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Wes Anderson e il nuovo film con Benedict Cumberbatch

Inarrestabile Wes Anderson

Si sente ancora chiacchierare di The French Dispatch, anche in vista della stagione dei premi, ma Wes Anderson non si ferma un attimo. Dopo aver concluso le riprese in Spagna di Asteroid City è volato in Inghilterra per le riprese del film Netflix The Wonderful Story of Henry Sugar con protagonista Benedict Cumberbatch. Il film è tratto dai libri di Roald Dahl da cui già Anderson aveva preso ispirazione per Fantastic Mr. Fox. In Italia La meravigliosa storia di Henry Sugar è stata pubblicata all’interno della raccolta Un gioco da ragazzi e altre storie nel 1977. A rivelare che il film entrerà presto in produzione è stato il direttore della fotografia Robert Yeoman. Netflix ha acquistato l’intero catalogo di Roald Dahl, infatti non è da escludere che possano succedersi altri adattamenti e che Anderson inserisca gli altri sei racconti della raccolta.

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La trama di The Wonderful Story of Henry Sugar

The Wonderful Story of Henry Sugar si rivolge ad un pubblico più adulto rispetto a quello infantile a cui di solito sono indirizzate le storie di Dahl. Henry Sugar è un uomo benestante col vizio del gioco. Un giorno, tramite le ricerche di un medico, viene a conoscenza della storia di un chiaroveggente indiano che poteva vedere nonostante gli occhi completamente chiusi. L’uomo utilizzava questa capacità per lavorare in un circo e ricavare denaro. Henry Sugar decide di seguire la stessa procedura per poter arrivare a leggere le carte bendato ed arricchirsi con questo dono, ma con il successo dell’esperimento qualcosa cambierà in lui per sempre. Ad interpretare Henry Sugar il candidato al Premio Oscar Benedict Cumberbatch, attualmente protagonista della stagione dei premi per il suo ruolo nel film Il potere del cane di Jane Campion.

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Tiziana Panettieri
Tiziana Panettieri
E’ un amore di lunga data quello tra me e il cinema, cominciato con cult come Halloween, IT e L’Esorcista e alimentato negli anni con il meglio dell’horror e del cinema di genere. Ammetto, però, d’aver subìto il fascino del cinema asiatico, mediorientale e sudamericano. Sono onnivora, non mi precludo nulla senza aver prima provato.

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