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Griselda: la recensione

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Griselda è una miserie televisiva diretta da Andrés Baiz e prodotta da Eric Newman e Sofia Vergara. È composta da sei episodi scritti da Doug Miro e Ingrid Escajeda, che raccontano la storia di Grilselda Blanco, conosciuta anche con gli appellativi “madrina” o “regina della droga”, nota criminale colombiana arrestata per narcotraffico. Il team di produttori e regista è all’incirca lo stesso di Narcos. La serie è uscita su Netflix il 25 gennaio ed ha superato la Top 10 TV settimanale della piattaforma dopo una settimana dall’uscita.

Griselda – Trama

Griselda Blanco Restrepo, dopo aver vissuto diverso tempo con il perfido e violento marito Alberto tra Medellìn e New York, dove ha gestito insieme a lui (ma dietro le quinte) il traffico di droga, non sopporta l’ennesimo abuso e scappa a Miami con i tre figli per rifugiarsi dal fratello di questo che è in cerca di vendetta. Qui, dopo aver aver avuto solo pochi giorni di vita “normale”, lavorando all’interno di un’agenzia viaggi di cui l’amica Carmen è proprietaria, non riuscendo a mantenere un equilibrio con un lavoro di questo tipo entra all’interno del giro del narcotraffico, facendosi poi conoscere per la sua audacia e il suo modo di fare.

Griselda

Da qui inizia a costruire il suo impero trovando soluzioni ingegnose come quella di far viaggiare le ex colleghe prostitute con la cocaina all’interno dei reggiseni al fine di portarla a Miami o vendere la coca ai ricchi con escamotage di diverso tipo. Nonostante gli imprevisti e gli enormi ostacoli, riesce inizialmente a primeggiare e costruire un suo impero, fatto di spaccio di coca e centinaia di omicidi. Il suo desiderio di onnipotenza e le sue insicurezze porteranno poi lei e i suoi tre figli nuovamente alla rovina.

Il cast

La famigerata “signora della droga colombiana” Griselda Blanco è interpretata dall’attrice Sofia Vergara e, a seguire, nel cast troviamo: Alberto Guerra (Dario Sepùlveda), Christian Tappantesi (Arturo Mesa), Martìn Rodrìguez (Rivi Alaya), Carolina Giraldo, cantante nota come Carol G (Carla), Juliana Aidén Martinez (June Hawkins), Vanessa Ferlito (Carmen Gutìerrez), Fredy Yate (Chuco Castro).

Griselda – la recensione

Sofia Vergara ha lavorato a lungo per immedesimarsi ed interpretare al meglio il personaggio di Griselda Blanco, non solo per la sua difficoltà nel mettere in scena un ruolo di tipo drammatico ma anche per entrare nel personaggio a tutti gli effetti. La straordinaria interpretazione è riuscita sicuramente grazie a trucco e parrucco, che rendono l’attrice irriconoscibile (anche rispetto a Modern Family), ma anche grazie alla minuziosa attenzione a movenze, espressioni del volto e modo di parlare, che danno anima e corpo al personaggio della madrina della droga.

Nonostante le straordinarie ricostruzioni di ambienti, scenografie e costumi e il montaggio serrato che riesce a tenere lo spettatore ancorato alla propria poltrona, la serie si porta dietro una serie di problematiche che riguardano la caratterizzazione dei personaggi. Fatta eccezione per Griselda e June (la detective che cerca in tutti i modi di arrestare la madrina), i personaggi sembrano essere poco curati, restando all’ombra rispetto a queste due figure femminili. Nonostante questo sia apparentemente l’intento degli ideatori, anche le figure a lei più care risultano essere in alcuni casi superficiali e poco studiate.

Inoltre, come già accaduto per altre serie o film, la storia di riscatto (e forse di femminismo), rischia poi di profetizzare una donna spietata e apparentemente priva di emozioni e di farne in qualche modo un mito.

Griselda – un dramma “al femminile”

Gli sceneggiatori hanno scelto di ispirarsi ma al contempo di soffermarsi poco su quella che è la vera storia della regina della droga per mettere in scena una figura femminile che lotta per competere e farsi spazio e strada in un mondo pieno di uomini. Il personaggio di Griselda riesce alla perfezione anche e sicuramente per la messa in scena di questa sua doppia personalità: da una parte abbiamo una madre amorevole che cerca a tutti i costi di proteggere e dare il meglio ai propri figli, dall’altra una donna spietata che non guarda in faccia nessuno e vuole in tutti i modi avere la meglio sugli uomini e trafficanti che la circondano, collezionando omicidi e stratagemmi per vendere ed importare la droga.

Griselda

In questo senso riesce perfettamente la contrapposizione con il personaggio di Jane, detective che vuole a tutti i costi arrestare Griselda e con la quale condivide la figura di madre amorevole. Anche Jane, seppur in modo diverso è costretta a lottare contro gli stereotipi di genere e a sentirsi umiliata e poco rispettata in un mondo in un mondo composto prevalentemente da figure maschili. A differenza di Griselda però, lei risulta essere inizialmente passiva, tanto da abbandonare quasi l’incarico, per poi riprendere poco dopo e riuscire ad incastrare Griselda grazie alla sua tenacia. Lotta inoltre, in un contesto sessista, per convincere i colleghi del fatto che dietro tutto il traffico e gli omicidi ci sia una donna, accentuando ancora di più gli obiettivi della serie.

Il trailer

PANORAMICA

Regia
Sceneggiatura
Emozioni
Interpretazioni

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