HomeRecensioni FilmMiss Violence: le urla silenziose della violenza domestica

Miss Violence: le urla silenziose della violenza domestica

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Miss Violence è un film drammatico del 2013 scritto, prodotto e diretto dal regista greco Alexandros Avranas (Without, Dark Crimes, Love me not). Avranas ha presentato per la prima volta il film alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Argento per la regia. Il film è tratto da una macabra storia vera.

Brutale ma infiammato da immagini avvincenti, Miss Violence offre una cupa esplorazione degli orrori sociali e domestici nella Grecia moderna.

Il film vede come protagonisti Reni Pittaki, Eleni Roussino, Sissy Toumasi e Themis Panou (Vincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia).

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La storia cruda e senza gioia di disfunzioni familiari angoscerà gli spettatori. Lo splendido cast ti farà sentire la tristezza e il vuoto attraverso i loro sguardi.

Miss Violence

Miss Violence- Trama

Miss Violence è una triste storia di disfunzioni familiari che rappresenta anche un’allegoria del declino morale ed economico della società greca. Una storia cruda e senza gioia, ma diretta molto bene da Alexandros Avranas.

Alla festa del suo undicesimo compleanno con la sua famiglia con torta e candeline, e dopo aver ballato il valzer con suo padre sulla lugubre “Dance Me To The End of Love” di Leonard Cohen, Angeliki (Chloe Bolota) guarda beatamente la telecamera, e poi si avvia con calma verso la morte dal balcone del loro appartamento claustrofobico. Successivamente la sua famiglia si accorda per creare un fronte di normalità come se lei non fosse mai esistita. È l’inizio sconcertante di un film che rivela gradualmente orribili abusi e negazioni nascosti all’interno di una famiglia dominata da un patriarca controllante (senza nome) (Themis Panou), che è calvo, sovrappeso e apparentemente mite e premuroso.

Miss Violence

Ci vorrà del tempo prima che si possa risolvere il resto degli ambigui rapporti familiari. La giovane donna nervosa Eleni (Eleni Roussinou) dà tranquillanti a sua figlia, la donna anziana senza nome (Reni Pittaki) dalla faccia inespressiva è la moglie dell’uomo senza nome. Eleni annuncia di essere di nuovo incinta ma non c’è reazione esteriore da parte degli altri. Ha altri tre figli, ma non viene mai menzionato alcun padre. E senza alcuna fonte di reddito evidente, come vive questa famiglia allargata della classe media con questa confusa rete di relazioni intrecciate?

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Miss Violence- Recensione

Sebbene girato magnificamente e con grande merito artistico, Miss Violence è anche un film incessantemente duro e inquietante da guardare.

Il regista Alexandros Avranos fa parte della New Wave greca che ci propone film inquietanti sui disordini interni della Grecia. La famiglia disfunzionale è intesa come una metafora dello stato della nazione greca con a capo il pater familias che controlla ogni cosa.

L’indagine dei servizi sociali sul suicidio della ragazzina è il catalizzatore per l’inizio dello svelamento del mondo chiuso di punizioni mascherate da cure create dal padre dominante. Quando la repressione non può più essere sopportata, c’è un epilogo improvviso e molto violento a porte chiuse che dà il senso di una sanguinosa tragedia greca e ci dà la necessaria catarsi.

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Questa è un’esplorazione fieramente inventiva degli oscuri impulsi umani a cui la maggior parte delle persone resiste e quasi nessuno è mai disposto a discuterne. E mentre tutto si chiude intorno a noi, siamo troppo occupati a essere inorriditi per notare che è la combinazione di scrittura, regia e recitazione straordinariamente intelligenti a far funzionare il film così bene.

Lo stile registico claustrofobico

Il senso quasi di prigionia e isolamento è creato da inquadrature ricorrenti di porte che si aprono, si chiudono e vengono bloccate. L’appartamento in sé è di colore neutro e sterile e la famiglia è ripresa con una telecamera fissa stilizzata, inquadrata in modo squadrato, trasformandoci in osservatori delle interazioni inquietanti e spaventose. I membri della famiglia vengono ripresi staticamente, guardando forse con aria accusatoria la telecamera. La tavola familiare è un incontro particolarmente artificioso e infelice.

Il regista Alexandros Avranas ci costringe a trovare noi stessi questi indizi, rivelando sottilmente cosa sta realmente accadendo qui senza dirlo apertamente. Ma quello che sta succedendo è così assolutamente indicibile che noi stessi non lo immagineremmo mai. Lungo il percorso, il film esplora silenziosamente la complessa rete di relazioni di questa famiglia, girato e montato in un modo semplice che solleva possibilità inquietanti mentre espone gradualmente la verità.

In conclusione

Lentamente diventa più chiaro che il padre è l’autore degli abusi sessuali nei confronti delle due generazioni femminili della sua famiglia. Anche sua moglie si scopre poi essere stata abusata fisicamente fino all’apatia. E, cosa ancora più orribile, i suoi abusi si estendono fino a farle prostituire per denaro ad altri molestatori, cosa che viene rivelata nell’atto finale. Sebbene la pedofilia abbia luogo a porte chiuse, il suo accumulo e le sue conseguenze sono agghiaccianti, e c’è una scena prolungata di molteplici stupri violenti sulla figlia adolescente che è difficile da digerire.

Miss Violence

Gli attori sono così crudi che infondono ogni incontro con una varietà di interpretazioni, consentendo solo brevi scorci delle motivazioni sottostanti.

Trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Miss Violence è un film drammatico del 2013 scritto, prodotto e diretto dal regista greco Alexandros Avranas (Without, Dark Crimes, Love me not). Avranas ha presentato per la prima volta il film alla 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d'Argento per la regia. Il film è tratto da una macabra storia vera. Miss Violence è una triste storia di disfunzioni familiari che rappresenta anche un'allegoria del declino morale ed economico della società greca. Una storia cruda e senza gioia, ma diretta molto bene da Alexandros Avranas.
Laura Pavanello
Laura Pavanello
Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano". E questo per me è il cinema, il mio oggetto di studi, la mia passione, ma soprattutto il luogo dove i sogni diventano realtà.

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