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Vita & Virginia, recensione di una vera storia d’amore

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Come si racconta una delle storie d’amore che ha segnato il XIX secolo? Vita & Virginia è la risposta giusta.

Vita & Virginia, film diretto da Chanya Button e presentato al Toronto International Film Festival nel 2018, è tratto dall’omonima pièce teatrale di Eileen Atkins (1992) e si ispira alla vera relazione tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West. Testimonianza di questo rapporto è il carteggio epistolare che è arrivato fino a noi in una raccolta intitolata “Scrivi sempre a Mezzanotte”, edito da Donzelli Editore.

Vita & Virginia, trama e cast

Londra, 1922. Vita Sackville-West, aristocratica mondana che ama le donne e gli abiti maschili, nutre una forte ammirazione per Virginia Woolf, secondo lei scrittrice rivoluzionaria che non ha ancora raggiunto il suo massimo splendore. È considerata da tutti un’intellettuale estrosa e un po’ folle, a tratti “strana”, mentre Vita è già una scrittrice affermata.
Sono entrambe sposate: Virginia con l’editore e giornalista Leonard Woolf, e Vita con il diplomatico Harold Nicolson da cui ha avuto due figli. Vita non fa mistero della propria omosessualità e conduce, in accordo col marito, una vita matrimoniale libera da ogni vincolo di fedeltà. Esattamente come il marito.

In occasione di un’esclusiva serata letteraria, Vita di riesce a raggiungere il suo obiettivo: si introduce nel mondo di Virginia se ne innamora follemente.
Tra andate e ritorni, lettere e romanzi, passione ardente e crisi di gelosia, Vita e Virginia cominciano una relazione che sfida le convenzioni sociali (e i rispettivi matrimoni). Questa relazione tormentata porterà alla genesi del capolavoro letterario firmato da Virginia Woolf, “Orlando”.

vita & virginia

Nel cast troviamo due protagoniste di eccezione, l’attrice australiana Elizabeth Debicki, nei panni della Woolf (che inizialmente doveva essere interpretata dall’attrice Eva Green) e Gemma Arterton nel ruolo di Vita Sackville-West. Presente nella crew anche Isabella Rossellini che interpreta la ieratica baronessa Sackville, madre di Vita.

Il primo incontro fatale

Per i primi minuti seguiamo le due protagoniste separatamente e sono già chiare le differenze tra di loro. Vita è una donna di mondo, che cammina alla luce del sole, conosce persone, viaggia molto. Virginia ritrova se stessa nel suo studio, una piccola stanza in cui si isola per immergersi nel suo mondo.

La Woolf è quasi l’opposto di Vita. Appare intensa, profonda, si eleva a qualcosa di irraggiungibile, difficile anche da toccare. La Sackville-West è esuberante, frizzante e attira tutta l’attenzione su di se. Completamente a proprio agio con il suo corpo e con la sessualità, delle terre che sembrano inesplorate per Virginia, che pare vivere in un limbo lontana dall’affetto.

Le due si bilanciano già nel loro primo incontro, una scena fatta per lo più di sguardi e gesti. In un attimo le parole, il vero strumento protagonista delle loro vite, non servono.

Virginia, tra scrittura e oscurità

Dal film emerge tutta la complessità di Virginia Woolf, in tutta la sua grandezza, arrivando a toccare attimi colmi di drammaticità.

I momenti di genio e di leggerezza sono alternati a momenti più oscuri, dove la depressione – di cui la scrittrice soffriva – e gli esaurimenti nervosi prendono possesso della mente di Virginia. Queste sequenze sono cariche di pathos e pesano anche su di noi.

Allucinazioni e deliri diventano elementi reali sullo schermo, a volte tangibili, così come l’angoscia che ne deriva e che colpisce per primi gli affetti di Virginia. Una scena colpisce in particolare, quando la stessa scrittrice – seduta a tavola con amici e famiglia – tenta di esprimere qualcosa, ma le parole non le escono dalla bocca. Si blocca, tutto si incupisce e presto decade.

Dalla stessa mente afflitta da quest’oscurità nasceranno opere letterarie fondamentali: da “La signora Dalloway” a “Gita al faro”, di cui, durante l’intera pellicola, seguiamo l’intera creazione.
La scrittura risulta l’unico modo che Virginia ha per liberarsi da quel demone interiore.

Vita, cura e veleno per Virginia

Ben presto la relazione con Vita diventa per Virginia una cura, la forza per affrontare la vita e poi un veleno.

L’amore tra le due nasce nel silenzio, dalla carta, dalla scrittura di lettere – dalla passione che le accumuna – una passione, uno stile di vita, che diventa per entrambe il modo per abbattere gli stilemi sociali.

Ma con il tempo, i loro differenti stili di vita porterà Virginia a un punto di rottura. Se da una parte Vita rappresenta per lei l’amore travolgente, che le dà la forza e la voglia di continuare a vivere, dall’altra si porta dietro gelosia, tormento, l’ansia della perdita, che diventano mostri invincibili nella mente di Virginia.

vita & virginia

Vita non è capace di vivere una relazione romantica stabile e matura, appare continuamente preda della propria irrequietezza e dei propri capricciosi desideri.

La nascita di un capolavoro

La narrazione si concentra molto sul personaggio più sfuggente, Vita Sackville West, e sull’effetto che la sua imprevedibilità ha sulla stessa Virginia Woolf.

Virginia cerca e trova l’unico modo per potersi tenere Vita per sempre: scrivere di lei. Inizia così la genesi di un capolavoro letterario, “Orlando”, il libro che sarà dedicato da Woolf proprio a Vita Sackville West, con una riflessione all’avanguardia sul concetto dell’identità di genere.

Orlando è un uomo che, nel corso di un suggestivo racconto, diventa una donna. È una presenza sfuggente che attraversa secoli di storia mutando continuamente, in modo naturale. È – in tutti i sensi – Vita.

Con la conclusione del romanzo, Virginia riesce a lasciare all’amata la sua libertà, dopo averla trasformata in un personaggio letterario che resterà immortale.

Il figlio di Vita, Nigel Nicholson, a proposito del romanzo “Orlando” ha scritto:

“L’effetto di Vita in Virginia è tutto contenuto in Orlando, la più lunga e affascinante lettera d’amore in letteratura, in cui esplora Vita, la intreccia dentro e fuori secoli, la lancia da un sesso all’altro, gioca con lei, la veste con pellicce, merletti e smeraldi, la prende in giro, flirta con lei, lascia cadere un velo di nebbia intorno a lei.”

Un film meritevole

Vita & Virginia è lento ed emozionante, proprio come la storia d’amore tra le due scrittrici, e riesce a mostrare le sfumature di ogni personaggio coinvolto nella vita delle protagoniste. Primi su tutti i mariti. Entrambi accettano questa relazione. Harold per abitudine, complice il silenzioso patto fatto con la moglie – per cui lui può avere relazioni con i suoi amanti e lei con le sue – mentre per Leonard sembra essere più un’accettazione per il bene di Virginia. D’altronde lui è la persona che la conosce meglio di chiunque.

Nel film vengono portati alla luce temi delicati, quali l’identità sessuale, il femminismo, il conformismo sociale, il tutto è rivestito da colori pastello e da una regia teatrale, che si concentra sui particolari, sui primi piani, dando valore a ogni minima espressione.

Il grande merito di questa pellicola è la rappresentazione più genuina di Virginia Woolf, spesso dipinta unicamente con i suoi momenti bui, qui alle prese con il sentimento più puro di tutti. Vediamo una Virginia aperta alla vita, spiritosa, nei suoi anni più ricchi.

Vita & Virginia offre una visione ricca e sensuale del rapporto tra due donne straordinarie, con un racconto che immerge nella fluidità di genere, nei rapporti umani e nella letteratura.  

Il film è disponibile a noleggio su Prime Video.

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Vita & Virginia offre una visione ricca e sensuale del rapporto tra due donne straordinarie, con un racconto che immerge nella fluidità di genere, nei rapporti umani e nella letteratura. Regalando la rappresentazione più genuina di Virginia Woolf.
Carlotta Pinto
Carlotta Pinto
Scrittrice per la carta e per il web, appassionata di cinema e serie tv.

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