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Maschi veri: come ridere del maschilismo

Maschi veri è una serie per chi sa ridere dei maschi veri. Con la regia di Letizia Lamartire e Matteo Oleotto, tratta dalla serie Netflix spagnola Machos Alfa, con intelligente ironia tratta i temi del maschilismo, del politicamente corretto e delle relazioni.

Maschi veri – Trama

Massimo, Luigi, Mattia e Riccardo sono amici dai tempi dell’università e condividono la vita con spensieratezza. Spensieratezza che si interrompe quando ognuno di loro vive un momento di crisi nella propria vita: Massimo viene licenziato, Luigi viene tradito dalla moglie, Mattia si separa dalla moglie e Riccardo deve gestire la proposta della compagna di aprire la coppia. Le crisi e le disavventure alle quali vanno incontro questi quattro uomini li mettono di fronte a due grandi verità: il loro (più o meno esplicito) maschilismo e la necessità di cambiare. Cercano così di fare squadra per superare il duro periodo nel quale si ritrovano e, tra le altre cose, provano a frequentare un corso per la decostruzione della mascolinità tossica. Riusciranno ad imparare che la virilità non è sopraffazione?

Maschi veri

Maschi veri – Recensione

Maschi veri non è una serie che si propone di sconfiggere il patriarcato, Maschi veri vuole far ridere su una questione che è quanto mai attuale. Grazie al confronto con i personaggi femminili (che siano mogli, figlie, compagne, donne conosciute per caso), i protagonisti comprendono che il mondo attorno a loro sta cambiando e devono decidere come reagire. C’è chi, come Mattia e Luigi, cerca di imparare un linguaggio nuovo e un migliore modo di fare e chi, come Massimo e Riccardo, respinge qualunque possibilità di scendere a patti. Non sorprende infatti che, alla fine, Mattia e Luigi siano gli unici che riescono a rimettere insieme la loro vita sentimentale, mentre Massimo e Riccardo si ritrovano soli e dalla parte del torto.

Come il giornalista Riccardo Bocca ha detto nella trasmissione Rai TvTalk, Maschi veri pone le donne davanti ad uno spasso e gli uomini davanti alla loro miseria senza però umiliarli. Spassoso è per il pubblico femminile vedere il panico del personaggio di Riccardo, traditore seriale, davanti alla proposta di aprire la coppia e dinanzi alla scoperta che anche i suoi genitori lo fanno da anni. L’augurio è che anche gli uomini si divertano e sappiano ridere di ciò che questa serie racconta, accogliendo ciò che vedono come un educativo buffetto affettuoso e non come una mortificante provocazione.

Maschi veri

Maschi veri – Cast

I maschi veri di questa serie sono interpretati da quattro attori veri: Matteo Martari (Massimo), Pietro Sermonti (Luigi), Maurizio Lastrico (Mattia) e Francesco Montanari (Riccardo). Tra i quattro c’è complicità e intesa, come se fossero quattro buoni amici anche nella realtà. A loro si aggiunge, nella piccola parte dell’insegnante nel corso di decostruzione della mascolinità tossica, Corrado Fortuna. Attore, presente anche nel nuovo film di Martone Fuori, che speriamo di vedere presto in ruoli più importanti che risaltino la sua bravura.

Il cast femminile, che pungola i protagonisti e dà un tocco in più, è formato da: Laura Adriani (Daniela, compagna di Massimo), Thony (Tiziana, moglie di Luigi), Nicole Grimaudo (ex moglie di Mattia), Alice Lupparelli (figlia di Mattia) e Sarah Felberbaum (Ilenia, compagna di Riccardo). Tutte confermano il loro talento, ma soprattutto Sarah Felberbaum dimostra di avere tempi comici perfetti. Non possiamo fare altro che essere contenti di rivederla sui nostri schermi. Infine, a questo meraviglioso gruppo di donne, si aggiunge il cameo di Selvaggia Lucarelli nel ruolo di se stessa. La Lucarelli è simbolo di un giornalismo incalzante e attento e la sua simpatica partecipazione dimostra che la serie non si vuole prendere troppo sul serio.

Maschi veri

La commedia: un veicolo sottovalutato

Per riflettere su temi delicati si è soliti prediligere una forma narrativa tendente al tragico ed è indubbio che, in questo modo, gli effetti da provocare siano più facilmente recepibili. Con Maschi veri però la commedia ottiene una piccola rivalsa, dando prova del fatto che anche lei può essere un ottimo veicolo di spunti stimolanti da non sottovalutare. Certo, il “rischio” è che lo spettatore che guarda finisca solo per ridere ignorando la sostanza dell’argomento. Forse però talvolta è un rischio preferibile da correre rispetto a quello di lasciare lo spettatore appesantito, confuso e con una repulsione maggiore nei confronti del problema di quanta non ne avesse già prima (per i motivi più svariati).

Una delle scene che meglio spiegano questo ragionamento è quella alla fine del quinto episodio in cui i protagonisti cantano tutti insieme al karaoke la canzone Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia. In quel momento, senza grandi parole o discorsi e continuando a sorridere, si colpisce lo spettatore con delicatezza, senza la violenza di uno schiaffo morale. Del resto, per descrivere problemi così importanti ma anche quotidiani e spesso lasciati passare in sordina, bisogna tentare tutte le strade possibili, no? Per questo motivo Maschi veri ci prova.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazione
Emozioni

SOMMARIO

Maschi veri prende in giro i maschi veri e diverte molto.
Sveva Serra
Sveva Serra
Classe 2004, metà napoletana e metà romana, credo nel potere delle parole e dell'onestà. Il cinema mi insegna sempre qualcosa e io non voglio far altro che imparare.

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