Un Fast & Furious in salsa teen oppure un The O.C con le auto da corsa al posto del surf? È Motorheads, il nuovo teen drama disponibile su Prime Video dal 20 maggio con Ryan Phillippe, Michael Cimino (Love Victor, Never Have I Ever) e Matt Lanter.
Motorheads – La Trama
Zac (Michael Cimino) e Caitlyn (Melissa Collazo) si trasferiscono con la madre Samantha (Nathalie Kelley) da Brooklyn a Ironwood, cittadina d’origine della donna. Qui vengono accolti dallo zio Logan Maddox (Ryan Phillippe), fratello del padre Christian (Deacon Phillippe), che i due ragazzi non hanno mai conosciuto.
Christian, infatti, era un pilota di corse clandestine noto in zona per essere imbattuto, ma è scomparso diciassette anni prima, dopo aver preso parte a una rapina.
I due fratelli hanno ereditato la passione per i motori: Max per la velocità, Caitlyn per il restauro delle auto. Ma in realtà, l’ossessione per le macchine è una costante a Ironwood. C’è Marcel (Nicolas Cantu), nerd appassionato di design automobilistico e frequentatore abituale dell’officina di Logan, che diventa subito amico dei gemelli.
Curtis (Uriah Shelton) è il figlio dello sceriffo Hugo, legato da un passato complicato con i Maddox, e fratello di Ray (Drake Rodger), trafficante di auto rubate.
E poi ci sono Alicia (Mia Healey), figlia di un ricco imprenditore e fidanzata di Harris (Josh Macqueen), ma anche interesse amoroso di Max; e Darren (Matt Lanter), padre di Harris e proprietario di mezza Ironwood, che in passato ha avuto un conto in sospeso con Christian… per colpa di Sam.
Insomma, a Ironwood il passato non passa mai, e le colpe dei padri ricadono puntualmente sui figli.
Motorhead – La recensione
Se c’è una cosa da dire, è che i teen drama ormai sembrano tutti uguali. Storie scopiazzate, cliché abusati, buchi narrativi, personaggi poco interessanti. Eppure gli anni 2000 avevano fatto scuola. Ma copiare senza attualizzare non è la soluzione.
Le premesse, in realtà, sembravano buone (o forse lo sembravano solo per via delle fancam virali sui social): motori, adolescenti, amori e corse adrenaliniche. Una formula inedita almeno sulla carta, anche se piena dei soliti cliché. Che poi, diciamolo: i cliché, se usati bene, possono funzionare. Il problema è che qui funzionano poco.
I personaggi sono poco approfonditi: tutti condividono una sola passione – le macchine – che assorbe ogni dimensione delle loro vite. Parlano di macchine, vivono per le macchine, restaurano macchine. Il culmine è la missione di restaurare l’auto di Christian Maddox per una corsa clandestina tra Max e Harris… ovviamente all’insaputa dello zio Logan, convinto che lo facciano solo per sentirsi più vicini al padre.
Gli intrecci amorosi sono piuttosto deboli: Max si innamora di Alicia, la più bella della scuola nonché fidanzata del suo rivale – il cliché più classico. Curtis e Caitlyn sembrano più promettenti, ma poi Curtis si interessa a Brooke, che a sua volta potrebbe piacere a Marcel, mentre Caitlyn attira l’attenzione di Kiara… e non si capisce bene come la prenda. Che gran confusione!
Paradossalmente la parte più interessante sembra essere quella degli adulti – che però viene lasciata in secondo piano. La serie prende una piega crime a metà stagione: si scopre che diciassette anni prima Hugo, Christian ed Ezra hanno partecipato a una rapina, le cui conseguenze tornano a galla nel presente.
L’uso dei flashback è positivo, ma resta troppo superficiale: Chi era davvero Christian? Com’era il suo rapporto con Sam? E quello con Darren? E tra Sam e Logan? Tutte domande lasciate aperte, come anche il destino di Christian: morto? Disperso? Vivo nell’ombra? Evidentemente si spera di rispondere a tutto in una seconda stagione… ancora non confermata.
Motorheads – Il cast
Tra personaggi insipidi e altri potenzialmente interessanti, Motorheads offre un cast giovane con qualche spunto da sviluppare.
Michael Cimino e Melissa Collazo interpretano i gemelli Max e Caitlyn. Funzionano, ma il loro legame con l’abbandono paterno resta poco esplorato: la loro unica dimensione caratteriale restano le automobili. Marcel (Nicolas Cantu) è il classico nerd tenero, con una cotta mai dichiarata per Brooke e una famiglia complicata (padre alcolizzato, madre in fuga con un camionista). È costruito per fare tenerezza, ma con un buon sviluppo potrebbe diventare uno dei più riusciti.
Curtis è un altro personaggio a metà strada: figlio dello sceriffo, fratello di un piccolo criminale, schiacciato tra modelli opposti. Non è accettato dai “fighi”, si unisce al gruppo dei gemelli e ha cotte sparse tra Caitlyn e Brooke. La svolta arriva solo alla fine, quando scopre il segreto del padre.
Harris è uno di quelli da tenere d’occhio: il classico “antagonista” che nasconde una certa profondità. Madre morta da poco, padre distante, ricco e viziato, ma con qualche sfumatura interessante. Peccato resti sullo sfondo. Kiara è in pieno conflitto identitario: è con Noah, ma è attratta da Caitlyn. Poco chiaro dove voglia andare il personaggio. Alicia, invece, è del tutto anonima.
Gli adulti – Sam, Logan, Hugo, Ezra, Darren – avrebbero moltissimo potenziale, ma si perdono per strada. E paradossalmente, il personaggio più interessante di tutti è proprio ChristianMaddox, interpretato da DeaconPhillippe… anche se lo vediamo quasi sempre solo nei ricordi.
Conclusioni
Motorheads non è una serie da buttare, ma nemmeno da osannare. È un teen drama che si guarda senza troppo impegno, perfetto per l’estate. Nessuna lode, forse un po’ di infamia. Ma anche un potenziale che – se sviluppato meglio in una seconda stagione – potrebbe sorprendere.