I Viaggiatori, il nuovo film di Ludovico Di Martino, prodotto da Sky Studios e Groenlandia di Matteo Rovere, sarà disponibile su Sky Cinema Uno il 21 novembre e in streaming solo su NOW Tv, sarà anche disponibile su Sky On Demand.
Presentato in anteprima nella sezione teen del Festival del Cinema di Roma, chiamata Alice nella città, I Viaggiatori racconta la storia di un gruppo di ragazzi che, grazie ad un’insolita macchina del tempo, viaggia nel tempo fino al 1939, nella Roma fascista di Benito Mussolini e alle porte della Seconda guerra mondiale, ritrovandosi in un’Italia profondamente segnata dalle leggi razziali. In questo cupo contesto storico, i protagonisti avranno il compito di salvare il mondo dalla minaccia di un’arma con cui si vuole cambiare il corso della Storia.
Nel cast principale del film si trovano Matteo Schiavone nel ruolo di Max, Andrea Gaia Wlderk in quello di Greta, Fabio Bizzarro nei panni di Flebo, Gianmarco Saurino in quelli di Beo e Federico Tocci nel ruolo di Vulcano; con la partecipazione di Fabrizio Gifuni, che interpreta Luzio, e Vanessa Scalera, che impersona la dottoressa Sestrieri.
Alla regia troviamo il già citato Ludovico Di Martino, noto per aver diretto il film La Belva (2020). Il regista ha anche collaborato come soggettista e sceneggiatore del film insieme a Gabriele Scarfone. Il distributore internazionale sarà NBC Universal Studios per conto di Sky Studios.
Il regista si è anche espresso sul film e sul suo significato, parlando de I Viaggiatori come di un cortocircuito: “Questa la parola chiave che ha sbloccato il processo creativo che c’è dietro la realizzazione di questo film, spingendo me e il resto dei miei collaboratori a reinterpretare costantemente il passato con uno sguardo contemporaneo e fresco, con l’obiettivo di avvicinarlo al nostro reale presente e dando vita alla provocazione alla base de I Viaggiatori: la storia altro non è che un cane (scemo) che si morde la coda.” E ancora Ludovico Di Martino: “Con questo film ho voluto mescolare tutte le esperienze che ho accumulato negli ultimi anni, nate dal fascino verso le relazioni umane e confluite nella voglia di raccontare storie ricche d’azione. Un film comunque nato durante la pandemia e scritto in quarantena, forse anche con l’idea che qualcosa stava arrivando. Oggi al cinema c’è sicuramente più libertà grazie alla serialità dello streaming. Abbiamo giocato sui partigiani come un videogame. La censura più pericolosa resta l’autocensura.”