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Un bel mattino, la recensione

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Presentato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2022, Un bel mattino è diretto da Mia Hansen Love. La regista, che per questa pellicola si è ispirata alle sue esperienze personali, ha diretto anche Bergman Island, presentato al 39esimo Torino Film Festival.

Distribuito in Italia dalla Teodora Film, Un bel mattino racconta la vita di una donna perennemente sospesa tra la pesantezza del dramma familiare e la tensione di un nuovo amore non pienamente vissuto.

Un bel mattino: il cast

La protagonista Sandra, è magnificamente interpretata da Lea Seydoux, che fa trasparire tutta l’ansia e la sofferenza per la condizione incerta della sua vita con uno stato emotivo perennemente in fase di precarietà. Il padre della donna, Georg affetto dalla malattia degenerativa che non lascia scampo, è interpretato da Pascal Greggory. Melvil Poupaud è Clement, il nuovo interesse amoroso della protagonista e amico del suo defunto compagno. Nicole Garcia interpreta invece Francoise, la madre della protagonista.

Un bel mattino

Un bel mattino: trama e recensione

Sandra Kinsler è una rinomata traduttrice impegnata nel suo lavoro e nella comunità. La donna vive a Parigi con sua figlia e con il peso del dolore della perdita del suo compagno. Con il passare del tempo, Sandra trova un nuovo amore in Clément, un vecchio amico in crisi coniugale. Tuttavia, il loro improvviso sentimento si scontra con la realtà della malattia degenerativa di suo padre, un ex professore universitario di filosofia che richiede cure costanti.

Per gestire la progressiva demenza del padre, Sandra e la sua famiglia cercano disperatamente un ricovero adatto, mentre cercano di affrontare la difficoltà della situazione. In mezzo alla fine della vita del padre e all’inizio di un nuovo amore, Sandra approfitta degli ultimi momenti di complicità con lui e cerca di guardare al futuro con speranza.

La sofferenza della protagonista, per l’aggravarsi del male di suo padre, rende meno presente il suo pensiero e la sua mente. Un bel mattino rappresenta il tormento per questa condizione, che ha un impatto significativo sulla qualità della vita dell’uomo e nella sua relazione familiare con la figlia. Le emozioni sono difficili da gestire e tra queste rientrano rabbia, tristezza e frustrazione. L’incapacità paterna di compiere semplici azioni con l’avanzare della malattia, mette Sandra in una situazione di profondo disagio interiore.

Lea Seydoux in Un bel mattino

Il dolore e la passione presenti in Un bel mattino

Questo dolore per il lento abbandono entra in contrasto con la nuova passione che accende la donna per l’amico del suo defunto compagno. Due realtà che vanno e che vengono, e nel mezzo una che appare confusa. Ovvero una storia d’amore incerta che non conosce piani e forse neanche futuro, ma che richiede un certo adattamento emotivo.

Quello del rapporto tra Sandra e Clement rappresenta una situazione costantemente instabile. Così come è instabile il rapporto fra la donna e suo padre con il progredire della malattia. Il padre non riesce a riconoscere se la figlia ha i capelli corti o lunghi. Mentre Clement è il classico tipo stretto in un matrimonio che non riconosce più a livello di coppia. Ma in questo caso l’uomo è frenato nel suo agire dall’amore paterno.

Il legame per il figlio piccolo gli impedisce di prendere un’autentica decisione direzionale a proposito di questo nuovo rapporto sentimentale. Infatti lui vivrà con la donna una relazione divisa tra la scappatella coniugale, ma al tempo stesso diviso tra i doveri verso la sua famiglia. Mentre Sandra è decisamente più convinta delle sue sensazioni. Il dolore e la passione fra i due protagonisti alternano disperazione e speranza.

Melvil Poupaud

Lo stile della pellicola di Mia Hansen Love

Sandra è schiacciata da questo macigno nella perdita degli affetti più cari. Tuttavia, la sua tribolazione si alterna al riaccendersi della passione, in un mondo in costante mutamento. È proprio questo tema ad essere affrontato nel film di Mia Hansen Love, autrice anche di Le cose che verranno. L’interno della quotidianità dei personaggi è senza filtri, e mostra una realtà fragile e imprevedibile, che vive sulla linea di confine tra fiducia e sconforto.

Uno stile anche decisamente sommesso, mai retorico, con una modalità che inibisce l’ordine narrativo classico. Il risultato è un’immagine della vita quotidiana, fatta di lavoro, famiglia e amici, ma anche di travaglio e desiderio, in cui l’incertezza dell’abbandono è sempre presente. Il tempo e il caos si rivelano spietati e senza tregua emotiva, ma la regista non si lascia prendere dal pietismo.

Un bel mattino ci regala una nuova visione e percezione della fragilità umana, in cui la normalità di alcune vite si scontra con la crudezza della realtà. Ma nonostante tutto, l’obiettivo di Mia Hansen Love è quello di regalare al pubblico l’empatia e la speranza per un nuovo inizio. Un bel mattino è quello che i protagonisti cercano di vivere ogni giorno, e il film ci mostra che, nonostante le difficoltà, la vita può continuare ad essere vissuta con slancio e intensità.

Pascal Greggory in Un bel mattino

Viene rappresentata un’immagine sincera e commovente della vita, che si snoda tra momenti di dolcezza e spietatezza. I personaggi che popolano la storia sono comuni, ma allo stesso tempo straordinari nella loro normalità. Si tratta di individui che combattono ogni giorno contro le difficoltà della vita, cercando di trovare la propria strada in un mondo che sembra sempre più caotico.

Un bel mattino è un viaggio emozionante, che ci porta a riflettere sulla nostra capacità di resistere alle avversità. Insieme alla colonna sonora delicata e malinconica, ci trasporta in un mondo dove ogni emozione è amplificata e resa ancora più intensa. La storia di Sandra è commovente e drammatica, ma allo stesso tempo piena di speranza e di energia vitale. Anche nelle situazioni più difficili, l’amore e la passione possono fare la differenza.

Lea Seydoux e Melvil Poupaud

Conclusioni

Il tema dell’abbandono e della solitudine è presente in modo costante nel film, e si avverte la presenza dell’instabilità e dell’incertezza che accompagnano la vita umana. Tuttavia, il messaggio che il film ci trasmette è che, nonostante tutto, la vita è un’esperienza meravigliosa, piena di sfumature e di momenti indimenticabili.

La regista ci invita ad andare oltre la superficie delle cose, a guardare con occhi diversi la realtà che ci circonda, e ad aprirci alla bellezza della vita, nonostante le difficoltà. Il film è un inno alla speranza e alla resilienza umana, che ci ricorda come ogni difficoltà possa diventare un’opportunità per crescere e maturare.

In sintesi, il film di Mia Hansen Love è un’opera che ci emoziona e ci fa riflettere sulla natura dell’individuo. La pellicola ci conduce in un viaggio che ci mostra la bellezza e la complessità della vita, e ci invita a vivere ogni istante con una certa intensità. Un’opera che rimane nel cuore e che ci lascia con la speranza di poter affrontare qualsiasi sfida con coraggio e determinazione.

Il trailer

PANORAMICA

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Mia Hansen Love dirige Lea Seydoux in un intenso ma pacato dramma quotidiano, dove il senso di perdita si alterna con la nuova speranza di un amore.
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

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