Shazam!

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Il 2019 è sicuramente stato l’anno di Avengers: Endgame per quanto riguarda la categoria dei film di supereroi. Con un incasso mondiale che supera il miliardo di dollari, è stato senza dubbio il cinecomic più chiacchierato dell’anno. Eppure, circa nello stesso periodo, nelle sale è uscito anche un altro adattamento di un classico del fumetto americano: Shazam!.

Zachary Levy nel ruolo di Shazam!
Zachary Levy nei panni del supereroe Shazam

Shazam! si è comunque rivelato un buon successo commerciale, incassando 139 milioni di dollari negli Stati Uniti, ed è stato apprezzato anche dalla critica americana. Infatti, Shazam è il vecchio Captain Marvel, personaggio creato dalla DC nel 1939 e che prese successivamente il nome di Shazam per non confonderlo con l’omonimo personaggio della casa rivale, appunto, la Marvel. La popolarità del personaggio ha garantito una certa attesa del film, che non ha deluso le aspettative dei fan d’oltreoceano.

Il film segue la storia di Billy (Asher Angel), un quattordicenne che ha passato tutta la vita scappando dalle case affidatarie alla ricerca della mamma che lo ha perso in un parco giochi quando era piccolo. Billy approda infine nella famiglia Vasquez, composta da una coppia e cinque figli affidatari. Billy all’inizio è schivo e riluttante a farsi avvicinare dalla nuova famiglia. Ma quando un vecchio mago (un irriconoscibile Djimon Hounsou) gli dona tutti i suoi poteri tramite la formula magica Shazam!, Billy è costretto ad affidarsi al fratello affidatario Freddy (Jack Dylan Grazer, visto nei panni di Eddie Kaspbrak nella saga di It), esperto di supereroi. Come ogni origin story supereroistica che si rispetti, Billy deve affrontare anche il supervillain Dr. Sivana (Mark Strong), che, traviato dai sette peccati capitali, vuole i poteri del giovane eroe.

Mark Strong
Il super-villain Dr. Sivana (Mark Strong)

Una sceneggiatura convenzionale ma pulita e un cast azzeccato generano un cinecomic godibile e nella media. Contiene tutti gli elementi che ci si possono aspettare da un buon prodotto del genere: azione, pathos, comic relief, una trama classicamente congegnata senza buchi di sceneggiatura. Quello che però differenzia Shazam! da altri prodotti simili sono la venatura ironica e autoironica, che confluiscono nel personaggio dell’irriverente bambino cresciuto Shazam, interpretato da Zachary Levy. Infatti, la figura del bambino in un corpo di adulto funziona sempre, fin dai tempi di Tom Hanks in Big.

E le scene con il supereroe goffo ma anche brutalmente schietto sono la ciliegina sulla torta. Tra queste, la scena dell’autobus e quella del dialogo inudibile tra i due antagonisti prima della battaglia finale. Entrambe sono scene divertenti perché ironizzano sulla stessa eroicità dei modelli dei fumetti. Peccato per la scarsità di tali momenti di genuina comicità. Infatti, il film si concentra soprattutto sull’origine dell’eroe, e quindi sul suo percorso individuale e psicologico. Immancabile la moralina finale sulla famiglia come l’insieme di persone che si sceglie di avere attorno, e non come mera comunanza genetica.

La famiglia di Shazam

La verve di Zachary Levy, attore comico noto per la serie Chuck, ruba la scena ed eleva un film che altrimenti sarebbe estremamente convenzionale, anche se di buona fattura. Il film è diretto dallo svedese David Sandberg, che nel 2013 diventò famoso per l’inquietante cortometraggio Lights Out, diventato lungometraggio nel 2016. L’uscita del seguito è stata annunciata per l’aprile del 2022. Come sempre immancabili le due scene dopo i crediti di coda, che rilanciano il film per la prossima avventura.

Voto Autore: [usr 2,0]

Marianna Cortese
Marianna Cortese
Attualmente laureanda in Lettere Moderne, ho sempre avuto un appetito eclettico nei confronti del cinema, fin da quando da bambina divoravo il Dizionario del Mereghetti. Da allora ho voluto combinare cinema e scrittura nei modi più diversi e ho trangugiato di tutto: da Kim Ki-Duk a Noah Baumbach, da Pedro Almodovar a Alberto Lattuada. E non sono ancora sazia.
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