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Predator: Killer of Killers – la saga di Predator ha il suo film d’animazione!

La saga sulla razza aliena armata fino ai denti ha il suo film d’animazione, Predator: Killer of Killers. Dopo il grande successo di critica ottenuto con Prey (2022), Dan Trachtenberg sembra il nome designato per portare avanti il franchise di Predator, iniziato bene da John McTiernan nel 1987, ma che dopo ha avuto dei vertiginosi alti e bassi. La storia sembra però tornare luminosa, e dopo un film live ecco un opera animata di grande carattere. Il 2025 sarà anche l’anno di Predator: Badlands, ancora una volta affidato alle mani del regista degli ultimi due prodotti con protagonista la razza Yautja.

Predator: Killer of Killers è disponibile in streaming su Disney Plus.

Predator: Killer of Killers – trama

Tre dei guerrieri più feroci della storia umana si trovano imprigionati in un astronave che viene dal futuro: Una razziatrice vichinga che guida il suo giovane figlio in una sanguinosa missione in cerca di vendetta, un ninja nel Giappone feudale che si ribella al fratello samurai in una brutale lotta per la successione, e un pilota della Seconda Guerra Mondiale, tre personaggi accomunati solo da un grande coraggio e forza combattiva ineguagliata nel loro tempo. Tuttavia, sebbene questi guerrieri siano assassini a pieno titolo, sono solo prede per il loro nuovo avversario: il killer dei killer per eccellenza.

Predator: Killer of Killers

Un gruppo di killer contro “il Killer”

Dai meandri dello spaziotempo tre grandi killer vengono richiamati per una sfida che li vedrà affrontare il più grande dei killer: Predator. I tre, che hanno già sconfitto uno di questi nemici in passato, sono pronti a guardare la morte in faccia per un ultima volta.

Predator: Killer of Killers fa ulteriormente crescere la voglia di riscoprire e continuare questo franchise che, prima del 2022, ormai tutti davamo per morto. Un film d’animazione che già dai primi minuti porta lo spettatore nel vivo dell’azione, tra scudi insanguinati, teste mozzate e figli perduti. Un racconto a tre storie che racconta di famiglie spezzate, fratellanze ricongiunte troppo tardi e sogni spezzati. Le narrazioni non si concentrano unicamente sui Predator che fanno la loro comparsa, essi sono solo l’epilogo di un fato che li accomuna, un finale degno dei più grandi killer che hanno attraversato le innevate lande del Nord Europa, del Giappone feudale, fino alla prima metà del ventesimo secolo.

Un opera animata dal sapore splatter e violento ma che grazie ad un ottima capacità di sintesi riesce in una manciata di minuti a raccontare storie di vita e di famiglia. Insomma, non solo puro intrattenimento come spesso la saga di Predator ha propinato ai suoi fan. L’unico punto che a molti potrebbe non essere ancora chiaro è il perché di quest’opera, un opera che in effetti non ci racconta niente di nuovo, non da nuove informazioni sulla razza dei Yautja e sulle loro origini. In realtà però questo non è del tutto vero. Predator: Killer of Killers ci conferma che questa razza aliena assassina ha visitato la terra da molti secoli, e proprio come le sue prede umane ha evoluto nel tempo il proprio arsenale e capacità combattiva.

predator: killer of killers

L’animazione come tecnica e non come contenuto

Nella testa di molti vive ancora l’idea che l’animazione sia solo cosa per bambini. Una credenza che già dai primi anni ’80 il Giappone sfatò con grandi capolavori animati palesemente destinati ad un pubblico adulto, e che poco avevano a che fare con i fruitori di tenera età. Mentre nel Paese del Sol Levante uscivano pellicole come Ghost in The Shell, Akira e Perfect Blue, effettivamente gli USA non proponevano ancora opere più mature non live action, e questo ha fatto imprimere sempre di più nella mente degli occidentali il connubio animazione-bambini.

Da qualche anno però, anche l’occidente ha sperimentato un animazione più cruda, violenta e complessa nei contenuti, visivamente più cupa e priva di quei bei colori pastello raggianti. L’animazione come mezzo di racconto, una metodologia diversa per portare sul piccolo o grande schermo una storia che, come Predator: Killer of Killers, con i più piccoli ha davvero poco a che fare. Prodotti di questo tipo sono sempre in voga e visti i buoni risultati ottenuti da alcuni di questi ultimi in futuro il loro numero crescerà sempre di più.

predator: killer of killers

In conclusione

La saga di Predator sembra finalmente essersi rialzata grazie al nome di Dan Trachtenberg, un autore che ama sperimentare pur mantenendo i canoni caratteristici del franchise. Come fu per Prey, anche Predator: Killer of Killers va a mostrare i conflitti tra l’essere umano e questa strana razza aliena nel passato, ma qui la cosa si vede su più epoche e prospettive.

Un film d’animazione di tutto rispetto, con una buona tecnica animata, regia e caratterizzazione dei tre personaggi protagonisti. La saga su Predator ha ripreso bene il suo percorso e ora non si aspetta che vedere il prossimo capitolo, diretto sempre dalla stessa mano degli ultimi due.

Predator: Killer of Killers – trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Da ormai due anni la saga su Predator ha ripreso bene il suo percorso e con Predator: Killer of Killers ora abbiamo anche il primo film d'animazione del franchise.
Davide Secchi T.
Davide Secchi T.
Cresciuto a pane e cinema, il mio amore per la settima arte è negli anni diventato sempre più grande e oltre a donarmi grandissime emozioni mi ha accompagnato nella mia maturazione personale. Orson Welles, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa e Federico Fellini sono gli autori che mi hanno avvicinato a questo mondo meraviglioso.

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