Adorazione è una serie italiana uscita a novembre su Netflix tratta dall’omonimo romanzo di Alice Urciuolo e con la regia di Stefano Mordini. Con un cast giovane cerca di rappresentare una generazione di ragazzi incompresi e problematici.
Adorazione – Trama
Provincia di Latina, un susseguirsi di chiamate senza risposta, Vanessa che cerca la sua migliore amica Elena. Tutti pensano che sia solo un altro colpo di testa di una ragazzina ribelle e invece stavolta Elena è scomparsa davvero.
Iniziano le indagini della polizia e contemporaneamente si mobilitano tutti gli amici e il preoccupatissimo fidanzato Enrico e, pur nascondendo ognuno dei segreti, cercano di dare una mano. Elena viene ritrovata morta dietro il campo di calcio della scuola: non è più uno scherzo ma una vera tragedia.
Alla ricerca dell’assassino di Elena si aggiungono tutti gli intrecci amorosi e affettivi che i personaggi vivono: Vanessa si lascia con il fidanzato Gianmarco e scopre la sua sessualità, Giorgio ha un rapporto non consensuale con la sua ex e viene accusato dell’omicidio di Elena, Diana inizia una relazione con un uomo molto più grande di lei… Quindi chi ha ucciso Elena? E cosa ne sarà del futuro di questi ragazzi?
Adorazione – Recensione
Adorazione si potrebbe definire una serie crime tutta italiana: una scomparsa (come tante avvenute nel nostro paese) romanzata attraverso la complessità dei comportamenti adolescenziali. L’obiettivo da raggiungere, cioè descrivere la generazione Z nella sua indecifrabilità, sembra realizzato.
La domanda da porsi però è: come? Qual è l’immagine finale che ci lascia la serie su i sedicenni di oggi? Ne risulta purtroppo un quadro semplicistico di un gruppo di ragazzi indecisi, capricciosi e violenti. C’è davvero solo questo? Gli adolescenti del presente assecondano davvero solo i loro istinti o forse hanno delle motivazioni più profonde dietro le loro azioni? Forse dei traumi? La volontà degli sceneggiatori di dare voce ai lati oscuri dell’adolescenza del ventunesimo secolo è ammirevole, il risultato un po’ meno.
La vita di provincia
Se il ritratto fatto di questa gioventù è a tratti fuorviante, il ritratto della vita e della mentalità di provincia è senza dubbio riuscito. Il personaggio che meglio incarna il messaggio è Manuela, la madre di Vanessa. Manuela è orgogliosa della figlia: è una bella ragazza, va bene a scuola, ha un fidanzato benestante e non ha mai dato problemi.
L’unico aspetto che non sopporta della vita della figlia è proprio l’amicizia con Elena, una ragazza disubbidiente che rompe gli schemi, che vuole fuggire dalla realtà in cui vivono e che porta Vanessa sulla cattiva strada. Manuela si oppone fortemente quando Vanessa decide di lasciare Gianmarco. Trova inconcepibile che la figlia lasci un possibile marito perfetto, un ragazzo ricco e premuroso ed è inconcepibile anche se la figlia ha solo 16 anni.
La possibilità di scegliere strade meno sicure, di scoprire, di allagare i propri orizzonti, di avventurarsi e di rischiare non è concessa. La mentalità provinciale significa spesso anche questo: trovare il più velocemente possibile la soluzione per vivere bene, in maniera dignitosa, senza troppi ostacoli.
Nonostante ciò Vanessa vive bene nella sua città, nella sua casa, protetta da quei genitori che vogliono solo il meglio per lei, ma fino a che punto? La rottura dell’idillio familiare si realizza quando Vanessa inizia una relazione con una donna, perché questo sì che è davvero inconcepibile per Manuela. Allora andare via come voleva fare Elena o restare?
Adorazione – Cast
Per raccontare una generazione giovane ci vogliono volti nuovi e freschi; questo è il principio seguito nei casting della serie. Protagonista è Vanessa interpretata da Noemi Magagnini e per lei questo ruolo è stato l’esordio sul piccolo schermo. Veste i panni di Elena invece Alice Lupparelli che ha già qualche esperienza alle spalle: il film Fuori la verità e la fiction Rai Un professore 2.
Gianmarco è interpretato da Luigi Bruno (comparsa in Parthenope di Sorrentino) e Enrico da Tommaso Donadoni. Sempre a proposito di esordi, anche tra gli attori più grandi ci sono dei debuttanti come Noemi, famosa cantante italiana, che interpreta Diletta, la madre di Diana. Infine si aggiungono, in quanto più esperti e noti, Ilenia Pastorelli (Lo sposo indeciso) e Mario Sgueglia (Appunti di un venditore di donne) come genitori di Giorgio.
Chi ha ucciso Elena?
Dopo tanti sospetti e arresti la polizia scopre che ad uccidere Elena è stato Enrico, il suo fidanzato. Egli aveva scoperto che lei lo tradiva e l’ha strangolata. Ahimè niente di più in linea con la realtà.
Nel 2024 ci sono stati circa 100 femminicidi e l’anno non è ancora finito. Adorazione non è una serie contro gli abusi, non è un baluardo in difesa delle donne, ma nella sua semplicità racconta quanto ormai sia scontato per il pubblico pensare che l’assassino di una ragazza possa essere il suo fidanzato.
Questo almeno può farci riflettere: se il finale di questa serie non ci ha sorpreso (ma anzi lo abbiamo trovato banale) non è forse perché ci siamo assuefatti alla violenza degli uomini sulle donne? Ad ogni nuova morte ci indigniamo ma poi velocemente la mettiamo da parte. Il finale banale di Adorazione ci ricorda che la violenza non è mai banale e tantomeno lo è la nostra assuefazione ad essa.