Antebellum (2020) è un film scritto e diretto da Gerard Bush e Christopher Renz. Il loro debutto con un lungometraggio li vede trattare il tema del razzismo negli Stati Uniti con scelte narrative uniche e sorprendenti.
In Antebellum niente è come sembra, ed è importante non leggere trame troppo dettagliate o con spoiler per non rovinare l’effetto incredulità. Efficaci colpi di scena stupiscono lo spettatore e costituiscono la vera ragione per la quale vale pena vedere Antebellum streaming su Prime Video.
Antebellum trama
La trama di Antebellum si divide in un due capitoli temporali nei quali ci viene mostrata la vita di due donne. La prima è Eden (Janelle Monáe), una donna di colore che vive come schiava in una piantagione di cotone. Domestica personale del senatore Blake Denton, viene marchiata a fuoco, picchiata e subisce le sue violenze sessuali. Con lei altri schiavi lavorano nei campi e sono costretti al silenzio. Possono parlare solo se interpellati.
I loro aguzzini sono soldati confederati, uomini spietati che hanno occupato la tenuta e non si fanno scrupoli ad uccidere chiunque tenti la fuga e a bruciare i loro cadaveri in un inceneritore. Una sera Eden si addormenta e al suo risveglio la vediamo catapultata ai giorni nostri.
Qui inizia il secondo capitolo di Antebellum, che ci introduce nella vita di Veronica Henley (Janelle Monáe), una sociologa e scrittrice di successo, attiva nella lotta contro le discriminazioni razziali. Vive nella sua lussuosa casa con il marito Nick e una figlia, Kennedy.
Una enigmatica giornalista contatta Veronica prima della sua partenza per un convegno. Durante il breve colloquio in video call la donna lascia intuire le sue idee razziste. Veronica la liquida bruscamente e parte per il suo viaggio, lasciando a malincuore sua figlia e suo marito.
Dopo una cena con due amiche, durante la quale ostentano la loro conquistata posizione sociale sorseggiando champagne, la perfetta vita di Veronica viene stravolta da un colpo di scena che spiazza lo spettatore.
Antebellum recensione
“Il passato non muore mai. Non è neanche passato”.
Antebellum accoglie lo spettatore con questa citazione di William Faulkner, anticipando già nell’incipit il senso della storia che verrà raccontata. Due piani temporali, il passato e il presente, ci mostrano due realtà di vita di una donna di colore: il passato coloniale, dove vive ridotta in schiavitù, e il presente perfetto conquistato con il proprio contributo alla causa antirazziale.
L’atteggiamento scortese del personale dell’albergo nei confronti di Veronica è l’espediente utilizzato per sottolineare quel retaggio della cultura americana della discriminazione tra bianchi e neri, ancora presente nella società moderna. Forse la sceneggiatura indugia un po’ troppo su uno stereotipo con il quale Antebellum non ci dice nulla di nuovo rispetto ad altre pellicole del genere, come Scappa – Get out.
Nonostante il film appartenga al genere che tratta la questione razziale, in realtà quest’ultima risulta essere solo il pretesto per costruire una trama che sorprende lo spettatore giocando sul tema del peccato originale insito nella genesi degli Stati Uniti.
La visione di Antebellum ci portata a pensare che il tema razziale sia stato trattato in modo superficiale e solo mostrando le scene più crudeli che dipingono il periodo coloniale precedente alla guerra di secessione.
Il film non è una rappresentazione della storia americana
In realtà la chiave di lettura si inserisce più nelle scelte narrative che nel tema trattato. L’intento sembra essere quello di stupire lo spettatore con svolte narrative inaspettate.
La questione razziale fa da sfondo ad un racconto che mostra fino a che punto d’orrore può arrivare il fanatismo che si erge dall’odio in senso universale. Una guerra che vede avversari divisi dal colore della pelle, ma avrebbero potuto essere declinato su questioni religiose o politiche. Qualunque contesto sociale che divide gli esseri umani in due fazioni contrapposte genera quel tipo di odio che può sfociare nel fanatismo perverso.
Il piano sequenza e la colonna sonora valgono la visione del film
Da brivido la colonna sonora di Nate Wonder e Roman GianArthur che accompagna l’apertura del film in un piano sequenza che mostra la scena dal punto di vista dello spettatore.
Un viaggio dentro la grande tenuta ci introduce in quella che è la parte più horror del film, ossia la realtà della vita in una piantagione di schiavi. Una lunga scena rallentata che mostra l’inseguimento, la cattura e l’uccisione di una schiava costituisce il primo grande impatto emotivo. I primi dieci minuti valgono la visione di Antebellum.
Nonostante sia considerato da alcuni un film del genere horror, Antebellum ha il pregio di non indugiare in scene volutamente raccapriccianti. La sceneggiatura si limita a mostrare l’orrore che l’uomo ha generato con le sue azioni.
“La caduta dell’indole mite” è il titolo del libro scritto da Veronica. Il successo della sua pubblicazione l’ha resa famosa come personaggio attivo nella lotta contro le discriminazioni. Allo stesso tempo, però, è diventata un personaggio scomodo per chi al contrario perpetra l’odio fanatico nei confronti degli afroamericani.
Il titolo del libro riassume preannunciandola la svolta nel terzo capitolo di Antebellum, quando i due piani temporali scivoleranno l’uno sull’altro fino a fondersi.
Ed è qui che la protagonista Veronica subirà la sua metamorfosi da madre amorevole e difensore della causa a donna pronta a tutto, non solo per salvarsi ma anche per vendicarsi.
Nonostante non abbia trovato il favore della critica, Antebellum resta un film capace di sollevare interrogativi morali che troveranno risposte non scontate. Costringe lo spettatore a porsi delle domande: cosa farei io se mi trovassi in una situazione simile? Quanto può la sofferenza cambiare la natura umana?
Antebellum cast
- Janelle Monáe: Veronica Henley
- Eric Lange: Blake Denton
- Jena Malone: Elizabeth
- Jack Huston: Jasper
- Kiersey Clemons: Julia
- Tongayi Chirisa: Eli
- Gabourey Sidibe: Dawn
- Robert Aramayo: Daniel
- Marque Richardson: Nick
- Lily Cowles: Sarah