Ryusuke Hamaguchi è tra i registi contemporanei più apprezzati, prima di Drive my car e Il male non esiste, c’è stato però Passion. Si tratta di un film realizzato nel 2008 con cui il Premio Oscar ha concluso il suo percorso di studi alla Tokyo University of Arts. Il film è attualmente disponibile, in lingua originale, tra i titoli nel catalogo di Rai Play.
Passion – trama e cast
Passion è la storia di un gruppo di amici, di amori e tradimenti incrociati e di una notte che cambierà i loro destini. In occasione del compleanno di Toho (Aoba Kawai), lei e il compagno Tomoya (Ryuta Okamoto) riuniscono i loro amici, annunciando la loro intenzione di sposarsi. Ma l’iniziale euforia dell’annuncio, nel corso della notte si trasforma, fino a far emergere le incomprensioni e ipocrisie del gruppo. Separatisi dal resto del gruppo, Tomoya e i suoi amici Takeshi (Kiyohiko Shibukawa)e Kenichiro (Nao Okabe)si recano a casa di Takako (Fusako Urabe). A casa della donna, Tomoya non solo scopre che Kenichiro è innamorato da sempre della sua compagnia, ma anche che questi crede che lui non la meriti. Tomoya, allo stesso tempo, si trova a mettere in discussione egli stesso il rapporto con Taho, scoprendosi attratto da Takako.
La notte passa, ma i rapporti interni al gruppo non possono restare gli stessi. Anche Takeshi realizza di non essere felice della sua vita matrimoniale e decide di allontanarsi dai suoi amici. Intanto, Kenichiro trova il coraggio di confessare il suo amore – non ricambiato – a Taho. Naturalmente, anche la donna e Tomoya affrontano una crisi, che sembrerà allontanarli, per poi riavvicinarli. Tomoya è innamorato di Takako, ma fino a che punto?
Passion – la recensione
Hamaguchi ha realizzato Passion quando aveva meno di 30 anni. Si tratta di un film che però contiene già alcuni elementi che ricorreranno nella sua filmografia futura. I temi del tradimento, dell’ipocrisia come fatto quasi insito a molte dinamiche relazionali, si ripresentano più volte nei suoi lavori. Il film presenta alcuni difetti tanto nella scrittura che nella regia. Se quest’ultima è al limite dello scolastico, sulla sceneggiatura il discorso è più ampio. Hamaguchi nel tentativo di dare spessore ad alcuni personaggi, inserisce degli elementi superflui nello svolgimento della storia. La reiterazione di questi elementi, che non rappresentano un difetto in termini oggettivi, finisce per appesantire tutto il film. Efficace risulta, invece, la scelta del cast, le interpretazioni riescono a fornire una certa credibilità allo sviluppo narrativo, soprattutto per quanto riguarda Aoba Kawai. L’attrice riesce a trasmettere la forza emotiva del suo personaggio, un impatto che cresce nel corso del film.
Passion è un film che cerca di contenere le emozioni all’interno di un registro formale rigido. Tentativo nel quale talvolta riesce molto bene, fornendo spessore alla storia. Seppure si tratti di un’opera quasi sperimentale, i difetti e i pregi vanno contestualizzati all’interno del percorso di Hamaguchi. Il regista giapponese ha lavorato nel corso del tempo proprio attorno a questi temi, interrogandosi sull’effetto delle emozioni all’interno della vita di ognuno. Lo ha fatto e lo fa tutt’ora ricorrendo ad uno stile formale assolutamente personale.
Hamaguchi – il cinema giapponese contemporaneo
Se Passion è una versione quasi primordiale dei successi futuri di Hamaguchi, i film a seguire ne hanno sancito il successo di critica e pubblico. Il regista giapponese è tra i cineasti asiatici più noti a livello internazionale già da prima dell’Oscar ottenuto col già citato Drive My Car. Il primo approccio con il mondo dei Festival avviene, infatti, già nel 2015 quando a Locarno presenta Happy Hour. Film dalla durata monstre e interpretato da attori non professionisti. Nel 2021 prima di andare a Cannes con Drive My Car, è presente al Festival di Berlino con Il gioco del destino e della fantasia. Hamaguchi è solo il terzo regista nipponico ad aver ricevuto una candidatura agli Oscar, dopo Kurosawa e Hiroshi Teshigahara, ma il primo ad avere anche vinto. Sebbene, il cinema giapponese negli anni abbia regalato al mondo altri film e registi di cui fregiarsi.
Tra i registi di cui Hamaguchi si è detto debitore c’è un altro Kurosawa, Kiyoshi. Di quest’ultimo, Hamaguchi era allievo proprio quando ha realizzato Passion. Si tratta di uno dei registi giapponesi più apprezzati tra i contemporanei. Onore che condivide oltre che con i grandi maestri dell’animazione, anche con il decano Takeshi Kitano. Il regista di Hana Bi: Fiori di Fuoco è sicuramente il più importante rappresentante vivente del cinema giapponese. Allo stesso modo, si può (in realtà si deve) considerare l’impatto e l’influenza di un altro grande regista come Hirokazu Kore-eda. Il suo ultimo lavoro, L’innocenza, è stato tra i più apprezzati dell’anno precedente. Anche Hamaguchi si è quindi ritagliato un ruolo all’interno di questa cinematografia così vasta. La capacità di tenere assieme la dimensione autoriale e un taglio fresco e pop, rendono i suoi film anche dei buoni successi in termini commerciali.