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Piggy, la sorprendente opera prima dal Sundance Film Festival

Piggy, esordio della regista spagnola Carlota Pereda, tratta il tema dell'adolescenza e della formazione in chiave horror, muovendosi anche fra thriller e dramma familiare.

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Piggy, un horror sul bullismo o un film di genere?

Il Sundance Film Festival è una fucina che continua a sfornare piccole perle del cinema contemporaneo o fenomeni dall’inaspettato successo internazionale. E’ il caso di Piggy della regista spagnola Carlota Pereda, lì presentato in anteprima mondiale a gennaio 2022. Il film è basato sull’omonimo cortometraggio della regista e protagonista di entrambe le opere è l’attrice Laura Galàn. Dopo il Sundance, a settembre 2022 viene presentato al Festival del cinema di San Sebastiàn per poi approdare nelle sale. In Italia è stato distribuito da I Wonder a partire dal 3 novembre 2022. Un film di difficile collocazione questo, perché ad una prima visione è chiaramente da identificare come una denuncia al bullismo fisico, verbale e online, ma riflettendoci non è l’unica lettura possibile. C’è una forte tendenza al sentimento di vendetta nonché -di striscio, s’intende – allo slasher, sfumatura che cammina parallelamente alla vicenda di Sara, la “piggy” del titolo. Probabile che il film di Pereda sia solo all’inizio della sua ascesa, perché nonostante l’insuccesso al box office, la critica non ha espresso altro che lodi.

Piggy, la trama

Sara è un adolescente molto in sovrappeso e costantemente presa in giro dai suoi coetanei per via del suo corpo. I ragazzi del luogo non prendono di mira solo lei, ma anche la sua famiglia, proprietaria di una macelleria. Per via della professione dei genitori non esitano a soprannominarla “piggy” cioè maialino. La ragazza soffre molto per questo e in realtà fatica a nasconderlo, ma i genitori sembrano non accorgersi del suo dolore, presi come sono dal considerarla ancora una bambina ai loro ordini. Un giorno decide di andare in piscina dove avviene l’ennesimo episodio di bullismo ad opera di tre ragazze che sembravano non aspettare altro che l’occasione giusta per metterla in ridicolo in maniera definitiva. Poco dopo le ragazze scompaiono, rapite da un uomo misterioso. Sara, nonostante abbia assistito all’accaduto decide di rimanere in silenzio, mentre la cittadina è sconvolta dalla tragedia e la rabbia e il dolore crescono sempre più dentro di lei.

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Un percorso di formazione

Piggy pone costantemente al centro della scena la sua protagonista. Potrebbe essere scontato, ma non lo è. Proprio la dinamicità del suo personaggio fa sì che il film non abbia i cosiddetti tempi morti e segua un ritmo abbastanza incalzante. Non ci sono scene particolarmente violente a livello visivo, eppure il disagio, l’imbarazzo e l’inquietudine provocata da certi silenzi aleggiano come un’ombra oppressiva sulle vicende di Sara. Un’altra lettura possibile, oltre a quella di film di genere e horror sul bullismo, è quella riguardante la formazione e la crescita della ragazza. Sara è vittima di pesanti atti di bullismo da parte delle coetanee che la ritengono disgustosa e inavvicinabile per via del suo peso. Tuttavia, non è solo questo a farla star male. I suoi genitori sono presi di mira dai ragazzi della città tanto quanto lei, semplicemente per provocarle ulteriore sofferenza. C’è da dire che la madre – interpretata da una bravissima Carmen Machi – sin da subito si mostra come un personaggio chiave. Un po’ mamma chioccia, un po’ mamma padrona, crede ancora che Sara sia una bambina, non comprendendo le sue esigenze da adolescente. A questo si aggiunge anche un volersi salvaguardare personalmente, oltre che “salvare” il negozio e il microcosmo familiare, quasi fuori non ci fosse un mondo intero di cui tener conto. Sara, naturalmente, dentro cova sempre più rabbia, dolore e sofferenza, sentimenti ed emozioni che verranno fuori sul finale proprio in uno scontro a viso aperto con la madre.

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Un serial killer nell’ombra

Chi è quell’uomo misterioso prima intravisto di spalle, poi di tre quarti e infine mostrato in tutta la sua ferocia e prestanza fisica? Domanda legittima, ma quella più giusta è: ha davvero importanza saperlo? Il serial killer di Piggy grazie al quale è possibile dare anche il nome di slasher al film (anche se un po’ forzatamente) non ha una vera identità. E’ un uomo che uccide, rapisce delle giovani ragazze e fa apparizioni sporadiche, fin quando non capiamo essere l’altra faccia della medaglia di Sara. Il loro legame nasce da uno sguardo d’intesa per poi rafforzarsi sempre di più. Ciò che hanno in comune è il sentirsi diversi, bistrattati dalla società, tant’è che l’uomo pare voler mettere Sara sotto la sua ala protettrice. La ragazza trasfigura sé stessa in lui considerandolo il suo salvatore, l’unica persona che sembra comprenderla. Un serial killer nell’ombra, ma funzionale a dare una panoramica ancora più completa della protagonista, perché il film è solo e soltanto suo.

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Una giovane attrice da tenere d’occhio

Laura Galàn è il cuore di Piggy. Un’interpretazione convincente la sua, priva di qualsivoglia paura o timore nel mostrarsi così com’è e ancor più apprezzabile è la spontaneità della sua recitazione. Il film non avrebbe funzionato senza un’attrice così forte e consapevole del ruolo che stava per affrontare, fatto di disagio e dolore e portavoce di una schiera di adolescenti che sicuramente in lei si rispecchiano. Piggy è un film che tratta di adolescenza in maniera insolita, forse non nuova, ma decisamente non si vede spesso nel cinema horror. Un genere che negli anni ha saputo plasmarsi molto, adattandosi ai tempi e mescolandosi ad altre narrazioni e dinamiche. Il risultato di questo processo sono tanti film di genere indipendenti e quello di Pereda è sicuramente tra i migliori.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Piggy, esordio nel lungometraggio di Carlota Pereda, è un film dalle molte anime. E' interpretabile come un horror, un thriller, un dramma familiare, un film di formazione. Al centro di tutto Sara, una ragazza in sovrappeso costantemente presa di mira dai bulli della cittadina del paese. Dentro di lei cova rabbia, sofferenza, dolore, emozioni che trasfigurerà in un uomo, un serial killer che agisce nell'ombra. Un'opera prima che tratta il tema dell'adolescenza e della crescita in modo insolito e un'attrice protagonista giovane, ma da tenere assolutamente d'occhio.
Redazione
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Piggy, esordio nel lungometraggio di Carlota Pereda, è un film dalle molte anime. E' interpretabile come un horror, un thriller, un dramma familiare, un film di formazione. Al centro di tutto Sara, una ragazza in sovrappeso costantemente presa di mira dai bulli della cittadina del paese. Dentro di lei cova rabbia, sofferenza, dolore, emozioni che trasfigurerà in un uomo, un serial killer che agisce nell'ombra. Un'opera prima che tratta il tema dell'adolescenza e della crescita in modo insolito e un'attrice protagonista giovane, ma da tenere assolutamente d'occhio. Piggy, la sorprendente opera prima dal Sundance Film Festival