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Baby Reindeer: i vari volti dello stalking

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Finalmente Netflix ce l’ha fatta. Con Baby Reindeer, miniserie televisiva di 7 episodi, porta sullo schermo un prodotto di rara qualità che non si vedeva più da parecchio tempo.

La serie scritta, ideata e interpretata dal comico Richard Gadd, è basata sul suo spettacolo teatrale, dove in prima persona (nella serie tv attraverso il suo alter ego Donny) racconta la sua esperienza di vittima di stalking, subito da una donna di nome Martha (nella serie interpretata da una fantastica Jessica Gunning).

Baby Reindeer è difficile da consigliare. La serie Netflix è un esame estenuante, intimo e brutale della condizione umana. Lo stalking diventa qui il prestesto per esaminare la decenza umana e se abbiamo ancora spazio per essa nelle nostre vite.

Questa miniserie propone un viaggio peculiare attraverso situazioni traumatiche, in cui appare l’umorismo nero, anche se solo quello necessario per sfumare una storia oscura, con un finale che sorprenderà lo spettatore, dove i confini tra vittima e carnefice si sfumano sempre più.

Baby Reindeer

Baby Reindeer- Trama

Baby Reindeer è un ritratto brutale dell’autodistruzione. Non c’è niente di simile a questa serie attualmente in onda, che ferisce con la sua rappresentazione empatica del trauma. Preme le dita nei lividi, lasciando dietro di sé domande sempre più grandi senza risposta. Mentre cerchiamo di calmare il dolore che questa serie lascia dietro di sé.

La storia si basa sulle esperienze di vita reale di Gadd, vittima di stalking da parte di una donna e, prima ancora, di aggressione sessuale quando aveva vent’anni. La serie consente al creatore di espandere ulteriormente la sua storia e il modo in cui il suo disprezzo per se stesso lo ha portato a tenere per sé il suo trauma e il suo dolore.

Gadd interpreta Donny, un giovane uomo che lavora in un pub come barista. Mentre, nel tempo libero, decide di seguire il suo sogno per diventare un aspirante comico. Un giorno, mentre lavora, una donna di nome Martha (Jessica Gunning), dall’aspetto disperato, entra nel bar. Donny le prepara, così, una tazza di tè. Ma visto che la donna dice di non poter pagare, l’aspirante comico decide, in un atto di pietà ed empatia autoriflessiva, di offrirgliela. Ma questo, ammette, sarà il suo primo errore.

Baby Reindeer

Da quel giorno Martha diventa una cliente fissa del bar. Non ordina mai niente di più di una diet coke (ogni volta offertale da Donny), seduta, infatuata, e riempiendo Donny di complimenti ed attenzioni con un’energia irrequieta e fuori controllo. Donny è scoraggiato e diffidente nei confronti del suo morboso affetto, ma i suoi costanti complimenti lo aiutano anche ad alleviare le insicurezze che porta con sé. Ben presto però la donna inizia a mandargli innumerevoli email più volte al giorno. Si presenta ai suoi spettacoli comici e molesta gli ex e gli amanti attuali. Chiama i suoi genitori e minaccia danni sessuali e fisici. Ed è qui che incomincia il vero incubo ma anche il viaggio interiore di Donny per guarire i suoi innumerevoli traumi irrisolti.

Baby Reindeer- Recensione

Gadd è implacabile nel mantenere la sua umanità. Crede che anche lei sia una vittima. Recidiva di stalking, lo spettacolo si assicura di rappresentare l’inettitudine delle forze dell’ordine che non sono minimamente in grado di prestare l’aiuto di cui entrambi hanno bisogno.

Come spettatori, entriamo sia in empatia con Donny ma rabbrividiamo anche quando fa qualcosa che incoraggia Martha a proseguire nella sua follia. Gadd è eccezionale in questo ruolo, costantemente straziante. La regia della serie si assicura di gettarlo continuamente nell’ombra. È rigido ed esausto, con il mondo che lo opprime e la sua narrazione fuori campo che affoga nell’odio tossico per se stesso. La sua guarigione è un viaggio fatto di un passo avanti e di un gigantesco balzo indietro. Ogni volta che crediamo che si sia reso conto di essere la vittima, pronuncia una battuta sviscerante che mostra quanto sia profondo il suo disprezzo per se stesso.

Man mano che la serie prosegue e gli episodi scorrono, ci diventa chiaro che Donny è intrappolato in un ciclo di autodistruzione, a causa della brutale aggressione che ha dovuto affrontare e del conseguente abuso di droghe. Il suo silenzio al riguardo informa lo spettatore del modo in cui si avvicina e vede il mondo.

Non solo stalking

Baby Reindeer è un thriller oscuro che tocca la psiche umana, dove lo stalking diventa il pretesto per parlare di molte altre tematiche come sessualità, salute mentale, e abusi. Ed il fatto che la serie riesca a trovare anche un po’ di umorismo è un’impresa titanica, ma Gadd ci riesce con alcune gag visive tempestive e le battute di Donny. 

La relazione tossica tra Martha e Donny è affascinante e allo stesso tempo scioccante da guardare, che si estende a spirale per infettare tutto ciò che lo circonda anche se lo spettacolo scava più a fondo nei loro retroscena.

Il cast

Jessica Gunning offre una performance superba e imponente di una donna così brava a mascherarsi che è facile credere che anche lei abbia ingannato se stessa. Il personaggio di Martha è tanto straziante quanto terrificante. La sua fisicità e i tic facciali creano un personaggio di tale pienezza che è facile capire perché Donny sia empatico con lei e allo stesso tempo indietreggi quando mette piede nel bar.

Richard Gadd affronta ed elabora il trauma della sua vita reale in uno spettacolo coraggioso, commovente e spesso inquietante. Gadd crea qualcosa di tangibilmente orribile ma lo fa con la giusta dose di umanesimo in modo che, nonostante la disperazione, speriamo nella luce alla fine della storia. Ma il finale ambiguo rifiuta di darci risposte facili o di tenerci per mano attraverso il concetto ideale di un viaggio di guarigione.

Baby Reindeer

Trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Baby Reindeer è un ritratto brutale dell'autodistruzione e non c'è niente di simile a questa serie attualmente in onda, che ferisce con la sua rappresentazione empatica del trauma. Preme le dita nei lividi, lasciando dietro di sé domande sempre più grandi senza risposta mentre cerchiamo di calmare il dolore che questa serie lascia dietro di sé. La storia si basa sulle esperienze di vita reale di Gadd, vittima di stalking da parte di una donna e, prima ancora, di aggressione sessuale quando aveva vent'anni. La serie consente al creatore di espandere ulteriormente la sua storia e il modo in cui il suo disprezzo per se stesso lo ha portato a tenere per sé il suo trauma e il suo dolore.
Laura Pavanello
Laura Pavanello
Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano". E questo per me è il cinema, il mio oggetto di studi, la mia passione, ma soprattutto il luogo dove i sogni diventano realtà.

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