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Il bacio della donna ragno

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Esattamente venticinque anni fa, il 24 ottobre del 1994, ci lasciava l’attore portoricano Raúl Juliá. Ai più è noto per aver interpretato Gomez Addams nei film La famiglia Addams (1991) e La famiglia Addams 2 (1993) di Barry Sonnenfeld, ma ha in realtà preso parte a pellicole di ben altro spessore come Un sogno lungo un giorno (1981) di Francis Ford Coppola e soprattutto Il bacio della donna ragno (1985) di Héctor Babenco. Questo secondo è un dramma carcerario di indicibile potenza, ritmato dai suggestivi racconti che Luis Molina (William Hurt) recita di fronte a Valentin Arregui (Juliá) per evadere da quella loro dura realtà. Infatti, ispirato all’omonimo romanzo di Manuel Puig, il film del regista sudamericano descrive la relazione che si instaura tra due detenuti: un omosessuale e un dissidente politico, negli anni settanta, durante la dittatura militare argentina.

Il bacio della donna ragno

Sulle prime, i due uomini non si capiscono e sembrano così distanti da sviluppare dinamiche di reciproco ribrezzo. Molina ha bisogno di storie d’amore, retorica e buoni sentimenti e lo dimostra ricordando con nostalgia un melodramma di propaganda nazista senza rendersi conto di andare contro i suoi stessi interessi, mentre Valentin si abbandona a didascaliche arringhe ideologiche per mantenere un contatto forte con la propria militanza anche in quella condizione disumanizzante. Presto si viene a scoprire che Molina ha degli obiettivi nascosti e che dall’inizio era sua intenzione usare Valentin ma, come sempre accade in certo cinema, l’imprevedibilità delle emozioni cambierà le carte in tavola. Alla fine, Il bacio della donna ragno si rivela un film sulla ghettizzazione per motivi diversi di due uomini fondamentalmente soli, che la natura e gli eventi hanno costretto all’infelicità ed ai margini, nonché al bisogno d’amore che poi li concede l’uno all’altro malgrado la loro estraneità sostanziale.

Il bacio della donna ragno

Per questo lavoro, William Hurt vinse l’Oscar al miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º Festival di Cannes. Juliá si aggiudicò invece il riconoscimento al miglior attore protagonista del National Board of Review Award. Uno squilibrio che forse non rende del tutto giustizia allo straordinario apporto recitativo dell’attore a Il bacio della donna ragno, ma sottolinea ancora una volta come sia possibile passare dai ruoli comici a quelli drammatici e viceversa proficuamente. Inoltre, Raúl Juliá ha dimostrato grande interesse per personaggi complessi e impegnati anche quando era già consapevole della malattia che lo avrebbe ucciso, come accaduto con il biopic televisivo Il fuoco della resistenza – La vera storia di Chico Mendes (1994) di John Frankenheimer. Un attore che è giusto ricordare, quindi, per il coraggio e la maestria con cui è riuscito a destreggiarsi fra diversi tipi di cinema senza mai perdere la stima di sé.

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