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Maria Antonietta, quando l’adolescenza incontra la storia

Maria Antonietta è un film del 2006 diretto da Sofia Coppola e con protagonista Kirsten Dust. Il film è disponibile sulla piattaforma Netflix.

Maria Antonietta

Maria Antonietta – La Trama

Maria Antonietta (Kirsten Dunst) è una giovane adolescente, appena quattordicenne che viene offerta in sposa dalla madre al delfino di Francia, Luigi XVI (Jason Schwartzman) in modo da suggellare l’alleanza.

Dopo essere stata spogliata di tutti i suoi beni e per così dire ricordi austriaci, viene presentata alla corte di Francia. Maria Antonietta inizia così un difficile rapporto con la nobiltà francese, dovuto sia al fatto che suo marito non la consideri, che al fatto che sia troppo giovane per capire i costumi francesi.

Il marito d’altra parte non la considera e non si avvicina fisicamente a lei perché troppo bigotto. Infatti la giovane principessa sarà spesso sulla bocca di tutti perché tutti i suoi cognati avranno dei figli prima di lei. In una scena del film infatti Maria Antonietta scoppia a piangere incessantemente a causa delle continue chiacchiere di corte.

Per non soffrire ulteriormente la giovane trova conforto nelle amicizie come quella con la duchessa di Polignac (Mary Rose Byrne), ma queste amicizie non la faranno vedere di buon occhio dalla corte. Nella corte infatti ci sono delle gerarchie ben precise da rispettare. La noncuranza delle regole da parte di Maria Antonietta portano ben presto al diffondersi di voci sul suo conto messe in circolo dalla nobiltà per vendicarsi.

D’altra parte Maria Antonietta ormai diventata regina dopo la morte di Luigi XV (Rip Torn), non fa nulla per respingerle. Infatti la giovane regina ha numerosi vizi come l’alcol, le feste, il gioco d’azzardo e ogni tipo di divertimento. Le cose però si complicano con il peggioramento della situazione internazionale, che porterà il popolo a insorgere contro i propri sovrani. L’epilogo purtroppo non è uno spoiler, infatti la storia già ce lo ha insegnato.

Maria Antonietta

Maria Antonietta – La recensione

Maria Antonietta è il terzo lungometraggio di Sofia Coppola. Come anche gli altri lungometraggi anche questo film ha dei temi comuni, nonostante si tratti di un biopic. La pellicola infatti ha come protagonista una giovane adolescente, intrappolata in una gabbia dorata.

Questo pattern non è la prima volta che si ripete nei suoi film, infatti anche nel Giardino delle Vergini suicide e in Lost in Traslation, le protagoniste sono delle giovani ragazze che stanno diventando delle donne. Stanno cercando di farsi spazio nel mondo, di trovare il loro posto, ma si trovano continuamente bloccate in una prigione.

Il film, trattandosi di un film storico, contiene alcune inesattezze ed errori storici. Molto famosa è una scena in cui durante un piano sequenza in cui Maria Antonietta si veste, tra le altre paia di scarpe compaiono anche delle Converse. L’aurea femminile della regista compare anche in una scena del film, infatti il ritratto di famiglia della regina e dei suoi figli infatti è una pittrice a realizzare l’idillico quadro familiare, mentre nella realtà è un pittore a realizzare il ritratto di famiglia. La Coppola inoltre ha ricevuto il permesso di girare a Versailles, nulla osta che fino a quel momento non era mai stato dato a nessuno.

La colonna sonora del film, come la stessa pellicola, si trova a metà strada tra il racconto della realtà dell’epoca e la modernità. Nella soundtrack questa cosa si evince in maniera più esplicita, infatti essa è divisa in due dischi, musica classica e moderna. La pellicola ha riscontrato un grande successo al box office, ma è stata però duramente criticata durante la sua presentazione al Festival di Cannes, ricevendo addirittura dei fischi. Il film, di cui Sofia Coppola è anche sceneggiatrice, è tratta da un libro, ovvero la biografia di Maria Antonietta, scritta da Antonia Fraiser, dal titolo Maria Antonietta – La solitudine di una regina.

Curiosità

Il biopic dalle tinte pop-femministe che contraddistinguono la regista. La famosa regina di Francia, decapitata insieme a suo marito, è passata alla storia come la sovrana degli eccessi e del disprezzo verso il popolo. In realtà progressivamente alcuni storici hanno corretto le loro impressioni sulla famosa regina, ritenendola come una donna coraggiosa o più semplicemente un’adolescente. La versione della storia mostrata dalla Coppola ha un punto di vista fortemente femminile, la femminilità è resa esplicita grazie all’espressività di Kirsten Dunst. Durante la presentazione del fillm al Festival di Cannes 2006, il pubblico ha fischiato la pellicola, paragonata al diario di un’adolescente letto ad alta voce.

Inizialmente la regista aveva scelto Alain Delon per il ruolo di Luigi XV, ma l’icona francese aveva rifiutato. I motivi del suo rifiuto ancora non sono chiari, ma si rumoreggia che il fragoroso no sia dovuto al fatto che l’attore non avesse fiducia nella giovane regista americana.

Alcuni hanno paragonato il nuovo biopic realizzato da Sofia Coppola, Priscilla, a Maria Antonietta. Tra i due film ci sono numerosi punti in comune, sia a livello registico che di storia delle due donne, le quali hanno affiancato uomini che paradossalmente hanno rovinato loro la vita da adolescenti.

Il cast

Protagonista della pellicola è Kirsten Dunst che aveva un ruolo di rilievo anche nel primo lungometraggio della regista, Il giardino delle vergine suicide. Inoltre questa non sarà neanche l’unica collaborazione tra la regista e l’attrice, dato che sarà presente anche in L’inganno e con un cameo in Bling Ring.

Il ruolo di Luigi XVI è affidato a Jason Schwartzman, regista, sceneggiatore e cugino di Sofia Coppola. Nel cast si aggiunge anche Asia Argento, che interpreta Madame Du Bary, amante del re Luigi XV, che non è visto di buon occhio dalla corte.

Il trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni
Alessia Morresi
Alessia Morresi
Amo l'arte in generale, ma il cinema è da sempre stato la mia più grande passione. I miei registi preferiti sono Wes Anderson e Quentin Tarantino, entrambi eclettici e in continua ricerca di una loro marca di artisticità. Non ho un genere preferito, ma sicuramente un buon thriller cattura immediatamente la mia attenzione.

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