Il regista Joe Wright (Orgoglio e Pregiudizio) cambia registro con M. Il figlio del secolo, una serie in otto episodi dedicata alla trasformazione di Benito Mussolini da giornalista outsider a leader di una nuova ideologia politica: il fascismo. Interpretato da Luca Marinelli, la serie, ispirata al romanzo bestseller di Antonio Scurati, esplora come Mussolini abbia manipolato la politica e la società italiana per conquistare il potere, usando mezzi anche estremi, fino al crimine.
Wright punta a far comprendere la seduzione del fascismo senza ricorrere a sterili lezioni di storia. Grazie ai monologhi rivolti direttamente alla telecamera — simili a quelli di House of Cards —, lo spettatore viene reso complice delle azioni di Mussolini, sperimentando il caos e il fervore del periodo. L’obiettivo, dice Wright, è indagare il perché così tante persone siano cadute sotto l’influenza di Mussolini allora e come messaggi simili stiano affascinando molti oggi.
Joe Wright, uno stile innovativo e visionario
M. Il figlio del secolo si distingue per un’estetica audace e sperimentale. Joe Wright, ispirato dai futuristi italiani e dai cineasti d’avanguardia degli anni ’20, mescola filmati d’epoca e proiezioni retro. La violenza delle camicie nere è accompagnata da un’ipnotica colonna sonora techno, composta da Tom Rowlands dei Chemical Brothers. Questa fusione di modernità e classicismo riflette l’energia dei futuristi, che hanno influenzato i pionieri della musica elettronica.
Luca Marinelli offre un’interpretazione trasformativa di Mussolini, ingrassato per il ruolo e con la testa rasata, ma sempre dotato del magnetismo che lo ha reso un leader capace di trascinare le masse. Stefano Bises, sceneggiatore della serie, descrive Mussolini come “un gigante, intelligente ma codardo, capace di sedurre e disgustare allo stesso tempo”. La serie invita lo spettatore a riflettere su come Mussolini abbia conquistato il potere, ma senza deumanizzarlo, sottolineando il ruolo della società nell’aver permesso la sua ascesa.
Nonostante Wright abbia rimosso quasi tutte le allusioni dirette alla politica contemporanea, alcune somiglianze con figure moderne sono innegabili. Una frase pronunciata da Marinelli — “Rendiamo l’Italia grande di nuovo” — sembra suggerire un parallelo con slogan politici attuali. Tuttavia, Wright confida nell’intelligenza del pubblico per cogliere i riferimenti senza renderli espliciti.
Prodotta da Fremantle e Sky, in collaborazione con Cinecittà e Pathé, la serie debutterà in Europa nella primavera del 2025, mentre è ancora incerta la data di rilascio negli Stati Uniti. M. Il figlio del secolo non è solo un ritratto di Mussolini, ma un avvertimento per il presente, ricordandoci come figure carismatiche e messaggi populisti possano ancora manipolare le masse.