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Terrifier, recensione di una saga da voltastomaco

Terrifier, saga nata dalla mente di Damien Leone, è diventata un vero e proprio fenomeno dell'horror. Scopriamo il perché.

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Terrifier, il fenomeno horror che ha terrorizzato l’America

Molti di voi avranno sicuramente visto il nome Terrifier in diversi articoli online del settore. Naturalmente i titoli gridavano al film horror più disgustoso di sempre, al più violento, sottolineando come tantissima gente in America si fosse sentita male in sala al punto d’aver bisogno dei soccorsi. Negli anni quanti film horror, secondo l’opinione pubblica, hanno suscitato questo effetto? Tantissimi, alcuni a ragione altri a torto, ma molto dipende dalla sensibilità dello spettatore e alla sua dimestichezza con l’horror estremo. Terrifier di Damien Leone è sicuramente un film, anzi, una saga da voltastomaco. Art Il Clown, protagonista assoluto, mette a dura prova i nostri sensi dando vita ad un’esperienza a 360° gradi, rivoltante e molto, molto forte. In particolare è Terrifier 2, sequel di Terrifier del 2016, ad aver provocato svenimenti e conati di vomito nelle sale americane. Se il primo film è ancora semi sconosciuto ai più, il secondo è diventato un vero e proprio caso al box office incassando uno sproposito a fronte di un budget misero. L’accezione “fenomeno horror” negli anni è stata utilizzata molte volte, ma in questo caso non credo ci sia nulla da obiettare e ora vedremo perché.

La trama di Terrifier

Protagonista di entrambi i film è un serial killer conosciuto come Art Il Clown. Indossa un costume bianco e nero da clown, volto dipinto con gli stessi colori e un buffo e piccolo cappellino sbilenco in testa. Non parla mai, ci pensano i suoi occhi e il suo inquietante sorriso a terrorizzare il malcapitato di turno. Nel primo film a cadere nelle sue grinfie sono due ragazze, Tara e Dawn, di ritorno da una festa di Halloween -sì perché Art Il Clown agisce proprio quella notte lì – insieme a dei poveri sventurati che incontra sul suo cammino. In Terrifier 2 invece, dalla storia più elaborata, protagonista principale e successiva final girl è Sienna, giovane ragazza anche lei prossima a partecipare ad una festa di Halloween. Tutti pensano che Art Il Clown, passato un anno dal massacro di Miles County (quello del primo film), sia morto, ma Jonathan, fratello minore di Sienna, non crede a questa storia e ne sembra veramente appassionato in modo quasi macabro. Non passerà molto tempo che entrambi cominceranno a vedere il serial killer nei posti più disparati, quasi fosse una manifestazione soprannaturale. La saga si caratterizza per le forti scene splatter non adatte ai deboli di stomaco. Art Il Clown ci va giù molto pesante con le sue vittime…molto.

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Chi è Art Il Clown?

La genesi del personaggio risale addirittura al 2008. Infatti, Art Il Clown è protagonista di due cortometraggi, The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011) e poi di un film del 2013 dal titolo All Hallows’ Eve, tutti e tre diretti sempre da Damien Leone. Nonostante sia un clown non si può certo dire che sia buffo. Sin dalla sua prima apparizione chiunque penserebbe che non c’è da fidarsi e in questo costumi e make-up hanno aiutato molto. Inoltre, la mimica dell’attore David Howard Thornton che lo interpreta nei due film della saga è davvero incredibile. Inquietante, folle oltre ogni limite, sadico, ha tutte le caratteristiche per scalare l’Olimpo dei villain del genere slasher. Per quanto riguarda il suo background non si rende noto niente di esplicito e forse non è neanche necessario rifletterci su, ma qualcosa la si può intuire. Il suo vissuto familiare non deve essere stato dei migliori e una scena nel primo Terrifier ci fa pensare che uno dei suoi problemi sia il rapporto con la madre. Nel secondo invece compare una bambina dall’aspetto molto simile a lui, quasi una sua proiezione infantile. Chissà, qualcosa nella sua infanzia deve averlo tramutato nel mostro che è, così come accaduto a molti suoi predecessori cinematografici. Sono solo supposizioni, perché i film non ci spiegano nulla e probabilmente non vogliono proprio farlo. Terrifier più che una saga cinematografica è un gioco al massacro e di quelli tra i più brutali mai visti. Se avrete il coraggio di vederlo concorderete nel dire che Art Il Clown ha molta creatività. In tal senso lo si può accostare a Jigsaw che, tra l’altro, viene citato proprio nel primo film.

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Quando il passaparola è tutto

Fino a poco tempo prima dell’uscita nelle sale americane di Terrifier 2, avvenuta solo qualche mese fa, Art Il Clown e le sue malefatte erano circoscritte ad una cerchia ristretta di pubblico, il più affezionato all’horror estremo. Forse non molti avevano il coraggio di confrontarsi con questo serial killer, motivo per il quale molti avevano timore ad approcciarcisi. Il sequel invece è una vera e propria “esplosione” sia a livello di opinione pubblica che di box office. Con un budget di 250 mila dollari, raccolti tramite crowfunding, ne ha incassati più di 7 milioni. Il film, infatti, sarebbe dovuto rimanere nelle sale solo una settimana, ma gli incassi vertiginosi hanno convinto il distributore Bloody Disgusting a mantenerlo per un periodo di tre settimane. Un successo che la rivista Variety ha definito addirittura surreale. E’ uno di quei casi in cui il passaparola è stato fondamentale.

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Il sequel supera il primo capitolo?

Terrifier 2 è un caso anche perché nettamente migliore del primo capitolo. Terrifier soffriva di una trama molto scarna per quanto lineare nello sviluppare il personaggio e gli eventi ed è il difetto sulla quale poggiavano maggiormente le critiche fatte al film. Uno slasher molto basilare, insomma, che poggia la sua esistenza sulla violenza. Il sequel invece ha una durata anche importante per un film horror – più di due ore -, ma ben sfruttate. Un numero maggiore di personaggi e tutti con un discreto background, chi più chi meno. Inoltre, ha una storia ben più intricata, prova che Leone ha fatto tesoro degli errori commessi nel primo film. Il minimo comune denominatore è la messa in scena artigianale degli omicidi che visivamente rendono molto la follia e la brutalità di Art Il Clown, diventato una vera icona del genere. La saga di Terrifier è già un cult, ma col tempo lo diventerà ancor di più, perché il regista ha in mente di continuarla con ulteriori sequel. La storia di Art Il Clown, quindi, non è finita qui.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Terrifier di Damien Leone è una saga diventata un vero e proprio fenomeno nel genere horror. In particolare, ciò è dovuto al passaparola e al conseguente successo al botteghino del secondo capitolo, nettamente superiore al primo. Art Il Clown, il serial killer protagonista, è caratterizzato molto bene tanto da essere diventato una vera e propria icona. La violenza e la brutalità degli omicidi da lui commessi rendono Terrifier una saga assolutamente non adatta ai deboli di stomaco.
Redazione
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