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Outer Banks

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Prodotto da Netflix e uscito ad aprile di quest’anno, Outer Banks è una serie teen drama d’avventura che è passata piuttosto inosservata sotto i radar dei suoi target di riferimento. Peccato, perché si rivela essere una serie solida e consapevole dei generi a cui fa riferimento. Il titolo Outer Banks si riferisce al posto in cui è ambientata. Gli Outer Banks, abbreviati come OBX, sono una lunga e frastagliata striscia di costa nella Carolina del Nord, in cui la serie individua due clan distinti di persone: i Pogues, i poveri protagonisti della storia, che lavorano per i Kooks, i ricchi del posto.

Outer Banks

La serie segue il gruppo dei Pogues, capitanato dal sedicenne John B (Chase Stokes) e composto dai suoi tre amici Kie (Madison Bailey), una kook ma dall’animo pogue, JJ (Rudy Pankow), il pagliaccio del gruppo, e il secchione Pope (Jonathan Daviss). Loro vivono lavorando per i ricchi e passano le giornate libere in barca. Un giorno, John B trova una bussola appartenente al padre scomparso nel derelitto di uno yacht. Da quel momento la usa per cercare suo padre, ma non sa che in tanti sono alla ricerca di quella bussola e di quello che rappresenta.

Outer Banks
Il gruppo dei Pogues

Una storia di avventura tra le assolate coste della Carolina, un amore adolescenziale proibito, un mistero da risolvere su uno sfondo di divisione sociale: i temi e i generi sono tantissimi, ma i creatori e sceneggiatori Shannon Burke e i fratelli Jonas e Josh Pate sanno il fatto loro. Infatti, riescono a combinare tutti questi elementi e anche altri con estrema fluidità, sacrificando forse l’effetto sorpresa sotto molti punti della trama, ma il risultato resta solido ed efficace.

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La storia mantiene viva la curiosità desta curiosità, nonostante il decorso della trama risponda a più di una influenza, a partire dal classico film d’avventura come All’inseguimento della pietra verde, con una caccia al tesoro combinata a tanta azione, romance, mistero, insieme a qualche momento di alleggerimento comico. Ma il mistero si configura anche come thriller alla luce del sole, con poliziotti corrotti, trafficanti di droga e traditori insospettabili.

Outer Banks
Il protagonista John B

Anche la storia d’amore richiama diversi dejà-vù a partire dall’immortale Romeo e Giulietta, dove, a differenza dei Montecchi e dei Capuleti, abbiamo qui i Kooks e i Pogues. Anche in Outer Banks infatti il tema sembra essere quello del concetto di tribù e di famiglia, come viene ricordato da uno dei personaggi principali. Il conflitto centrale della serie sembra essere infatti la scelta del proprio clan, e quindi della propria famiglia, indipendentemente da quella in cui si è nati. E quindi la decisione si divide da un lato tra un mondo ricco e privilegiato, ma profondamente corrotto e avido, e dall’altro tra una vita instabile, alla giornata, ma piena di vita e di integrità morale.

Outer Banks
I tre amici JJ, Pope, e Kie

Certo, proprio per questo la serie idealizza la vita dei Pogues, e la scelta del cast di usare attori belli e attraenti e atletici certo non attenua questa idealizzazione. Ma anche questa sembra in realtà essere solo una facciata: nel corso degli episodi gli sceneggiatori vanno più in profondità nella vita dei Pogues, e in particolare delle loro famiglie, andando a scandagliare noti problemi sociali, dagli assistenti sociali che vogliono mandare John B in una struttura, alla tossicodipendenza. Infatti, soprattutto negli ultimi cinque episodi, Outer Banks sembra voler essere di più una critica sociale attraverso il pretesto del genere d’avventura piuttosto che il contrario.

Outer Banks

Per quanto l’ambientazione sia sicuramente interessante e nettissima divisione sociale sia quasi al limite con il genere Young Adult distopico, Outer Banks gioca su personaggi archetipici e situazioni memori appunto di varie influenze di generi, dai coming of age di avventura sullo stile di Stand by me, ad alcune influenze noir, in particolare per la struttura a scatole cinesi che ricorda le investigazioni di Chinatown o Il lungo addio. Tutta la serie è quindi accompagnata da un sentore nostalgico, caratteristica molto prolifica degli ultimi come si può notare dal successo di Stranger Things o della saga di IT e dei vari reboot e spin off di film di genere, specialmente horror, fantasy e sci-fi.

Outer Banks

La grossa qualità di questa serie è che non cita modelli e omaggi veri e propri, ma li richiama soltanto, riuscendo a rimescolarli felicemente e allo stesso tempo proponendo qualcosa di conosciuto ma di giovane, come dimostra la storia d’amore, che rinnova la classica ribellione adolescenziale con l’assenza di machismo ingombrante. L’unica critica infatti sarebbe che i personaggi protagonisti, per quanto il loro arco di trasformazione sia presente e alcune backstory interessanti, sono troppo perfetti. L’unico più sfaccettato è la spalla comica JJ. Negli altri, l’assenza di ambiguità morale o anche solo di difetti li rende una sorta di martiri monodimensionali e questo è un peccato visto che la scrittura, dai dialoghi alla trama, è azzeccata, per quanto convenzionale.

Annunciata una seconda stagione, che dovrebbe uscire nel 2021.

Voto Autore [usr 3,0]

Marianna Cortese
Marianna Cortese
Attualmente laureanda in Lettere Moderne, ho sempre avuto un appetito eclettico nei confronti del cinema, fin da quando da bambina divoravo il Dizionario del Mereghetti. Da allora ho voluto combinare cinema e scrittura nei modi più diversi e ho trangugiato di tutto: da Kim Ki-Duk a Noah Baumbach, da Pedro Almodovar a Alberto Lattuada. E non sono ancora sazia.
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