Due biglietti della lotteria (2016) è un film che parla di un sogno: quello di raggiungere il benessere nella Romania di oggi.
A dirigerlo e a scriverne la sceneggiatura è un giovane cineasta rumeno di 39 anni, Paul Negoescu, che qui si cimenta con il suo terzo film. Un film che parla moltissimo della sua terra.
Due biglietti sulla ferrovia, la trama
Tre amici passano le loro giornate al bar sperando di vincere qualcosa scommettendo sulle partite di calcio. Finché un giorno non decidono di partecipare alla Lotteria rumena con un biglietto che poi scopriranno essere vincente.
Salvo poi accorgersi che il biglietto è scomparso: partirà così un’affannosa e rocambolesca caccia al biglietto perduto.
Un film che racconta criticamente la Romania di oggi
Nel cinema, come la fantascienza spesso è in grado di parlare della realtà meglio di qualunque altro genere, qualcosa di simile accade anche con la commedia.
Se all’apparenza questo film ha l’intento di far sorridere attraverso meccanismi comici e da commedia degli equivoci, invece arriva forte e chiaro il suo messaggio tra le righe: la Romania è un Paese complicato.
Se la fotografia di Due biglietti della lotteria ci restituisce diversi fermo immagine da cui si percepisce forte la natura post-comunista del Paese, è alla sceneggiatura e ad alcuni personaggi che il regista affida il suo racconto e la sua critica.
Ci sono diversi ingredienti: la passione per le auto vistose, vera ossessione del protagonista, il gioco d’azzardo, il forte contrasto fra personaggi incredibilmente probi e ingenui e deliquenti di bassa lega.
Tra ladruncoli e mafiosi, non ci si fa mancare nulla. Il protagonista ha una moglie che vive e lavora in Italia a casa di un boss mafioso che non vuole farla tornare in Romania dal marito e insiste perché questi le mandi del denaro per il “riscatto” della donna.
Si toccano, poi, i temi della prostituzione e del desiderio di diventare famosi senza avere alcun talento. Un tema, quest’ultimo, che nel film è incarnato dal personaggio di una ragazza che aspira a partecipare al talent show televisivo The Voice Romania.
Non manca una metacritica rivolta al cinema rumeno, che a detta del protagonista non fa nulla per contribuire al turismo del Paese mostrando solo una Romania deprimente, violenta e priva di qualsiavoglia appeal.
Allo specchio, il volto della Romania si mostra con evidenza: un Paese contraddittorio, corrotto ma desideroso di sognare, in cerca di un riscatto. E, malgrado tutto, orgoglioso e fiero di sé.
Tre personaggi, tre approcci diversi al gioco
In Due biglietti della lotteria, come dice il titolo, il gioco d’azzardo riveste un ruolo fondamentale: è l’espediente attraverso il quale, un po’ per gioco un po’ per convinzione, i tre protagonisti del film provano a cambiare vita.
I tre protagonisti, rispetto al gioco, hanno tre approcci molto diversi. Il meccanico Direl è spinto soprattutto dalla necessità, perché i soldi gli servono per riportare sua moglie in Italia e finire di pagare la sua casa.
Il secondo, Dile, è un carpentiere ludopatico che investe regolarmente ciò che guadagna nel gioco d’azzardo. Infine, il terzo, Pompiliu, è il più benestante dei tre – lavora come impiegato pubblico – ma anche il più scettico in merito al gioco.
Come nella miglior tradizione della narratologia – vedi Il Mago di Oz – i tre personaggi incarnano i tre aspetti cardine della personalità: il cuore, l’istinto e la ragione. Insieme, però, i tre sono in grado di colmare le reciproche lacune e di crescere.
Centrale nello svolgimento della storia è la creduloneria dei personaggi di Direl e Dile, pronti a dilapidare un patrimonio per farsi leggere le carte da una sedicente fattucchiera per sapere se ritroveranno il biglietto vincente e se Dile riavrà sua moglie.
Direl e Dile sono gli uomini semplici ma ambiziosi che sono pronti a credere qualsiasi cosa, purché qualcuno offra loro un appiglio al quale aggrapparsi.
Due biglietti della lotteria, il cast
In Due biglietti della lotteria non ci sono attori di grido né un regista famoso come Cristian Mungiu o Radu Mihaileanu. Alla regia, come abbiamo anticipato, c’è il giovane Paul Negoescu. Un nome che non è noto al pubblico italiano ma che in patria ha già fatto incetta di premi: due GOPO (gli Oscar rumeni) e un TIFF Awards: Romanian Days Award per il miglior debutto di regia.
Ad interpretare Dinel è Dorian Boguta, attore di origini moldave in attività dal 1984 che nel 2012 ha esordito alla regia di cortometraggi. Ha interpretato ben 52 film, ma in Italia è un nome pressoché sconosciuto. La sua ultima interpretazione è in MMXX (2023) di Cristi Puiu.
Nei panni del ludopatico Dile, invece, troviamo Dragos Bucur, un interprete di respiro più internazionale: ha preso, infatti, parte a The Way Back (2010) di Peter Weir nei panni di Zoran e a Poliziotto in prova (2014) al fianco di Ice Cube.
A proposito della carriera all’estero, nel 2013 Bucur dichiarò: “In Romania si può lavorare anche senza avere un agente, ma fuori dal Paese è molto difficile. Senza l’occasione di “Shooting Stars” (iniziativa del programma MEDIA dell’Unione europea, ndr) non avrei avuto nessun contatto, nessun contatto significa nessun agente, nessun agente equivale a nessuna carriera internazionale”.
Infine, nel ruolo del razionale ma allo stesso tempo complottista Pompiliu c’è Alexandru Papadopol, che in Italia abbiamo già visto in Vi presento Toni Erdmann (2016) di Maren Ade.
Due biglietti della lotteria, le conclusioni
Due biglietti della lotteria è un road-movie in forma di commedia che usa l’espediente narrativo del gioco della lotteria per raccontare i sogni, le speranze e le difficoltà della vita di persone comuni nella Romania di oggi. Un Paese fatto di contraddizioni.
Il viaggio viene compiuto da tre personaggi, tra loro amici, che sapranno sostenersi e compensarsi a vicenda nelle proprie mancanze, arrivando poi a capire che il viaggio era più importante della destinazione.
Il finale è positivo ma inaspettato, sia per i personaggi che per gli spettatori. Il messaggio che passa sotto traccia è: “I soldi non danno la felicità, ma a volte la felicità viene per conto suo”.
Anche in Romania, dove si sogna di vincere alla lotteria e di possedere un’auto costosa, ma dove in fondo, per essere felici, basta l’amore.