Bridgerton torna su Netflix con la seconda parte della terza stagione. Riusciranno Colin e Penelope ad avere il tanto agognato lieto fine?
Trama
Dopo il suo fidanzamento con Colin, Penelope decide che è arrivato il momento di abbandonare la sua carriera come Lady Whistledown, ma le cose potrebbero non andare come previsto a causa di un’impostora che prende il suo posto.
Bridgerton, lotta contro il patriarcato
In Bridgerton la lotta contro il patriarcato è sempre stata evidente, ma in questa seconda parte la tematica assume tutt’altra importanza.
Le donne della serie faticano a restare a galla, gli uomini non riescono a comprendere il loro desiderio di emancipazione felicità. Non lo capisce il crudele padre di Cressida, ma non riescono neanche a capirlo personaggi come Colin o il fratello di Lady Danbury che, nonostante le buone intenzioni, hanno sempre un pensiero fortemente patriarcale. Portia Featherington ammette quanto sia stato difficile per lei sopravvivere con un uomo privo di sentimenti e che non le ha dato la sicurezza che sperava.
Penelope è il personaggio che alla fine riesce a sopravvivere tranquillamente da sola, ma paradossalmente è proprio l’amore verso i Bridgerton che segna la fine della sua indipendenza e di Lady Whistledown.
Tutti la obbligano a fare una scelta: o la penna o l’amore. Ma lei non si piega e vuole entrambe le cose, anche se questo la porta a perdere gli affetti più cari.
Ma è nella fine che la carta da parati ottiene il riscatto e tutto finalmente la notano. Non si nasconde più nell’ombra, può vivere nella luce e usare il suo vero nome.
La serie aggiunge tematiche queer
Nello spin off della La Regina Carlotta veniva aggiunta una storyline omosessuale priva di lieto fine, ma Bridgerton sembra voler restituire all’amore LGBT il suo lieto fine.
Chi conosce i libri sa che trama di Francesca è molto più complicata. La ragazza sposa John, ma non è l’uomo con cui è destinata a passare il resto della sua vita. Nel romanzo a lei dedicato conosciamo Michael Stirling, cugino di John, mentre nella serie diventa Michaela. E la nostra cara Francesca, che ha conquistato il cuore di tutti gli spettatori, sembra aver avuto un colpo di fulmine.
Sarà dunque interessante vedere in futuro come verrà modificata la sua storia, ma non è l’unica sorella Bridgerton a essere queer.
Fin dalla prima stagione c’era il sospetto che Benedict potesse essere bisessuale ed ora la teoria è confermata. Fanservice? Molto probabilmente sì, ma dal momento che quasi sicuramente la prossima stagione sarà dedicata al secondogenito vediamo se ci saranno risvolti interessanti da questo punto di vista. Speriamo che non sia una tematica gettata tanto per fare contenti i fan che lo volevano bi.
Il valorizzare ogni tipo di corpo
Le scene di sesso in Bridgerton sono abbastanza cringe, non si può negare. Però bisogna riconoscere che con Penelope hanno tentato di fare una salto di qualità. Nella tanto attesa scena davanti allo specchio, Nicola Coughlan viene perfettamente valorizzata. Il suo corpo si allontana dagli standard hollywoodiani, ma la narrazione la mostra per ciò che è davvero: una bellissima donna che può essere amata e desiderata.
In conclusione
Sappiamo che Bridgerton non brilla per la qualità, ma in questa seconda parte ci sono diverse pecche. Forse è più coinvolgente rispetto alla prima, ma non mancano buchi di sceneggiatura. Le tematiche affrontate sono troppe e vengono trattate in maniera troppo veloce, alcune cose non sono chiare.
Unica cosa positiva: la questione di Lady Whistledown non è completamente risolta e dunque continueremo a vederla più spesso.