The perfect couple è la nuova serie tv Netflix uscita il 5 settembre basata sull’omonimo romanzo del 2018 di Elin Hilderbrand. Con la regia di Susanne Bier (Bird Box), in sei episodi si entra a piccoli passi nella casa e nella storia della famiglia Winbury che sembra nascondere più di un segreto.
The perfect couple – Trama
Riuniti nella villa di Nantucket, la famiglia Winbury e gli ospiti si apprestano a festeggiare il matrimonio di Benji (il secondogenito) e Amelia. Greer, madre di Benji e colonna portante della famiglia, sta facendo l’impossibile affinché tutto sia perfetto mentre Tag, il marito, se ne disinteressa. Sono loro la coppia perfetta: 29 anni di matrimonio, 3 figli, tanto amore e ricchezza. Il figlio maggiore, Thomas, è il più dissoluto, insieme a sua moglie Abby aspetta un figlio ma nonostante ciò perpetua nei suoi adulteri. Il terzogenito invece, Will, è il più fragile, che più tra tutti paga lo scotto di avere una famiglia decisamente ingombrante. Purtroppo però i preparativi del lieto evento vengono interrotti da una tragica notizia: il ritrovamento del corpo senza vita della migliore amica e testimone di nozze di Amelia, Merritt. Quello che sembra un incidente in realtà è qualcosa di decisamente diverso che renderà evidente quanto questa famiglia sia tutt’altro che perfetta. Iniziano le indagini della polizia locale che tra passi falsi, scoperte inattese e bluff, giunge al colpevole.
The perfect couple – Recensione
The perfect couple era piena di grandi premesse: basata su un romanzo di successo, cast con grandi nomi, un omicidio da risolvere e spettatori da tenere incollati allo schermo. Purtroppo però il risultato non è poi così esaltante: le puntate scorrono lentamente, i personaggi rimangono sempre fedeli alle loro caratteristiche senza sorprendere e la soluzione del mistero, dopo tanta suspense, non soddisfa. Il prodotto in sé non è da buttare, d’altronde tutto è fatto nel modo corretto ma questo non basta, non c’è quel quid in più che rende una serie crime intrigante; è il ‘compito’ scolastico portato a casa con una banale sufficienza e per questo deludente.
È vero che negli ultimi tempi il genere giallo e thriller è sempre molto apprezzato, ma questa non può essere una rassicurazione. Proprio perché gli spettatori guardano tanto questo genere sono ormai abituati bene e per appagarli quindi serve più dei soliti cliché. In The perfect couple forse l’errore è stato proprio questo: credere che bastassero gli stessi ingredienti di sempre per scalare la vetta. Tutto gira intorno al denaro, al sesso, a segreti che si farebbe di tutto pur di celare, quando poi invece, una volta venuti allo scoperto, si rivelano essere molto meno importanti di quanto avevamo immaginato.
The perfect couple e Knives Out: ispirazione o competizione?
The perfect couple ricorda molto la saga Knives Out composta già da due film e con un terzo in arrivo nel 2025. In quest’ultima Daniel Craig interpreta il detective Benoit Blanc che si ritrova ad indagare su delitti enigmatici che avvengono sempre in grandi famiglie benestanti (come in Cena con delitto) o tra componenti di grandi aziende (come nel sequel Glass Onion di cui trovate qui la recensione). Lo schema utilizzato sembra essere lo stesso: scenari di lusso, denaro, potere, bugie e tanti sospettati. Il problema è che i film di Rian Johnson sono meglio scritti, il mistero è più fitto, i personaggi più complessi e soprattutto nelle circa due ore di film la tensione rimane costantemente alta, cosa che nel corso di più episodi viene più difficile da realizzare. Insomma The perfect couple si inserisce nella stessa scia di grandi gialli ma non regge il confronto.
Il finale
Greer scrive un romanzo sulla vicenda ispirato soprattutto ad Amelia, con la quale i rapporti erano stati tutt’altro che idilliaci viste le chiare differenze caratteriali. L’ultima scena è un sorprendente ricongiungimento tra le due in cui Greer chiede ad Amelia di leggere il suo manoscritto prima dell’eventuale pubblicazione. Risulta però un po’ forzato come se, con un colpo di spugna, si volesse rendere il racconto “moraleggiante”, esaltando una riappacificazione e un rapporto di solidarietà tra donne. Purtroppo è un tentativo inutile; in una storia in cui l’assassina è una donna che ne uccide un’altra incinta forse il finale tenero e ‘femminista’ non serviva.
The perfect couple – Cast
Infine il cast, nonostante tutto, rimane di grande livello. Nicole Kidman (Greer) incarna perfettamente lo snobismo dell’alta società con quell’espressione altezzosa e giudicante che le riesce così bene. Impossibile non apprezzare anche la bellezza di Meghann Fahy (Merritt), il perfetto atteggiamento sfingeo di Dakota Fanning (Abby) e l’insopportabile ghigno impertinente di Jack Reynor (Thomas). L’elemento più bello di questa serie? La sigla iniziale in cui tutto il cast balla sulla spiaggia durante la festa prenuziale al ritmo della canzone Criminals di Meghan Trainor. Un momento pieno di colori e musica che ci fa sorridere prima di immergerci nel mistero.