Nel 2024, il Box Office francese ha registrato un lieve incremento dello 0,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 181,3 milioni di ingressi e un incasso totale di circa 1,36 miliardi di dollari. I dati, pubblicati dal Centre National du Cinéma (CNC), rivelano una ripresa incoraggiante, anche se il numero di ingressi rimane inferiore del 12,8% rispetto ai livelli pre-pandemia.
Negli ultimi otto mesi, il divario con il periodo pre-pandemia si è ridotto al 2,7%, e i risultati della Francia superano quelli di altri mercati simili: il Regno Unito ha registrato un calo dell’1% e la Spagna una diminuzione del 7% anno su anno.
Il Successo per il Box Office francese
Il dato più significativo è stato il trionfo dei film locali, che hanno conquistato il 44% del mercato, contro il 36,7% dei film statunitensi. Si tratta della quota di mercato più alta dal 2008, quando successi come Giù al Nord e Asterix alle Olimpiadi spinsero le produzioni francesi al 45,5%. Questo risultato supera anche la media pre-pandemia del 37,2%.
Tra i film francesi di maggior successo del 2024 troviamo: A Little Something Extra (10 milioni di ingressi), Il Conte di Montecristo (9,1 milioni), Cuori Palpitanti (4,7 milioni), Monsieur Aznavour (2 milioni), Oh Là Là! (1,9 milioni), Open Season (1,9 milioni), La Banda (1,5 milioni).
Anche il cinema d’autore francese ha brillato: Emilia Pérez, vincitore del Premio della Giuria a Cannes, ha registrato 1 milione di ingressi, mentre When Fall Is Coming di François Ozon ha venduto oltre 600.000 biglietti. Altri successi indipendenti includono: Souleymane’s Story e The Second Act, entrambi presentati a Cannes e con circa 500.000 ingressi ciascuno, I breakout a basso budget Golo & Ritchie e Vingt-Deux, entrambi con oltre 400.000 spettatori.
Il Commento del CNC
“Questi risultati, confrontati con quelli di paesi simili, dimostrano l’eccellenza artistica e industriale del nostro modello culturale” ha dichiarato Olivier Henrard, presidente ad interim del CNC.
“La diversità e l’unicità delle nostre opere – dai drammi storici ai racconti generazionali, passando per musical, commedie sociali, documentari e animazioni – spiegano non solo il recupero degli spettatori, ma anche una quota di mercato per i film nazionali senza eguali nel mondo”.