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La Sirenetta, curiosità dalla fiaba alla Disney

La Sirenetta tornerà nei cinema la prossima settimana con una nuova versione live action.

Il classico Disney uscì nelle sale statunitensi il 15 novembre 1989, dando vita al cosiddetto “Rinascimento Disney”, e fu il primo lavoro della casa di Topolino a sfiorare i 100 milioni di dollari di incasso, arrivando a 84 milioni. Un primato che sarà ottenuto due anni dopo da La Bella e La Bestia.

Liberamente tratto dall’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, la pellicola fu diretta da Ron Clements e John Musker. Alla sua prima collaborazione con Disney, il pluripremiato Alan Menken scrisse le musiche vincitrici del Premio Oscar. La Sirenetta si portò a casa due statuette per miglior colonna sonora e miglior canzone originale: In fondo al mar.

La Sirenetta

L’origine

La fiaba de La Sirenetta nasce dalla penna dello scrittore Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1837 e diventata una delle più amate.

La storia originale si discosta parecchi dalla trama raccontata nella trasposizione animata. Una delle principali differenze è che la protagonista non ha un nome. “Ariel” potrebbe essere un omaggio alla commedia di Shakespeare “La Tempesta”.
Come altre fiabe, anche quella de La Sirenetta si porta dietro un lato oscuro.

Dopo essersi innamorata e aver salvato un bellissimo principe dalla tempesta, Ariel trascorre il suo tempo a fantasticare di avere un’anima e una vita eterna come gli umani.
Per questo accetta lo scambio con la Strega del Mare, che le taglia la lingua e la avverte: se il principe ricambierà i suoi sentimenti, allora otterrà un’anima e vivranno felici e contenti. Se il principe sposerà un’altra, la sirenetta morirà e si trasformerà in schiuma marina.
Nonostante la sua bellezza, Eric decide di sposare una principessa di un regno vicino che lo aveva trovato sulla spiaggia dopo il naufragio, riconoscendo in lei la sua salvatrice.
Nel tentativo di salvarla, le sorelle della sirenetta le procurano un pugnale magico, impregnato di un incantesimo che può ridare la coda. Ma a una condizione: la sirenetta dovrà uccidere l’amato bagnandosi i piedi del suo sangue.
La sirenetta si rifiuta e la sua bontà viene premiata: diventa uno spirito, con la promessa di andare in Paradiso dopo aver compiuto buone azioni per trecento anni.

“E vissero felici e contenti” non esiste nella fiaba originale di Hans Christian Andersen.

Il significato nascosto della fiaba

Non tutti sanno che lo scrittore ha dedicato la sua più grande opera a un uomo, un giovane di cui si era perdutamente innamorato ma che aveva scelto di sposare un’altra – come il principe nella fiaba originale –.

E in un certo senso, si può leggere – e vedere – La Sirenetta anche con un occhio autobiografico.
Il tema del “diverso”, ricorrente in altre fiabe di Andersen (Il Brutto Anatroccolo, Il Soldatino di Piombo), è alla base della storia di Ariel, anche come la conosciamo noi. Lei è una sirena, Eric è un umano, e questo rende, almeno inizialmente, impossibile una relazione tra di loro.

Andersen era considerato, e lui stesso si considerava, “diverso” perché omosessuale. Costretto a tacere, a rinunciare alla sua vera natura. Per questo Ariel perde la voce per una parte della storia, anche lei non può comunicare i suoi veri sentimenti alla persona che ama.

Per fortuna il classico Disney ci ha regalato un bel lieto fine

La fiaba di Andersen era di proprietà della Disney dal 1941. Lo sviluppo de La Sirenetta cominciò subito dopo Biancaneve e i Sette Nani, ma venne messo in attesa a causa di varie circostanze.

La Sirenetta, prima emancipazione

La Sirenetta è la prima fiaba Disney con protagonista una principessa dal 1959, dopo La Bella Addormentata nel Bosco, per fortuna con delle significative differenze.

Ariel è una curiosa di natura, affascinata e decisa a voler conoscere da vicino il mondo degli umani già da prima di scoprire l’esistenza di Eric. È una vera e propria esploratrice, diversa dalle sue sorelle anche da un punto di vista estetico.

Le sorelle di Ariel sono conformi, quasi si confondono con il mare, non hanno nulla di distintivo – occhi scuri, capelli biondi o castani e colori delle code standard –. Ariel, al contrario, spicca tra tutte, grazie alla sua chioma rossa e all’iconica coda verde.

La Sirenetta

Ariel è la prima eroina animata Disney a mostrare ventre nudo e scollatura. Ed è anche la prima a provare una vera e propria attrazione per un uomo, senza nasconderlo. La prima volta che vede Eric lei lo osserva esattamente come di solito vengono osservare le donne. La prima cosa che nota è la sua bellezza e la regia osserva il principe mentre balla, l’occhio è puntato sul suo corpo.
Di norma siamo abituati a osservare in questo modo proprio le principesse.  

Il classico Disney, curiosità

La Sirenetta è frutto della primissima collaborazione tra Disney e gli studi Pixar che hanno usato il programma CPAS (Computer Animation Production System), per realizzare la scena finale e altre piccole sequenze del film.
Il film, inoltre, è anche l’ultimo Disney a utilizzare il metodo tradizionale di disegno su pellicole di celluloide.
Il primo film Disney a utilizzare completamente il CAPS sarà il seguente, Bianca e Bernie, nella terra dei canguri.

Il colore blu-verde della sua coda (che verrà denominato «Ariel») è stato realizzato dal laboratorio di pittura della Disney.

L’effetto della sua chioma sott’acqua si basa, invece, sulle riprese dell’astronauta Sally Ride, quando era nello spazio con i capelli che fluttuavano in assenza di gravità.

La Sirenetta, omaggi

Il volto di Ariel è ispirato a quello di Alyssa Milano. Per realizzarlo, gli animatori hanno utilizzato le foto della giovane attrice, all’epoca 17enne, risalenti alla sua partecipazione nella serie “Casalingo Superpiù”.

Il design della malvagia strega del mare, Ursula nel classico Disney, si basa sulla Drag Queen Divine, una vera e propria icona queer. La sua personalità si rifà in parte a Madame Medusa, la villan in Bianca e Bernie (1977).

L’iconica scena di Ariel che canta sopra lo scoglio, vuole essere un omaggio alla celebre statua di bronzo che raffigura la Sirenetta a Copenaghen.

La Sirenetta

In attesa dell’uscita del live action, da noi il 24 maggio, possiamo sicuramente dire che La Sirenetta è una storia affascinante, con dei lati nascosti e una storia valida ancora oggi.

Carlotta Pinto
Carlotta Pinto
Scrittrice per la carta e per il web, appassionata di cinema e serie tv.

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