Tra i film che hanno riscosso maggior successo all’edizione appena conclusa del Festival di Cannes c’è sicuramente Emilia Pérez. Il film ha avuto ottime chances di ottenere anche la Palma d’oro, poi finita ad Anora di Sean Baker. Per la nuova opera del regista Jacques Audiard sono comunque arrivati due importanti premi: quello della Giuria e quello alla Miglior Interpretazione Femminile. La giuria ha assegnato il premio per l’interpretazione a tutto il cast principale del film: Karla Sofia Gascon, Zoé Saldana, Selena Gomez, Adriana Paz. Non sono ancora noti i tempi di uscita del film in Italia, ma si sa che il titolo avrà la distribuzione di Lucky Red.
Emilia Pérez – la trama
Rita Moro Castro (Saldana) è una giovane avvocata di uno studio legale per il quale si trova a difendere dei criminali. Sfruttata e sfiduciata verso la sua professione, la donna avrà modo di cambiare vita nel modo più inatteso. Il narcotrafficante Manitas del Monte (Gascon) la contatta per farle un’offerta di lavoro che la renderà ricca. Del Monte vuole che Rita lo aiuti a completare il suo adattamento fisico a cui aveva già dato inizio. Del Monte vuole inoltre inscenare la propria morte e trasferire la sua famiglia, ignara, in Svizzera per metterla al sicuro. Alcuni anni dopo gli eventi, Rita lavora per un importante studio internazionale e durante una cena a Londra incontra la donna che ha aiutato nel suo percorso: Emilia Pérez. L’avvocata capisce subito che l’incontro non è casuale ma decide comunque di mettersi a disposizione di Emilia.
La donna vuole fare ritorno in Messico e riunirsi alla sua famiglia, sotto l’identità di una cugina di Manitas. La moglie del defunto boss, Jessi (Gomez) stanca di questi continui spostamenti senza il suo consenso, incontra un altro uomo, trascurando i figli. Intanto Emilia – pentita del passato di Manitas – decide di fondare un’associazione assieme a Rita che aiuti le famiglie a ritrovare i parenti scomparsi per colpa dei narcotrafficanti. È qui che Emila Pérez riscopre l’amore tra le braccia di Epifania (Paz), ma quando tutto sembra volgere al meglio, alcuni eventi scuoteranno la serenità ritrovata dalle donne.
Emilia Pérez – la recensione
Audiard aveva pensato inizialmente a Emilia Pérez come un’opera lirica, per trasformarla poi in un musical. Anche la scelta di girare in un teatro di posa è stata presa dopo aver valutato l’ipotesi di girare il film in Messico. Il regista francese si conferma tra i più talentuosi autori del panorama attuale. Emilia è un film intenso, coinvolgente ed esteticamente splendido. Tutti gli elementi che lo compongono funzionano in una sintonia perfetta. La sceneggiatura e la regia valorizzano le interpretazioni del cast e la cura fotografica lo rende indimenticabile o quasi. Come nel precedente Dheepan – Una nuova vita la presenza della violenza nella storia e nel contesto è palpabile, ma Audiard riesce a evitare di farne l’unico focus del film.
La storia di Emilia Pérez non è solo quella della sua protagonista. È il racconto di quattro vite differenti, che sono state toccate e colpite dalla violenza. Un contesto inevitabile e oppressivo, un circuito infernale da cui le donne provano a sottrarsi. Il film non ha un antagonista vero e proprio, se non la cappa asfissiante delle condizioni che rendono le scelte di tutti se non sempre giustificabili, quantomeno comprensibili. Emilia vuole disfarsi del suo passato, ma si rende conto di quanto sia complesso. La scelta conciliante della giuria del festival forse non rende del tutto giustizia alle interpretazioni. Se è vero che tutte e quattro le protagoniste contribuiscono alla riuscita del film, Saldana e Gascon avrebbero comunque meritato una menzione tutta per loro.
Jacques Audiard – l’identità di un regista
A scorrere i titoli della carriera di Jacques Audiard ci si imbatte nei generi più diversi. Il titolo che precede Emilia Pérez nella sua carriera è Parigi, 13 Arr. Un film che sembra avere poco o nulla a che fare con la sua ultima opera, fin dalle scelte estetiche e tematiche. Audiard ha saputo costruirsi comunque una sua identità come regista e come sceneggiatore nel corso degli anni. I suoi film sono spesso presenti al Festival di Cannes e spesso ricevono dei riconoscimenti anche ai Premi Cesar. C’è un filo comune che attraversa la sua carriera che è quello delle tematiche sociali, di contesti spesso complicati. Ma come aveva dimostrato con Il Profeta e ha confermato con altri lavori capacità sta nel trattare i temi con una determinata sensibilità.
Tra i film che escono dal Festival con una possibile nomination agli Oscar, Emilia Pérez è tra i candidati più forti. Proprio con Il Profeta il regista ha ottenuto la sua prima e finora unica candidatura alla statuetta. Il film merita di arrivare nelle sale cinematografiche italiane. Un discorso che è estendibile chiaramente alla stragrande maggioranza dei film ma che in Emilia trova una ragione ulteriore. La spettacolarità della messa in scena e delle coreografie dell’opera, meritano lo spazio dello schermo più grande possibile. C’è da sperare che Lucky Red, solitamente molto attenta nella distribuzione, individui i tempi e i modi migliori per far arrivare questo bellissimo film a quante più persone possibile.