Social impazziti e primo posto nelle visioni di Prime Video: Pesci piccoli – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget è una serie destinata a far parlare di sé. Lanciata come prima serie comica italiana di Amazon, ha finora messo d’accordo sia Prime sia Sky-NowTV, piattaforme sulle quali puoi andarla a recuperare.
Con al centro la content factory The Jackal, che ha già conquistato il pubblico Prime con LOL, è la nuova serie scritta e diretta da Francesco Ebbasta. Di nuovo insieme in questa nuova produzione, portano in un certo senso avanti un percorso di storie raccontate e coinvolgenti iniziato con la serie Netflix Generazione 56K.
Pesci piccoli, non chiamatela “solo” serie comica
È questo infatti il primo aspetto che si respira iniziando a guardare gli episodi: si sorride e si ride, come ti aspetti. Ma il tutto nello scorrere di una storia corale che coinvolge una serie di personaggi in cui riconoscersi. Di cui hai voglia di saperne di più.
Sullo sfondo? Una realtà con la quale oramai facciamo i conti tutti: la comunicazione e i social. Visti, per la prima volta negli ultimi tempi, dal lato di chi ci lavora. Non gli influencer, ma le nuove “agenzie pubblicitarie”. E la pubblicità, si sa, nelle serie TV ha sempre avuto successo e seguito: basta citare ad esempio l’americana Mad Men. Che con le sue 7 stagioni e l’arco temporale raccontato ha confermato una prospettiva attraverso la quale raccontare storie e personaggi.
Pesci piccoli, una trama semplice e (per questo) moderna
“Smarchiamo subito il punto“: è una delle frasi in linguaggio to-do-list con la quale si consuma il dramma lavorativo della protagonista Greta Benni–Martina Tinnirello. E del suo incontro-scontro con il primo guest della serie Achille Lauro, testimonial di un telefonino nella campagna curata dall’agenzia Tree of us. Il declassamento alla sede di provincia è fulmineo. L’agenzia napoletana con molte idee e poco budget.
E qui l’incontro con Ciro Priello, videomaker e in fissa con i balletti Tik Tok dell’agenzia, Gianluca Fru, social media manager, Aurora Leone, project manager e Fabio Balsamo, addetto alla produzione. Per Greta sembra un incubo, un baratro fatto di piccoli clienti regionali e basso budget. È da questo spaccato, in cui il gruppo dei The Jackal è facilmente riconoscibile per le sue “sciacallate” e per le identità dei suoi protagonisti, che si sviluppa il racconto dei vari personaggi della storia.
Il cast e i guest di Pesci piccoli
Oltre ai The Jackal, nei sei episodi da 30 minuti circa, troviamo Veronica Mazza nella parte della responsabile dell’agenzia, Giovanni Anzaldo, nella parte di Alessio, Anna Ferraioli Ravel, Ottavia in Scordato, l’apparizione di Angelo Spagnoletti, il Daniel Mottola di Generazione 56K.
Completano il cast Sergio Del Prete, Marina Zanchi, Mario Zinno, Amanda Campana, Flavio Pellino, Sara Penelope, Dino Porzio, Francesca Romana Bergamo, Alessia Santalucia, Gianni Spezzano, Marina Zanchi e Mario Zinno.
Partecipano infine, oltre a Lauro, Herbert Ballerina, nella parte dell’influencer da 400K di follower, Giovanni Mucciaccia, il piadinaro a cui Ciro spezzerà il cuore, Gabriele Vagnato, ex-collega di Greta, l’inviato di Viva Rai 2, Valentina Barbieri, la Francesca Fagnani fake al fianco dei Gialappi nel loro nuovo show, e Mario “Il Ginnasio” Terrone.
Pesci piccoli, una realtà e una filosofia
Se vi state chiedendo l’origine del titolo, sono stati proprio i The Jackal a chiarirlo durante le interviste promozionali. Perché loro si sentono pesci piccoli, una sorta di artigiani di comicità che oltre a fare i “conti” con un basso budget, popolarità indiscussa a parte, hanno voglia di continuare a crescere ed imparare.
La serie è quindi dedicata agli ambienti di lavoro mignon e di provincia, dove si sta tutti i giorni gomito a gomito, ognuno con le proprie caratteristiche e con il corredo di fisime, insicurezze e fissazioni personali. Con la celebrazione discreta e confortante del vero spirito di squadra. Con la parodia garbata ma al tempo stesso dissacrante dei termini anglofoni che identificano le varie posizioni lavorative in ambito social e non solo.
Per Francesco Ebbasta, Pesci piccoli è stata l’occasione per raccontare, con la comicità ma senza alcuna supponenza o distacco politically correct, le persone comuni, gli eroi senza volto e senza mila follower e cachet milionari che si svegliano ogni giorno con la consapevolezza che non cambieranno il mondo. Ma che riusciranno a arricchirlo e quindi a migliorarlo resistendo, essendo creativi e leggeri, conservando rapporti e nuove e vecchie tradizioni.
Pesci piccoli, essere contenti di quello che si sta facendo
Insomma, non ci si annoia certo guardando questa nuova serie tutta italiana. Le risate non mancano, e si sorride sulle piccole difficoltà quotidiane immedesimandosi in personaggi che sono il nostro collega di lavoro, il vicino di casa o noi stessi. C’è anche molta amicizia, quella vera e non tutta like e commenti sbrigativi da social. E anche un po’ di amore e storie sentimentali, a volte un po’ complicate come nella vita reale.
Il ritmo non manca, e non è di quelli turbinosi che ultimamente fanno tanto serie TV antica e un po’ stereotipata. E inoltre, chicca finale, davvero pregevole, una colonna sonora fatta di brani che abbracciano un arco temporale ampio come la playlist poco tecnologica e molto vera che ognuno di noi si porta dietro sull’onda dei ricordi. Che si chiude con una Figli delle stelle moderna che fa venire voglia di ballare e di una estate piena di vita.
E che ci siano tutti gli ingredienti giusti sono davvero in tantissimi ad averlo capito. Manifestandolo apertamente sui social e negli ascolti. E chi lo sa se lo squadrone di Ebbasta, Grespan, The Jackal e Mad Entertainment non dovrà presto mettersi al lavoro per una stagione numero 2.
Che aspetti ad unirti anche tu e a regalarti questo viaggio nella leggerezza e nella riflessione targata The Jackal?