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Gimme Danger, il documentario rock di Jim Jarmusch

Gimme Danger” è il documentario realizzato nel 2016 da Jim Jarmusch, sulla biografia musicale del gruppo rock The Stooges. Presentato fuori concorso a Cannes, presenta una lunga intervista al suo iconico leader Iggy Pop, in cui ripercorre gli storici momenti che lo hanno visto protagonista di una delle band più importanti vissute a cavallo tra gli anni sessanta e i settanta. Si tratta del secondo documentario diretto dal regista americano, dopo “Year of the Horse” uscito nel 1997 e focalizzato in special modo su un concerto rock tenuto da Neil Young assieme al suo storico gruppo dei Crazy Horse.

Gimme Danger, trama

Il documentario ripercorre la vita biografica di Iggy Pop e del suo gruppo The Stooges. Precursori, con il loro suono, del genere punk rock. Ispiratori di una cultura musicale che nel giro di qualche anno sarebbe esplosa, grazie a band quali Ramones e Sex Pistols. Jarmusch si limita ad ascoltare quello che Iggy ha da dire, intervallando i suoi discorsi da immagini dell’epoca, che lo vedono grande interprete di una passata generazione.

Iggy Pop

Gimme Danger, recensione

Jim Jarmusch è un grande appassionato di musica. Il suo interesse nasce fin da ragazzo, quando entra in un complesso musicale, producendo musica post punk. Una volta passato al cinema, il suo amore anzichè placarsi, si entusiasma e si accende sempre di più. Attraverso i suoi film possiamo vedere grandi musicisti, cimentarsi in ruoli cinematografici. Ad esempio si ricorda Tom Waits in “Daunbailò” in cui viene affiancato da Roberto Benigni, all’epoca attore feticcio del regista statunitense. Anche Iggy Pop, ha collaborato con egli, prestando il suo talento in “Coffee and Cigarettes“, il cortometraggio del 1993, di cui poi ne viene fatta la versione estesa nel 2003.

La musica rappresenta quindi un elemento centrale della vita di Jim Jarmusch, di cui a partire dagli anni 10, cura anche la colonna sonora dei suoi prodotti artistici. La sua idea di cinema convive quindi con la passione che nutre per una serie di generi musicali alternativi, tanto che i suoi film diventono riconoscibili, grazie anche alla firma sonora lasciata in sovraimpressione. A dimostrazione dell’esperienza maturata dal suo autore.

Iggy Pop

L’amore di Jarmusch per i The Stooges

Circondatosi quindi dai migliori artisti rock in circolazione, da cui traspare una profonda amicizia, Jarmusch realizza con estremo piacere il documentario su uno dei gruppi che chiaramente ama di più in assoluto. Il suo amore per i The Stogees traspare infatti dalle numerose immagini di repertorio che vengono mostrate. Questa volta si ha quasi l’impressione che il regista abbia realizzato questo documentario, più per un feticcio suo, di conoscere veramente la storia della band, che per altri motivi.

Lo stile che infatti Jarmusch mette in mostra è relativamente semplice, non ci sono troppi tecnicismi registici e neppure messaggi filosofici nascosti tra le righe. È il suo lavoro meno concettuale, dettato più da una naturalità, che lo rende tra i suoi lavori più accessibili. L’estrema linearità di questo progetto lo rende però interessante e coinvolgente, merito soprattutto del suo interprete principale Iggy Pop. Il cantante si prende infatti tutta la scena, delegando Jarmusch come figura di secondo piano, completamente assorbito dal magnetismo dell’Iguana, altro nome con cui è conosciuto l’artista di Detroit.

Iggy Pop

L’ascesa di un mito (e di una band)

Dal documentario emerge la persona di un uomo condizionato per un’intera vita da eccessi. Iggy è sbalorditivo e contraddistinto da un’energia e una smania unica. Egli inventa un nuovo modo di stare sul palco. Un frontman sfrontato e diretto, che sfida con tutto sé stesso il suo pubblico, in una provocazione continua, che non teme il giudizio altrui.

Le sue canzoni rappresentano un’era storica, un periodo di grosso fermento, condizionato dal riscatto di una generazione, che per la prima volta osa ribellarsi alle regole sociali e del buon costume, che caratterizzano il mondo di allora, per ribellarsi a gran voce. In questo contesto Iggy canalizza tutta quella rabbia repressa, per tramutarla all’interno dei suoi testi.

Il leader degli Stooges si pone, con il suo modo di essere, in un ambiente culturale che lentamente si avvia verso un nuovo processo. Sono gli anni del cambiamento, delle lotte studentesche e dei diritti rivendicati. Il suo carisma si inserisce inizialmente nel seguente contesto ma alla lunga risulta poco compreso anche per il tempo sociale nella quale vive.

Iggy Pop

La bizzarra vita del cantante lo ha portato ad essere tra i personaggi più controversi della musica rock, amato e odiato allo stesso tempo. La sua grinta e il suo spingersi oltre le regole di convenzione sociale, gli hanno generato pesanti critiche. I suoi concerti live rimangono comunque impressi nella memoria collettiva. Il suo talento è stato rivalutato nel corso dei decenni ed oggi viene lodato come una vera e propria leggenda contemporanea.

Cosa rappresenta Iggy Pop

Iggy Pop nasce per alimentare il fuoco delle masse popolari e dei ragazzi in lotta. La sua figura è l’incarnazione di uno sfogo che ha avuto la massima espressione alla fine dei sessanta. È stato talmente potente da aver influenzato tutti i gruppi punk venuti immediatamente dopo. Il suo passato si incrocia adesso con l’attuale presente, in cui l’immagine emersa è quella di una star oramai invecchiata, ma che non perde il lustro.

L’eterna ribellione pare infatti non essersene mai andata. Iggy dimostra di nutrire dentro di sé un’esplosione di vitalità, che se fosse per lui lo porterebbe ad incendiare un nuovo palco. Jarmusch vuole sottolineare questo aspetto, concentrandosi sul vigore che ancora caratterizza la persona di Jim Osterberg e che lo rende un personaggio incredibile anche per i tempi nei quali viviamo. A dimostrazione di come abbia trasceso il tempo e lo spazio e si sia tramutata in una figura immortale, al pari dei grandi eroi del passato.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Jim Jarmusch realizza con amore questo documentario su una band che ama e che segue da decenni. La semplicità con il quale viene girato evidenzia il rispetto verso una figura che ammira e che ascolta entusiasta, ovvero la leggenda di Iggy Pop.
Giovanni Veverga
Giovanni Veverga
Amo gli autori che vogliono e sanno come raccontare una storia in grado di affascinare lo spettatore.

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