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Quando Dio imparò a scrivere – la recensione

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Quando Dio imparò a scrivere (Los renglones torcidos de Dios) è un film del 2022 diretto da Oriol Paulo.

Il soggetto del film è tratto dal best seller giallo di Torcuato Luca De Tena. La sceneggiatura è stata scritta invece da Silvia Streinbrecht e Mireia Cusò.

Il film è attualmente disponibile in streaming su Netflix.

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Cast

La protagonista Alice Gould è interpretata da Bàrbara Lennie e a seguire nel cast troviamo: Eduard Fernandez Serrano nel ruolo di Samuel Alvar, Loreto Mauleòn nel ruolo di Monserrat Castell, Javier Beltràn nel ruolo di César Arellano.
E ancora Pablo Derqui (Ignacio Urquieta), Samuel Soler (Ròmulo/Remo), Fede Aguado (Teodoro Ruipérez), Aldelfa Calvo (Dottoressa Dolores Bernardos), Antonio Buil (Ruiz De Pablos), Dafnis Balduz (Ispettore Soto), David Selvas (Heliodoro), Raquel Ferri (Lucia), Joan Crosas (Garcìa del Olmo), Carles Gilabert (Portero Sanatorio).

Quando Dio imparò a scrivere – Trama

1979: Alice Gould de Almenara viene ricoverata in un ospedale psichiatrico. Ad accoglierla è il dottor Ruipérez, che è al corrente della situazione di Alice ed ha letto una lettera del dottor Donadio in cui dichiara che la donna ha tentato di avvelenare il marito Heliodoro. Nella stessa lettera afferma che la donna è molto intelligente ed estremamente abile a manipolare chi ha di fronte.

Il dottor Arellano che la prende in terapia si rende conto da subito di quanto sia intelligente e lucida. Poco dopo scopriamo che Alice, d’accordo con l’uomo che l’ha accompagnata nella struttura (e padre della vittima), si è intrufolata all’interno della struttura fingendosi malata per compiere delle indagini sulla misteriosa morte di Damian Garcia del Olmo.

Durante le sue indagini finisce nel bosco con Ojeida che tenta di violentarla, si risveglia più tardi stordita e legata per aver commesso l’omicidio dell’uomo che stava tentando di abusare di lei. Alice ricorda poco e dopo qualche minuto dal suo risveglio arriva il primario della clinica, il Dottor Samuel Alvar, con cui tenta di parlare delle sue indagini ammettendo di non essere malata.

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Il primario nega qualsiasi tipo di legame con lei e la sottopone a elettroshock e shock insulinici perchè ritorni in lei, fino a chiuderla nella cosiddetta gabbia. Alice realizza che in realtà il marito ha progettato un piano diabolico contro di lei, in accordo con il primario Alvar, chiudendola all’interno dell’ospedale psichiatrico per godersi il suo patrimonio.

Ordisce quindi un piano di fuga, tentando di convincere anche i medici della struttura.

Quando Dio imparò a scrivere – Recensione

Lo spettatore viene sviato dal principio grazie alla lettera che descrive Alice come una manipolatrice in grado di mentire su tutto. In questo modo il pubblico è convinto di avere a che fare con una persona estremamente abile a mentire e fa fatica a credere alle sue parole.

Nonostante queste premesse però, dopo poco lo spettatore è in grado di intuire l’inganno senza porsi troppe domande e immedesimandosi subito nel personaggio di Alice. Benché i continui colpi di scena è quasi palese che lei faccia parte dei buoni e che la sua storia sia vera, motivo per il quale in fin dei conti il film non ci sorprende.

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Anche nei momenti in cui vi è un chiaro ribaltamento della situazione e Alice dovrebbe essere vista (dallo spettatore) come una persona con una patologia mentale, si fa fatica a credere che lei stia mentendo. È chiaro per chi guarda che Alice stia dicendo la verità e l’inganno per lo spettatore sembra non essere totalmente riuscito.

Qualche minuto di troppo

Il film dura 154 minuti e durante la visione si percepisce che la durata è forse eccessiva. Nonostante i continui colpi di scena e la tensione costante, ad un certo punto del film la durata inizia a pesare. Probabilmente se il film fosse stato pensato con “qualche minuto” in meno, sarebbe stato più accattivante e coinvolgente.

Quando Dio imparò a scrivere – Spiegazione del finale (Spoiler Alert)

Alice, dopo essersi trovata immischiata in una storia più grande di lei, è riuscita a trovare una via di fuga nonostante le tante avversità. Nelle sequenze finali scopriamo attraverso dei flashback che in realtà ad essere ucciso non è stato De Olmo ma Remo, uno dei figli della stessa Alice, e che ad appiccare l’incendio che ha provocato la morte del figlio è stata la stessa donna.

Su quale omicidio stava indagando quindi? Semplice: nessuno. Nel finale di Quando Dio imparò a scrivere capiamo quindi che l’omicidio su quale afferma di stare indagando Alice, è stato proprio quest’ultima a causarlo.

Alice scopre poi che quello che credeva fosse il padre della vittima è in realtà un attore ingaggiato dal marito Heliodoro.

Quindi, come sono andate realmente le cose? É probabile che la donna abbia partorito Romulo e Remo all’interno dell’ospedale psichiatrico e che sia stata dimessa poco dopo, lasciando questi all’interno. Dopo le dimissioni ha iniziato un carriera da detective ed ha effettivamente tentato di avvelenare il marito. Allo stesso tempo però, è entrata all’interno della struttura proprio per un inganno da parte di Heliodoro. L’obiettivo principale dell’uomo quindi resta sempre il patrimonio di Alice.

Questo finale contorto e confusionario è in bilico tra l’accattivante e il disturbante. Lascia probabilmente troppi dubbi allo spettatore, non in quanto finale aperto ma finale incompleto.

Spiegazione del titolo

Los renglones torcidos de Dios tradotto letteralmente significa Le linee storte di Dio. Fa riferimento ad una frase pronunciata dal Dottor Samuel Alvar durante un incontro con la polizia incaricata alle indagini: Se Dio ci ha creato come una calligrafia perfetta, i pazienti che finiscono qui sono come le linee storte di quando Dio imparò a scrivere.

Il Trailer

PANORAMICA

Regia
Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

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