Volcano, direttamente dagli anni ’90 il catastrofismo più assurdo
E’ notizia di pochi giorni fa che l’attrice Anne Heche è scomparsa a seguito di un brutto incidente d’auto. Scorrendo lungo la sua filmografia si nota la sua particolare attività e fama negli anni ’90 con film come Donnie Brasco, So cosa hai fatto, il remake di Psycho diretto da Gus Van Sant e Volcano di Mick Jackson, il film di cui andremo a parlare. Arrivato e conosciuto in Italia con il titolo Vulcano-Los Angeles 1997, per molti appartenenti alla generazione cresciuta in quel decennio potrebbe essere un cult esattamente alla pari di film come Jumanji o La Mummia e, ahimé, altrettanto invecchiato male. I film cosiddetti catastrofici hanno avuto un enorme exploit a partire dagli anni Settanta, ma è con l’avvento della computer grafica negli anni Novanta che il genere ha trovato nuove forme d’espressione. Pensiamo a Indipendence Day, Armageddon, Deep Impact e lo stesso Volcano, sono tutti film in cui lo spettacolo tragico della natura catalizza l’attenzione del pubblico. Nel caso di Volcano l’aspetto visivo surclassa di gran lunga quello narrativo.
La trama di Volcano
Mike Roark, appartenente all’unità di crisi della città di Los Angeles, si destreggia tra una figlia adolescente e le emergenze lavorative della sua professione. Una scossa di terremoto sconvolge i suoi piani di “padre dell’anno” e con l’aiuto della sismologa Amy Barnes scopriranno che è solo l’inizio di un disastroso evento naturale. Sotto la città di Los Angeles si sta formando un vulcano e resta poco tempo per evitare che esploda seppellendo l’intera città. Lava, lapilli, cenere, le strade sono inondante e il pericolo cresce ad ogni minuto che passa. Solo grazie alla prontezza di Mike, responsabile della vita di migliaia di persone, il pericolo verrà arginato e i danni quantomeno alleviati.
Spettacolo e assurdità
Ancora oggi Volcano intrattiene come la prima volta, nulla da rimproverare su questo. Inoltre, vederlo da piccoli -se si fa parte della generazione cresciuta in quel decennio- non consente di vedere le assurdità di trama, perché nascoste dalla spettacolarità delle immagini. Oggi, un occhio critico può facilmente notare la scarsità del montaggio e della regia. Anche le assurdità narrative non sono da meno, esplicate in una sceneggiatura scritta senza neanche un minimo di realismo. Per alcune ci si può passare sopra, d’altronde questi film non si guardano certo per la verosimiglianza con la realtà, lo sappiamo tutti, ma altre sono davvero così tanto assurde da far inveire contro la televisione. Poco assurda invece è la base teorica su cui poggia l’intera idea del film. Si sa che esistono del “vulcani nascosti”, sottomarini e non, e che se un giorno dovessero risvegliarsi provocherebbero tragiche conseguenze. Immaginare l’esplosione di un vulcano sotterraneo al centro di una grande città è un’idea che sicuramente fa gola. Un pensiero che si sposa perfettamente con l’avanzare della computer grafica degli anni Novanta. Tutto o quasi è stato speso per rendere al meglio questo disastro. Questa è una differenza con i disaster movie dei decenni precedente, dove invece imperava il melodramma e le relazioni tra i protagonisti.
Il dramma del protagonista
Tommy Lee Jones è un po’ il Liam Neeson degli anni Novanta e corrisponde perfettamente all’identikit dello stereotipo del protagonista dei disaster movie. Tutto sembra dipendere da lui, è l’eroe della situazione. Un eroe tormentato, ovviamente, perché diviso tra il dramma familiare e quello professionale. Da un lato ha la figlia a cui badare che risente anche della separazione dei genitori; dall’altro lato la città conta su di lui, vi è un disastro in corso che non fa che peggiorare. Inoltre, la presenza della bella e determinata sismologa Amy Barnes (Anne Heche) è un ulteriore rapporto venutosi a creare in un momento di panico che sembra destabilizzarlo. Mike Roark è protagonista di alcune delle scene più inverosimili del film, ma la sua assurda eroicità sta anche in questo. Salva tutto e tutti nei modi più impensabili, come accade in ogni disaster movie che si rispetti.
Volcano oggi
Tanti film della nostra infanzia o adolescenza guardati oggi e, se giudicati obiettivamente, sono invecchiati male. Volcano è tra questi. Ciò che questi film hanno dalla loro parte è l’averci fatto sognare o l’averci terrorizzato in un momento della nostra crescita in cui tutto era in trasformazione, soprattutto noi. Il film di Mick Jackson non è sicuramente tra i migliori disaster movie, tuttavia ha dalla sua la spettacolarità delle immagini. Il budget del film riguardo agli effetti speciali è stato ben speso e si rimane ancora oggi a bocca aperta nel vedere le strade di L.A invase dalla lava. Tommy Lee Jones e Anne Heche insieme funzionano bene. Il film in sé è un po’ un pezzo di cuore per chi con esso ha volato con la fantasia. Ribadiamo, invecchiato male, ma sempre uno spettacolo rimane all’interno del genere catastrofico.