Dolittle

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Era il 1920 e nelle librerie inglesi apparve una nuova opera per bambini, La storia del dottor Dolittle, scritta dal reduce della prima guerra mondiale Hugh Lofting.

Nel corso degli anni ne sono usciti altre tredici, prima che il medico degli animali approdasse al cinema: nel 1998 fu Eddie Murphy a vestire i suoi panni in Il dottor Dolittle e il suo sequel diretto.

Nel nuovo adattamento è Robert Downey Jr. a dare il volto al protagonista. Accanto a lui, Michael Sheen e Antonio Banderas e, nel ruolo di doppiatori, Marion Cottilard, Selena Gomez, Tom Holland e Rami Malek.

Dolittle
Robert Downey Jr. con il cane Jip, doppiato da Tom Holland

La trama vede il dottor Dolittle, famoso medico e veterinario capace di comunicare con gli animali, vivere orfano di sua moglie (interpretata in brevi flashback da Kasia Smutniak), avventuriera morta in mare. Per questo si è ritirato all’interno del suo maniero, chiudendo le porte a tutti i visitatori e circondandosi solo della compagnia degli animali.

L’ironia è quando trovi una donna che rende la tua vita la più meravigliosa possibile. E poi da un momento all’altro scompare.

Un doppio incontro inaspettato cambierà le carte in tavola. Tommy Stubbins (Harry Collett), un ragazzino figlio di cacciatori ma incapace di ferire gli animali, colpisce durante una battuta di caccia uno scoiattolo, Kevin. L’unica salvezza è Dolittle, al cui rifugio giunge guidato dal pappagallo Polynesia (Emma Thompson).

Dolittle
Da sinistra, Harry Collett e Robert Downey Jr.

Qui incontra la giovanissima Lady Rose (Carmel Laniado), bambina della corte reale, venuta per convocare Dolittle a Buckingham Palace. La regina d’Inghilterra è gravemente malata e ha richiesto il suo aiuto.

Saranno i suoi fidati amici a quattro zampe a convincerlo ad accettare: il gorilla Chee-Chee (Rami Malek), timido e impacciato, l’orso polare Yoshi (John Cena), lo struzzo Plimpton (Kumail Nanjiani), cavalcatura personale del dottore.

E ancora, l’anatra Dab-Dab (Octavia Spencer), tonta ma allegra, la giraffa Betsy (Selena Gomez) e il fedele e studioso cane Jip (Tom Holland).

Dolittle
Da sinistra, Jim Broadbent, Michael Sheen, Harry Collett, Robert Downey Jr. e Carmel Leniado

Visitata la regina, parte un viaggio ai confini del mondo per trovare l’albero dell’Eden e raccoglierne il miracoloso frutto. Solo un antidoto creato con il suo succo primordiale può salvare la vita della sovrana e di tutto il regno inglese. 

Tra intrighi di corte e feroci aguzzini (tra cui il perfido Rassoulim, interpretato da Antonio Banderas), si sviluppa un’avventura intrigante ma purtroppo ingarbugliata e non sempre accurata.

I momenti ironici non mancano, ma peccano di intensità e risultano a tratti scontati e ripetitivi. Tutto grazie agli animali, perché il cast umano ne è purtroppo quasi privo. Buone le interpretazioni di Banderas e di Downey Jr., che dopo aver appeso l’armatura di Iron Man al chiodo, torna in sala con un Dolittle insicuro e consumato dal dolore, in cerca di un nuovo scopo di vita dopo la perdita della moglie. Nonostante ciò, non incide e non crea quella figura che resta impressa nella mente.

Dolittle
Antonio Banderas nei panni del pirata Rassoulim

Gli effetti speciali sorridono – fin quando non appare un drago luminescente e camaleontico affetto da problemi intestinali – la trama un po’ meno. I bracconieri genitori di Tommy sono una mera comparsa, la brutalità di Rassoulim di scioglie come neve al sole troppo presto.

Persino la capacità del giovane apprendista di imparare a parlare con gli animali si sviluppa senza una ragione ben precisa e motivata.

In fondo aiutare gli altri è come aiutare se stessi.

La morale per i più piccoli c’è. Peccato che, nonostante il potenziale avventuriero alla base, non riesca a prendere bene la fetta adulta della popolazione. E forse nemmeno quella bambina. Dispiace per Downey Jr., ma meglio Eddie Murphy.

Voto Autore: [usr 2,0]

Redazione
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