Unica, un titolo iconico ed evocativo. Come quella famosa maglietta mostrata a tutto lo stadio dopo la rete del 5 a 1 al derby. Era il 10 marzo 2002, e forse uno dei più bei goal del Pupone nazionale. E il sigillo definitivo dell’inizio di una storia d’amore da favola. Finita tra comunicati stampa, gossip ostinato, articoli clickbait e un’intera stagione estiva concentrata su di loro. Francesco Totti e Ilary Blasi. Acclamati, a furor di popolo, e di titoli di testate giornalistiche, la (ormai ex) famiglia reale italiana.
La versione di Ilary Blasi era attesa da tempo. Non si era sbottonata neanche con l’amica Silvia Toffanin ai tempi dell’ultima ospitata a Verissimo. E ha quindi spiazzato e incuriosito in molti. Che l’hanno ascoltata comodi comodi, dal divano di casa, su Netflix. La piattaforma che, dopo Supervissuto su Vasco Rossi, sta conquistando il pubblico italiano con questi documentari che sembrano, e coinvolgono come, film.
Unica, 20 anni d’amore raccontati da Ilary
Il set ufficiale di Unica è uno studio vuoto. Una poltrona nera per Ilary, vestita con camicia, pantalone e tacchi a spillo. Dall’altra parte un interlocutore d’eccezione. Peppi Nocera, già visto all’opera in The Ferragnez, autore del docu-film insieme a Romina Ronchi. Molte delle sue domande, anche incalzanti, si deducono dal racconto della protagonista. Che risulta essere il perno centrale dell’intervista più attesa dell’anno.
Girata nell’estate del 2023, è strutturata in capitoli che ripercorrono i vent’anni di questo amore. E i fatti più importanti da ottobre 2021 fino ad oggi. Compreso lo scoop di Dagospia del febbraio del 2022, rimbalzato su tutte le maggiori testate italiane e non solo. Partecipano al racconto la mamma di Ilary, e le sorelle, Silvia e Melory, e quella acquisita, Giorgia, moglie del cugino di Francesco Totti. Ospiti anche il giornalista e scrittore Michele Masneri. E stralci di trasmissioni e titoli di giornali dedicati alla coppia.
Unica, un titolo dai molti significati
Sembra di entrare in una giornata tipo di Ilary Blasi. Che accoglie la troupe dentro casa, vestita alla sua maniera. Sportiva ma impeccabile. “Scaciata” ma con stile. E soprattutto autoironica, come ce la raccontano le persone che la conoscono di più. Oppure a volte buffa e senza filtri, come è da sempre comparsa in televisione nei programmi che ha fatto. Un meme naturale, con quel leggero accento romano che non fa che accentuare la voglia di scoppiare a ridere davanti alle sue uscite.
I passaggi salienti, però, mostrano una Ilary Blasi donna matura. Determinata, ma anche leggera e spensierata il giusto. Consapevole di sé. Empatica e affatto superficiale. Che non sta parlando per distruggere qualcun altro. Ma racconta la sua storia e come l’ha vissuta. Emozionandosi e piangendo in momenti e passaggi in cui traspare nitidamente quello che ha provato e come si è sentita. Unica colpevole, unica perché sola.
Perché vederlo
Banijay Italia è riuscita a confezionare un prodotto moderno e con un ritmo dosato ed adatto allo storytelling scelto. Se viene dato conto del gossip suscitato dalla vicenda e dal chiacchiericcio che ha alimentato, la struttura principale del film è il racconto in prima persona di Ilary Blasi. E tutto appare più leggero e al tempo stesso più raffinato di quanto non sia apparso. Attraverso soprattutto le rivelazioni dei tanti che hanno deciso di parlare di questa separazione negli ultimi due anni.
Un’ottima scelta le inserzioni di video e le immagini d’epoca. Una colonna sonora che non sovrasta racconti e parole, ma le accompagna e mette in primo piano. E un climax di fondo di autenticità. Di una donna che non rinnega 20 anni di una bellissima storia d’amore. Ma che guarda avanti, come è nel suo carattere. Che forse in molti non hanno individuato, da sotto all’etichetta di ex letterina che si porta dietro dallo stesso tempo.
Conclusioni
Gossip permettendo, e di chi siano la ragione e la verità a parte, Unica è un docu-film che si fa guardare. Emoziona e fa riflettere. Coinvolge e non annoia. Anzi spesso fa sorridere e sognare sulla storia dei due reali di casa nostra. E anche qualche risata non manca. Complice anche la mini parodia realizzata da Fiorello. Che da Viva Rai2! inaugura il palinsesto di una immaginaria Raiflix con il suo “Unico”.
Concludiamo questa nuova recensione a basso contenuto di spoiler. Con il piacere per un nuovo prodotto made in Italy che è arrivato sulla piattaforma più cosmopolita di tutte. Riuscendo a conservare e a mantenere intatti i suoi caratteri. Per una storia in cui, Rolex e capi firmati a parte, potranno riconoscersi in molti.