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Ferie d’agosto – ritratto di un paese?

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Ferie d’agosto sta per tornare nelle sale cinematografiche italiane. O meglio, stanno per tornare i suoi personaggi (quasi tutti) e il racconto di due parti del paese all’apparenza incapaci di parlarsi. Infatti, a quasi 28 anni di distanza da Ferie d’agosto, Virzì è tornato a rappresentarne i temi e i luoghi. Il film – che si intitola Un altro Ferragosto (di cui trovate il trailer a fine articolo) – arriva al cinema dal 7 marzo. Rispetto al capitolo originale ci sono state alcune modifiche nel cast e alcune sono ovviamente obbligate.

Ferie d'agosto

Ferie d’agosto – cast e trama

A Ventotene si trovano a trascorrere le ferie d’agosto due famiglie e alcuni loro amici che incidentalmente si ritrovano vicini di casa. I due gruppi sono molto diversi tra loro. Da una parte ci sono i Mazzalupi col padre Ruggero (Ennio Fantastichini) proprietario di due armerie, animato da idee di destra e poco avvezzo al rispetto dell’altro. Assieme a lui trascorrono le vacanze la moglie Luciana (Paola Tiziana Cruciani), i figli ed i cognati Marisa e Marcello (Sabrina Ferilli e Piero Natoli). L’altro gruppo è animato da Sandro Molino (Silvio Orlando) giornalista e attivista di sinistra. Con lui ci sono la moglie Cecilia (Laura Morante) e un seguito di parenti, amici e rispettivi ex della coppia.

I rapporti tra i due gruppi si rivelano complessi fin da subito. La situazione si complica quando Ruggero ferisce accidentalmente un ragazzo mendicante e Sandro lo denuncia. A seguito della denuncia di Sandro, Ruggero tenta di migliorare i rapporti col vicino per fare in modo che ritiri la denuncia. Quella che doveva essere una serata di pacificazione fa però esplodere, almeno inizialmente, il conflitto tra le due famiglie. Ma saranno anche gli equilibri interni ai due gruppi a venire turbati. Emergono le ipocrisie che attraversano i legami familiari e che verranno affrontati in quella notte che precede la fine delle ferie d’agosto.

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Ferie d'agosto

Ferie d’agosto – la recensione

Paolo Virzì si era imposto all’attenzione del pubblico e della critica con La bella vita ma questo film probabilmente segna un passaggio ancora più rilevante. Ferie d’agosto vince, infatti, il David al Miglior Film del 1996. Il regista con questo film tenta di rielaborare in un microcosmo gli equilibri e le dinamiche politiche e sociali di un paese. È importante in questo senso anche la contestualizzazione del periodo storico che viveva l’Italia. Da poco si era conclusa – convenzionalmente – la Prima Repubblica e la comparsa di nuovi attori politici aveva acceso il confronto e il conflitto politico. Ma Ferie d’agosto non mira ad un ritratto meramente politologico, cerca di arrivare alla dimensione umana dei suoi caratteri. Ma non riesce del tutto nelle sue volontà. Questo avviene nonostante le interpretazioni rimarchevoli dei suoi protagonisti, Fantastichini e Orlando.

I due danno vita ad uno scontro tra due caratteri, almeno all’apparenza, agli antipodi. Emerge da qui un elemento di merito della sceneggiatura di Ferie d’agosto che fornisce il materiale di questa contesa. La vera forza del film è, quindi, proprio nelle interpretazioni. Credibili risultano anche i comprimari e soprattutto le comprimarie del film. Sia Laura Morante che Paola Tiziana Cruciani, seppur in tono minore, danno sfoggio della loro bravura. Il film però non sembra riuscire a dare una rappresentazione del tutto accurata, si perde in alcune scelte comode, soprattutto sul finale. Sembra la realizzazione di una celebre battuta di Nanni Moretti in Ecce Bombo. Non sfugge all’effetto di quella rinomata scena del film su Alberto Sordi e “rossi e neri tutti uguali”. E forse avviene davvero al di là delle intenzioni di Virzì che comunque con Ferie d’agosto porta una sua idea di cinema, tra il pop e l’autoriale.

Il cinema di Paolo Virzì

Con Ferie d’agosto Virzì si è affermato come uno dei registi giovani nella seconda metà degli anni ’90. Una carriera che prosegue con un altro titolo di successo come Ovosodo nel 1997, con cui vince il Leone d’argento a Venezia. Con l’avvento del nuovo millennio Virzì continua ad essere un regista particolarmente produttivo. Nel 2003 presenta al pubblico Caterina va in città, il racconto della vita di una ragazza tra la provincia più profonda e l’approdo nella Capitale, forse il suo film con più ambizione di racconto generazionale. Con Tutta la vita davanti tratto da un libro di Michela Murgia, Virzì realizza forse il suo film con la tematica più fortemente ed evidentemente politica, elementi che comunque non abbandona mai del tutto.

Probabilmente, da questo film in avanti si apre la parentesi più virtuosa della sua carriera. Arrivano altri film di successo come La prima cosa bella, Tutti i santi giorni, Il capitale umano, La pazza gioia. Al termine di questo ciclo arriva anche il debutto con un film in lingua inglese Ella & John – The Leisure Seeker. Nel 2022 realizza uno dei suoi progetti più ambiziosi, Siccità. Un film ambientato in una Roma privata dell’acqua, messo in scena con un cast di tutto riguardo. Fin da Ferie d’agosto Virzì ha attraversato temi e varie rappresentazioni del reale, interpretati mediante una sensibilità sicuramente personale che ne ha costituito la riconoscibilità.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Ferie d'agosto è un film rilevante nel cinema italiano degli anni '90. Le interpretazioni di Fantastichini e Orlando sono l'elemento più rimarchevole del film, qualche pecca emerge dalla sceneggiatura e da una regia non particolarmente memorabile.

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