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Fidanzata in Affitto, la recensione del nuovo film con Jennifer Lawrence

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Negli ultimi anni la commedia romantica è uscita lentamente dal grande schermo e sembrava aver trascinato con sé anche l’educazione sessuale. Forse questo spiega lo straordinario interesse suscitato dal film Fidanzata in affitto.

La pellicola pare abbia attinto dagli ingredienti di American Pie: far perdere nel piacere carnale adolescenti ancora puri che sono in preda agli ormoni impazziti.

Nella nuova commedia di Gene Stupnitsky, arrivata nei cinema italiani lo scorso giungo e ora disponibile su Apple Tv, spicca sicuramente Jennifer Lawrence. Durante la sua carriera, l’attrice ha dimostrato in diverse occasioni il proprio valore, regalando al pubblico interpretazioni complesse e allo stesso tempo memorabili. Questa volta, però, la vedremo cimentarsi in un ruolo estremamente comico e sopra le righe.

jennifer lawrence

Fidanzata in affitto, la trama

Maddie (Jennifer Lawrence) ha trentadue anni e si è già vista pignorare l’auto (non è stato d’aiuto il fatto che un ex fidanzato arrabbiato lavorasse per l’agenzia di recupero crediti) e ora è sul punto di perdere la sua amata casa, una scatola di cioccolatini formato cottage sulla costa di Montauk, ereditato dalla madre defunta.

La sua migliore amica le mostra un annuncio su Craigslist: una coppia benestante cerca una giovane donna che prenda per mano (per così dire) il figlio diciannovenne socialmente disadattato, insegnandogli le vie del mondo prima del suo ingresso a Princeton.

È una premessa in sintonia più con un certo tipo di commedia adolescenziale anni ’80, grossolana e ipersessuata, piuttosto che con i costumi cinematografici contemporanei. Ma lo scollamento generazionale e il terrorizzante imbarazzo della seduzione nei confronti del povero Percy albergano comunque al centro di questa commedia, sporadicamente divertente ma, purtroppo, immediatamente dimenticabile.

Il cast del film

Oltre a Jennifer Lawrence, il film può vantare un nutrito parterre di attori e attrici. A cominciare da Matthew Broderick, nel ruolo del padre del ragazzo: sarà lui a invitare Maddie ad intraprendere un’amicizia “speciale” con suo figlio e fargli scoprire il mondo. Ebon Moss-Bachrach, il cugino Richie in The Bear qui interpreta Gary, il vendicativo ex ragazzo della protagonista. Il suo amore per Maddie non lo ostacolerà dal pignorarle la macchina.

Poi c’è colui che incarna perfettamente il ruolo dell’adolescente dolce e impacciato: Andrew Barth Feldman. É il suo Percy l’unico vero alter ego della Lawrence. Il ragazzo è capace di una dolcezza che spiazza la protagonista, portandola a credere di meritare la felicità. Dopo un inizio difficile, lo strambo legame tra i due si ossida scena dopo scena.

Fidanzata in affitto

Fidanzata in affitto, la recensione

Sebbene le commedie possano essere dei contenitori di temi sociali acuti, possono anche ospitare terzi atti e finali stranamente paradossali. Questo è particolarmente vero per le commedie moderne, che tendono a concludere i film dedicati alla dissolutezza più sfrenata con un brusco culto delle norme sociali convenzionali.

I film incentrati sui festini osceni si concludono inevitabilmente con il felice matrimonio di una coppia e i progetti sui ribelli emarginati dalla società si concludono con l’inserimento di questi outsider nel sistema. Così, questi titoli sconsiderati possono rimanere saldamente all’interno della zona di comfort del pubblico, pur offrendo tentazioni temporanee e materiale più vasto.

Fidanzata in affitto soffre sicuramente di questo problema. Inizialmente presenta un divertente atto d’accusa su come i ricchi e l’estrema disparità di classe rendano la vita quotidiana della classe operaia un incubo, ma cede il passo a più familiari esplosioni di sentimentalismo che dimenticano in gran parte la lotta sociale.

É emblematico quanto possa essere difficile per le nuove commedie vietate ai minori, o per qualsiasi tipo di cinema mainstream realizzato nell’attuale panorama cinematografico, essere all’altezza degli standard di commento sociale visti in commedie classiche come Il grande dittatore o A qualcuno piace caldo.

fidanzata in affitto

L’interpretazione convincente di Jennifer Lawrence

La cosa che più rimane del film è l’incredibile prestazione di Jennifer Lawrence. In una parte per niente semplice, l’attrice di Hunger Games è riuscita a calarsi nel personaggio, non risultando mai fuori luogo.

La Lawrence rimane sempre credibile anche in situazioni in cui non si è abituati a vederla, come la difficile scena della rissa, in cui lei completamente nuda si diletta in una lotta sulla spiaggia e ne esce vincente in tutti i sensi .

Una ventata d’aria fresca per un genere che sembrava si stesse perdendo, costretto alle sit-com senza riuscire a trovare il suo spazio al cinema, Fidanzata in affitto si inserisce bene nella programmazione, ma il merito spetta quasi tutto alla sua protagonista.

Le conclusioni

Fidanzata in affitto fa indubbiamente ridere, ma cela anche le incertezze di due generazioni a confronto. Quella dei Millenials, ritenuti ormai vecchi e superficiali, e quella della Gen Z, con la pressione spasmodica indotta da una società che gli impone la perfezione.

Il film purtroppo però, spreca l’occasione di raccontare ancora meglio i divari generazionali e si concentra su un tipo di comicità ormai un po’ logora e sui generis.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

La recensione di Fidanzata in affitto: due generazioni a confronto mettono in scena i dilemmi dell’adoloscenza e della solitudine. Commedia buffa e intelligente, che mostra le incertezze del futuro. Con protagonista la grande Jennifer Lawrence. A dirigere il film Gene Stupnitsky.

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