Una fotografia asciutta quanto basta per mostrare scene tratte da una vita vera e senza fronzoli. Una musica di sottofondo ridotta a suoni e percussioni. E un uomo ormai grande e sofferente che sembra una comparsa rispetto a tutto quello che si anima attorno a lui. Compreso il suo alter ego da giovane. Così muove i primi passi e i primi accordi Scordato, ultimo lavoro dell’attore, regista, sceneggiatore e musicista lucano Rocco Papaleo.
La scrittura del film è iniziata durante il primo lockdown, ed è il frutto della collaborazione, ormai pluridecennale, con Walter Lupo. Insieme hanno realizzato, tra gli altri, Basilicata coast to coast (2010) e Onda su onda (2016).
Il risultato è la storia più personale che Rocco Papaleo abbia diretto ed interpretato, ha aperto il Bif&st 2023 ed è nelle sale dal 13 aprile. Viaggio nei ricordi che un uomo “scordato” si rifiuta di affrontare.
Scordato, il cast
La pellicola è targata Indiana Production, Less is more Produzioni e Vision Distribution realizzata in collaborazione con Sky. Punta su un cast collaudato e su giovani di talento, oltre alla presenza per la prima volta sullo schermo di Giorgia.
La cantante italiana è la fisioterapista Olga che obbligherà il protagonista Orlando-Rocco Papaleo ad intraprendere un viaggio a ritroso nei suoi ricordi.
Gli altri interpreti, in maggioranza lucani doc, sono Simone Corbisiero, l’alter ego-Orlando giovane, Angela Curri, Rosanna, l’irriverente sorella del protagonista. Manola Rotunno è Giacomina, la mamma separata che ha ritrovato l’amore tra le braccia di Rocchino, interpretato da Jerry Potenza.
Antonio Petrocelli è il Professor Deodato, dal quale la sorella ha appreso le idee comuniste e rivoluzionarie che condizioneranno per sempre le sue scelte di vita. Giuseppe Ragone, Filippo Santarsiero, è il proprietario di una catena di supermercati che offre un passaggio in auto al protagonista. E lungo la strada darà libero sfogo alla sua filosofia spiccia di soldi-sesso-botte di vita, gettando Orlando in uno sconforto ancora più profondo.
Decisamente in parte ed intensi i piccoli Elisa Gallo e Iacopo Velardi, ai quali spettano le scene di Rosanna e Orlando bambini.
Scordato, la trama
Rocco Papaleo celebra 40 anni di carriera e 60 film interpretati con una storia che punta meno sulla commedia e l’ironia soliti. Quella di un accordatore di pianoforti di Lauria, che ora vive a Salerno e lavora nel Teatro Giuseppe Verdi.
Del giovane che parla il dialetto, porta i capelli un po’ lunghi stile anni ’80 e che suona la chitarra, sembra non essere rimasta traccia. Orlando oggi, a 60 anni, è un uomo triste, bloccato da un mal di schiena e da una vita senza più stimoli. Una vita solitaria con due presenze costanti: i pianoforti che accorda e che altri suoneranno, e le canne che gli anestetizzano pensieri e desideri.
Una ricerca di sé e di armonia
Rocco Papaleo non ha nascosto che Scordato sia il film più personale e intimo al quale abbia mai dato volto e anima.
“Con i miei abbondanti sessant’anni, con la consapevolezza che non tutto sia andato liscio, che qualcosa sia andato perduto, ho immaginato la storia di un uomo che non è accordato con il contesto, così come mi sentivo io nel momento della scrittura”.
Due sono gli espedienti scelti dall’attore e che fanno da cornice e cassa armonica emotiva in un percorso lungo vita passata e fuori sincrono. Il primo è Orlando da giovane che irrompe per caso nella sua vita in una mattina piatta come le altre. Il secondo è una colonna sonora, realizzata dal solito Michele Braga, che parte con semplici percussioni che punteggiano le prime scene. Con un crescendo continuo che si arricchisce man mano di suoni, strumenti e nuove vibrazioni.
La malinconia e la poesia ritrovata
Costretto a tornare a Lauria, nella casa in cui è cresciuto, a cercare una foto in costume di quando era giovane, Orlando rivede scene della sua vita passata. Lui da bambino, che inventa poesie con la sorella Rosanna. Lui che si rompe un braccio, volando giù dalla piramide umana che festeggia il Mondiale del 1982.
Con il suo alter ego che lo sfida e lo provoca a superare quella sua malinconia fatta di troppi silenzi e dolori, mentre sullo schermo vengono proiettate immagini suggestive e mozzafiato della sua terra, la Basilicata.
L’ultima tappa del viaggio è il nodo più doloroso da sciogliere: andare a trovare in carcere la sorella Rosanna che non vede da anni. Portando con sé il loro quaderno delle poesie che ha finalmente deciso di riniziare a scrivere. Dando finalmente di nuovo voce ai suoi sentimenti più vibranti e profondi.
Conclusioni
Scordato è un film curato e ben fatto. Pur essendo la storia, intima e personale, di un uomo di sessant’anni, riesce a trasmettere la voce corale di quanti ci hanno lavorato. E le storie dei vari personaggi che si sviluppano sotto l’occhio dello spettatore, coinvolgendolo pian piano con il ritmo, anche della musica, che cresce pian piano, fino alla scena finale.
Scena nella quale i versi delle poesie di Orlando bambino, Orlando giovane e ora uomo grande, forse disincantato ma finalmente liberato dal peso dei suoi ricordi, gli restituiscono la sua vita, gli fanno ritrovare la sua armonia.
Quelli che si aspettavano il lieto fine romantico ma un po’ scontato della coppia interpretata da Giorgia e Rocco Papaleo dovranno farsene una ragione. Un bacio tra i due c’è, ma è solo un “bacio di scena” alla fine di un concerto.
Eppure l’amore c’è e si respira: per la propria terra e la propria storia, per la vita ancora da assaporare senza tradire sé stessi. Per le parole che nascono dentro e sono già poesia e musica e che regalano leggerezza e intensità al tempo stesso.