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The Unforgivable, recensione del film di Nora Fingscheidt

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The Unforgivable (disponibile su Netflix) è diretto dall’acclamata regista tedesca Nora Fingscheidt (“System Crasher”). Protagonista della pellicola: una perfetta Sandra Bullock, di nuovo in un ruolo drammatico, dopo Bird Box (2018) di Susanne Bier.

The Unforgivable
The Unforgivable, 2021

The Unforgivable: il dramma di Ruth

“Voglio fare solo le cose che amo e non dire “sì” se non lo penso veramente” parola di Sandra Bullock, stella dell’Olimpo di Hollywood, un tempo amata per le sue golose commedie (indimenticabile la deliziosa “Un amore tutto suo”) che allietavano i cinefili dal palato tenero. 

Agli inizi della carriera, la Bullock (curiosità: ha lo stesso cognome della rockstar Tina Turner) era conosciuta anche col soprannome di “fidanzatina d’America”. Il motivo: la simpatia innata, la semplicità che la rende affascinante e “terrena”, il viso acqua e sapone della brava ragazza della porta accanto.

Chi la adorava nei ruoli leggeri certo rimarrà spiazzato nel vederla nei panni cupi dell’ombrosa Ruth (guardinga e spigolosa), donna bistrattata dalla vita. Ruth, laconica, sguardo spento, che soffre in silenzio e sorride di rado.

Ruth che si trascura: capelli selvaggi, indossa ciò che capita, abita in una stamberga (deve sfoderare artigli da leone per farsi rispettare dalle compagne di stanza), non dà confidenza, e soprattutto: il cuore lo tiene stretto per sé.

Un’esistenza tragica, Ruth: finita dietro le sbarre da adolescente per omicidio. Anche se in realtà, si scopre attraverso dei flashback, lei è innocente: ammette di aver premuto il grilletto per proteggere qualcuno di molto caro: la sorellina Katie, una bambina di pochi anni (Ruth le fa da madre dopo la morte dei genitori) da cui si separa definitivamente durante gli anni del carcere (la scena dell’addio è straziante: la piccola che mangia felice un dolce in un bar e non si accorge che la sorella viene portata via dalla polizia).

Katie viene adottata, volta pagina definitivamente, è tabula rasa, un foglio bianco: non ricorda gli anni dell’infanzia. Ma Ruth non si rassegna. Ed è proprio qui il nocciolo: riuscirà Ruth a riabbracciare Katie? E a ristabilire una sorta di normalità?

The Unforgivable
The Unforgivable, 2021

The Unforgivable, Ruth e le catene della colpa

Il titolo del film (“unforgivable” significa “imperdonabile”) contiene l’essenza dell’intera vicenda. Imperdonabile. Ruth, infatti, scontata la pena, saldato il conto con la giustizia, fatica a trovare il suo posto nel mondo. Le resta addosso un’onta, una macchia indelebile, che la rende simile ai personaggi delle antiche tragedie. Che non possono nulla contro il fato. Nessuno si fida di lei. Nessuno la vuole: anche dove lavora (un posto dove vengono assunti perlopiù ex detenuti) verrà picchiata a sangue. Inoltre: sulle sue tracce si mettono due fratelli in cerca di vendetta.

Imbronciata, carattere deciso, ferite (vere e metaforiche). Ruth tuttavia è dura come la roccia e ripete a se stessa che bisogna tirar dritto, malgrado tutto; che gli errori del passato non possono condizionare l’orizzonte futuro. Contatta così un avvocato (Vincent D’Onofrio) per mettere a segno il suo obiettivo: rintracciare Katie.

Ruth è sola. Sgobba come un mulo per guadagnarsi il pane. Per non pensare ai fallimenti. Di notte è lì che affetta il pesce crudo in un centro ittico. Di giorno modella e plasma (è falegname) in un’officina: lei che non può dar forma all’avvenire, riesce a trasformare un tronco.

“Quello di cui noi tutti abbiamo bisogno è amore, amore incondizionato”, è un’altra frase della Bullock, parole che ben si agganciano al destino di Ruth. Ruth è aspra, schiva, perché vuol gridare al cielo l’angoscia, il dolore di essere scansata come la peste. Ci si chiede: le catene della colpa, per Ruth, si spezzeranno? 

The Unforgivable parla di redenzione, perdono; sofferenza, solitudine. La fotografia livida (in sintonia con l’anima del racconto) è curata da Guillermo Navarro, che ha collaborato a lungo con il premio Oscar Guillermo del Toro.

Si resta incollati alla poltrona per il carisma di Sandra Bullock, qui di nuovo in un ruolo drammatico dopo un’altra prova di successo: “Bird Box”, sempre su Netflix e sempre diretto da una regista europea, Susanne Bier (“In un mondo migliore”). The Unforgivable è cucito addosso a Sandra Bullock (è anche produttrice della pellicola, segno che ha creduto molto nel progetto), vero perno dell’opera, grazie alla sua straordinaria presenza davanti alla macchina da presa. Ad ogni modo il cast è di altissimo livello e comprende grandi attori come Viola Davis e il già citato Vincent D’Onofrio.

Il tono è da serie tv e non a caso: la sceneggiatura è tratta dalla miniserie britannicaUnforgiven” (2009), scritta dall’inglese Sally Wainwright.

The Unforgivable, trailer

PANORAMICA

regia
soggetto e sceneggiatura
interpretazioni
emozioni
Micol Graziano
Micol Graziano
Amo il cinema e i pop-corn.

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