Come tutto ebbe inizio. Era il 6 dicembre del 2001 quando irrompeva nelle sale italiane Harry Potter e la pietra filosofale, il primo capitolo di una saga che sarebbe di lì a poco sarebbe diventata uno dei blockbuster più visti del nuovo secolo (gli anni 2000).
Dal capolavoro fantasy per ragazzi della britannica J. K. Rowling, il regista Chris Columbus ha dato vita a una storia di amore, amicizia e coraggio che hanno educato e continuano ad accompagnare milioni di bambini in tutto il mondo.
Questo piccino diventerà famoso, non ci sarà nessun bambino al mondo che non conoscerà il suo nome.
Una frase che già suonava come monito. Tutti i maghi, e ormai tutti i “Babbani”, conoscono la storia. Le vicende del giovane mago di 11 anni Harry Potter (Daniel Radcliffe), orfano dei suoi genitori, uccisi dal temibile mago oscuro Lord Voldemort, pervadono i libri di letteratura e cinema.
Cresciuto da una famiglia senza poteri magici e tenuto all’oscuro della sua vera natura fino al suo undicesimo compleanno, scopre il suo destino grazie al gigante Hagrid (Robbie Coltrane), «custode delle chiavi e dei luoghi a Hogwarts», la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo.
Sarà proprio qui che conoscerà due amici che resteranno al suo fianco per sempre, Ronald Weasley (Rupert Grint) ed Hermione Granger (Emma Watson).
Il primo impacciato, ma impavido nel momento del bisogno, la seconda saccente e presuntuosa, ma dal cuore grande. I tre sono la perfetta incarnazione degli ideali insegnamenti per un giovane adolescente: quelli del rispetto, dell’aiuto reciproco, del lavoro di squadra.
Insieme affronteranno le loro paure e si proteggeranno l’un l’altro, nel tentativo di fermare i piani di Colui Che Non Deve Essere Nominato.
Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson. Tre nomi fino ad allora sconosciuti, ma da quel momento entrati nel panorama cinematografico mondiale, soprattutto quest’ultima (da Bling Ring a La Bella e la Bestia, passando per Noah e The Circle).
Tutti loro sono stati scelti in modo diverso, a tratti bizzarro. Come audizione, Rupert Grint ha inviato un video di se stesso mentre affermava di essere la scelta migliore per il ruolo di Ron Weasley a tempo di rap.
Emma Watson ha fatto ben cinque provini prima di essere scelta come Hermione Granger, mentre Daniel Radcliffe si è misurato addirittura con David Copperfield per ottenere il ruolo di Harry Potter (un mago per un mago, d’altronde).
Un film che intrattiene, commuove ed emoziona, ma soprattutto educa.
L’ambientazione scolastica mette i giovani maghi alla prova con lezioni di magia a tutti gli effetti, come i bambini del mondo reale. Non manca lo sport, con il tradizionale Quidditch, e c’è spazio anche per il bullismo, con il carattere altezzoso di Draco Malfoy (Tom Felton) e dei suoi scagnozzi, Tyger e Goyle.
Dalle pozioni del temibile professor Severus Piton (Alan Rickman) a quelle di Difesa contro le arti oscure del balbuziente Raptor (Ian Hart). Vita scolastica cosparsa di magia. Una scuola che tutti i bambini del mondo vorrebbero frequentare.
È questo che ha fatto breccia più di ogni altra cosa: i contatti con la quotidianità di un mondo solo all’apparenza inesistente.
Basti pensare che i bambini attori e attrici, durante le riprese, svolsero i loro veri compiti scolastici, in modo da rendere più realistico l’ambiente sul set.
Non sorprende se Harry Potter e la Pietra Filosofale sia stato nominato a tre premi Oscar, tra cui “Migliori costumi” e “Miglior Scenografia”, oltre a “Miglior colonna sonora”.
L’importanza mediatica di Harry Potter e dell’intero Wizarding World creato da Miss Rowling (ora al cinema ancora con la saga di Animali Fantastici) si mostra anche nelle ripercussioni sociali avute dal film.
Per le riprese di alcune scene di Hogwarts fu inizialmente scelta la Cattedrale di Canterbury, ma il Decano si rifiutò, dicendo che non era opportuno che una chiesa cristiana fosse usata per promuovere immagini pagane.
La Cattedrale di Gloucester ne ha preso il posto, ma non senza proteste. Numerosi manifestanti scrissero lettere di denuncia, sostenendo che si trattava di una bestemmia e promettendo di bloccare l’accesso della troupe cinematografica.
Negli anni i libri sono stati censurati da alcune biblioteche. Sono sorti movimenti di denuncia, ma alla fine la magia ha vinto. Sulle ingiurie, sulle proteste, ma soprattutto nel cuore dei fan di tutto il mondo. Tanti undicenni aspettano la personale lettera di ammissione alla scuola di Hogwarts, pur sapendo di sperare nell’impossibile.
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