L’approssimarsi della fine dell’anno vede la moltiplicazione dei premi assegnati, tra questi gli AFI Awards. L’American Film Institute, prestigiosa istituzione statunitense, ogni anno stila due classifiche da dieci posizioni: una per i film e una per le serie. La classifica cinematografica vede una varietà autoriale che riflette un po’ l’evoluzione dei film di maggiore successo quest’anno. Tra i titoli indicati vediamo Anora, Dune 2, Emilia Perez, Conclave. Ma c’è spazio anche per un titolo d’animazione che sta conquistando la critica e il box office come Wicked. Un’altra segnalazione degna di nota è quella di A complete unknown di James Mangold, il biopic su Bob Dylan. Sull’opera si è espresso su X (Twitter per i nostalgici) lo stesso cantante che ha detto di aspettarsi ottime cose da Chalamet che lo interpreta.
Per quanto riguarda, invece, la classifica delle serie ci sono alcuni titoli da segnalare. Naturalmente è presente Shogun, serie dell’anno secondo molti addetti ai lavori. Due i titoli Netflix presenti: A Man on the inside e Nobody want this, con una menzione speciale per Baby Reindeer, caso mediatico dell’anno. Non manca in classifica la serie HBO The Penguin, che ha conquistato consensi in pochissimo tempo.
Afi Awards: la ragione di alcune assenze
La classifica degli AFI Awards tiene conto dei film prodotti negli Stati Uniti, ma con alcune eccezioni. Per esempio, Emilia Perez non è un film di produzione USA ma è stato incluso per un forte legame produttivo con gli Stati Uniti. L’elemento della produzione è quello che ha tenuto fuori dalla classifica in anni passati film come Parasite e Roma. Alcune esclusioni hanno comunque destato delle perplessità. Rientrano nella categoria il primo film in lingua inglese di Almodovar The Room next door e Blitz di Steve McQueen. Titoli, quindi, che sono fortemente indiziati di ricevere una candidatura agli Oscar.