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Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: recensione

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Il gioco da tavolo cult degli anni ’70 Dungeons & Dragons , arrivato recentemente all’orecchio dei più giovani soprattutto grazie alla serie Netflix Stranger Things, prende finalmente vita. Entertainment One e Paramount Pictures si uniscono per riportare in auge il meraviglioso mondo fantasy che per decenni con giochi di ruolo, libri e molto altro ha appassionato giovani di ogni età.

Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri è il film che nel 2023, quasi cinquant’anni dopo la nascita del brand, si prende questo impegnativo e prestigioso incarico. L’opera è diretta a quattro mani da John Francis Daley e Jonathan Goldstein e vede nella propria schiera attoriale principale Chris Pine, Michelle Rodriguez, Sophia Lillis, Justice Smith, Regé-Jean Page, Daisy Head e Hugh Grant.

Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri, trama

In un mondo fantastico, pervaso dalla magia e abitato da draghi e creature mutaformi, il bardo Edgin Darvis (Chris Pine) e la guerriera Holga (Michelle Rodriguez) sono da due anni rinchiusi in una prigione di massima sicurezza. A causa di un furto finito male, il cui scopo era quello di recuperare un antica reliquia in grado di riportare in vita un defunto, i due sono stati catturati e imprigionati dalle massime autorità del posto. Edgin ha però perso sua figlia Kira, ora sotto tutela del loro vecchio compagno Forge (Hugh Grant).

Dopo essere evasi dalla prigione, Holga ed Edgin reclutano il mago Simon (Justice Smith) e il druido Doric (Sophia Lillis) con lo scopo di formare una squadra in grado di salvare la figlia di Edgin. Forge non è infatti più l’amico di un tempo, e una minaccia ancor più grande sta per incombere sul mondo e su tutti i suoi abitanti.

Dungeons & Dragons - l'onore dei ladri
Holga, Edgin, Simon e Doric

Il Fantasy rivede una piccola luce dopo anni di buio

Dopo le grandi delusioni in ambito fantasy che il cinema aveva riservato dopo i fasti di Peter Jackson, la notizia riguardante la lavorazione di un film su Dungeons & Dragons suscitò reazioni abbastanza tiepide tra il pubblico. Sarebbe presto uscito un altro facsimile de Il Signore degli Anelli ? Una domanda più che lecita, al quale Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri ha risposto chiaramente.

L’opera in questione si è dimostrata una lieta sorpresa. Chiamare in causa a termini di paragone i grandi capolavori del genere fantastico è un operazione da non fare, sarebbe quasi blasfemo per via dell’abisso tra quei capisaldi e l’opera in oggetto. Non cambia però il fatto che Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri è il miglior blockbuster ambientato in un universo fantasy degli ultimi anni. Forse ciò è più dovuto al fatto che negli ultimi anni vi sono stati dei veri e propri flop di questo genere? La risposta è affermativa solo in parte.

Un immagine tratta dal film

Ironia e sarcasmo nel mondo di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

Un duro e lungo viaggio nelle terre sperdute di un regno magico, passando per le viscere di un mondo tanto strano quanto divertente, dove i draghi hanno una stazza alquanto “gonfia” e i morti tornano in vita per raccontare la loro tragica e rocambolesca dipartita. Il film di Daley e Goldstein non è il classico viaggio per salvare il mondo, dove l’imminente apocalisse e la distruzione accompagnano i protagonisti. Qui si ride e si scherza sulla morte e sulle drammaticità della vita.

Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri si distingue molto dai suoi predecessori, che tendevano comunque a fare dell’epicità e drammaticità il loro filo conduttore. Una scelta che si è rivelata però vincente: facendo così, il tutto è stato reso molto più leggero, risultando godibile anche ai non amanti del genere e posizionando l’opera su un livello intermedio, tra il film fantasy classico e una simpatica parodia del genere.

Personaggi all’altezza delle aspettative

Il film funziona molto anche grazie ai suoi personaggi: Edgin, un semplice uomo senza nessuna grande abilità nel combattimento, è la parte più comica della storia, riuscendo a dare all’opera la sua vincente vena comedy. Sue sono le strategie ed i piani, non sempre ben congeniati, che coordinano i movimenti e le tattiche della squadra. Holga, Simon e Doric sono quelli che fanno il lavoro sporco: chi si trasforma in creature ibride, compie antiche magie, o ancora affronta decine di nemici armato solo con un ascia. Seza di loro Edgin avrebbe fatto poca strada nel pericoloso universo di Dungeons & Dragons, dove oltre all’intelligenza e astuzia occorrono anche i muscoli.

Forge e Sofina, i cattivi della storia, sono sicuramente meno interessanti rispetto alla banda di eroi che si trovano ad affrontare. Forse un po’ sprecato il personaggio di Hugh Grant, al quale è riservato poco spazio e soprattutto poca importanza, mentre invece la strega rossa Sofina regala sul finale un combattimento all’ultimo sangue ricco d’azione, magia e ancora una volta un giusto pizzico di comicità. Nulla da segnalare per quanto concerne tutti i character di passaggio all’interno del film, la loro presenza non stona assolutamente all’interno del racconto ma non vi aggiunge neanche molto.

Dungeons & Dragons - l'onore dei ladri
Doric

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri Note conclusive

Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri riesce a far leggermente rialzare il martoriato genere fantasy. Il viaggio all’interno di terre sconosciute abitate dalle crature immaginarie più disparate e pericolose sono elementi classici del genere, qui però rivalutati e messi sotto una luce quasi satirica. Anche l’aspetto tecnico-visivo, se pur non di livello altissimo, è risultato comunque al disopra delle aspettative, i 150 milioni di budget si vedono e sono anche stati ben distribuiti nei vari aspetti dell’opera. Per queste ragioni non si fa fatica a dire che Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri è l’opera fantasy più riuscita degli ultimi anni.

Trailer italiano

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Grosse risate e avventure coinvolgenti sono i punti di forza di Dungeons & Dragons - l'onore dei ladri. Un film che si distingue dalle brutte copie tolkeniane degli ultimi tempi trovando così una propria identità.
Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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