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Il mio corpo vi seppellirà: la recensione del film di Giovanni La Pàrola

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Il mio corpo vi seppellirà: il film di Giovanni La Parola, un pulp tra un western e Tarantino, disponibile in streaming su Chili

Non si è parlato quasi per niente di Il mio corpo vi seppellirà, nuovo film di Giovanni La Pàrola, uscito il 12 marzo sulle piattaforme on demand. Non se ne capisce il motivo, visto che questa pellicola meriterebbe attenzione anche solo per il concept da cui parte.

L’idea di ambientare la storia in un momento storico poco affrontato, come l’indomani dello sbarco dei mille in Sicilia, è già sintomo della grande originalità del film, il quale si rifà a tanti modelli diversi, una molteplicità di stimoli da cui riesce comunque ad emergere un’identità personale.

Il mio corpo vi seppellirà: streaming

Il mio corpo vi seppellirà è disponibile in streaming sulla piattaforma Chili

Il mio corpo vi seppellirà

Il mio corpo vi seppellirà: trama

Il mio corpo vi seppellirà racconta di quattro bandite, note come le Drude, che cercano di ribellarsi all’autorità dell’esercito regio appena insediatosi in Sicilia. Le loro azioni sono il veicolo per raccontarci la violenza e la brutalità di un momento storico, che diventa sfondo per un film d’intrattenimento ben confezionato, senza altre ambizioni se non quella di divertire (riuscendoci perfettamente).

Loro, le protagoniste, non sono meno feroci e senza scrupoli degli uomini che combattono. Sono le circostanze in cui sono cresciute e ciò che hanno subito a trasformarle in quello che sono, tuttavia è difficile arrivare ad empatizzare con loro.

Evidentemente al film non interessa creare un legame empatico tra lo spettatore e le protagoniste (tranne che con una di loro), perché al centro di questo film ci sono altri aspetti.

Il mio corpo vi seppellirà: recensione e cast

Il mio corpo vi seppellirà colpisce innanzitutto la grande cura visiva, di pari passo con l’attenzione nei dettagli che trasporta lo spettatore nella Sicilia dell’ottocento.

I costumi e gli ambienti portano su di sé la polvere e lo sporco, senza però che ciò risalti come accessorio, bensì come elemento che contribuisce al realismo della messa in scena. I limiti di un budget senza dubbio contenuto si notano però in alcune scene d’azione, ma ancora di più nelle scene in digitale. È un difetto su cui si può facilmente sorvolare, perché i meriti di quest’opera sono evidenti e indiscutibili.

A partire dalla scrittura, sempre di buon livello, dinamica e capace di dare una buona caratterizzazione – seppur mai troppo approfondita – ad ogni personaggio. A tal proposito, anche le interpretazioni contribuiscono alla buona resa del film.

Emergono le interpretazioni di Miriam Dalmazio e Antonia Truppo tra le Drude, ma è notevole anche il lavoro svolto da Guido Caprino, nei panni del perfido e folle colonnello che le protagoniste si trovano ad affrontare.

La macchina da presa lo inquadra quasi sempre dal basso, così da evidenziare la minaccia che rappresenta, un’ombra che si staglia sullo sfondo di tutte le scene in cui è presente. Per ultimo va menzionato anche Giovanni Calcagno, che interpreta il personaggio più subdolo e opportunista, ma per questo forse più realistico.

Il mio corpo vi seppellirà

Il mio corpo vi seppellirà: le influenze, da Sergio Leone a Quentin Tarantino

Come si diceva, Il mio corpo vi seppellirà ha molte ispirazioni alle spalle. Impossibile non pensare a Bastardi senza gloria di Tarantino (non solo per le numerose scene splatter, ma anche per diverse dinamiche interne alla storia), ma ancora di più a Sergio Leone (l’ultima sequenza non può non riportare alla mente sia il duello finale di Per qualche dollaro in più, che quello di C’era una volta il West). Non sarebbe sbagliato infatti leggere questo film come un western, dal momento che i rapporti tra i personaggi e l’evoluzione delle situazioni rimandano proprio a quel genere.

Ma tenendo in considerazione sia Tarantino che Leone, potremmo avvicinare questo film all’opera di un altro promettente regista italiano degli ultimi anni, Gabriele Mainetti. Questo film, così come Lo chiamavano Jeeg Robot, racconta un tipo di storia che nel cinema statunitense abbiamo già visto più volte, ma l’originalità sta nel calare quel tipo di narrazione in un contesto storico e geografico in tutto e per tutto italiano.

I personaggi del film parlano in dialetto (le protagoniste in siciliano, gli antagonisti in piemontese) e se all’inizio questo può stranire, con il procedere della narrazione il tutto acquista un sapore originale ed estremamente efficace.

Il mio corpo vi seppellirà

Il mio corpo vi seppellirà è quindi un film che in tempi migliori avrebbe potuto trasformarsi in un piccolo cult. Purtroppo, l’uscita esclusivamente sulle piattaforme on demand e la poca pubblicità che lo ha preceduto rischiano di farlo dimenticare troppo presto.

Queste considerazioni, però, non tolgono valore a un film che pur con qualche limite, riesce a raccontare una storia originale, con un’idea ben precisa alla base e la determinazione di renderle giustizia fino alla fine: fino ad un finale che, estremo e sopra le righe, dà l’idea di un film che sa divertirsi e che soprattutto sa come divertire.

PANORAMICA

regia
soggetto e sceneggiatura
interpretazioni
emozioni

SOMMARIO

Il mio corpo vi seppellirà è un film anomalo nel panorama italiano. Un'opera originale e ben riuscita, che pesca a piene mani da Leone e Tarantino e che mette in scena una storia action a metà tra il western e il film storico.

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