi difetti e i suoi comportamenti distruttivi. Questa delusione continua ad alimentare il conflitto tra l’immagine idealizzata di Georgio e la realtà della sua natura complessa.
Le dinamiche di potere, le incomprensioni e le azioni dannose mettono costantemente alla prova la loro relazione e li portano a ferirsi reciprocamente emotivamente. Tutti questi contrasti sono al centro del racconto di Mon Roi e contribuiscono a delineare un ritratto complesso delle relazioni umane. Ed è quì che risultano evidenti le dinamiche emotive e gli effetti che possono avere sulle persone coinvolte, e sulla ricerca effimera della felicità.