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El Conde: Pablo Larraín e il fascismo nel mondo

Con la satira tagliente El Conde, il regista cileno Pablo Larraín torna alla Mostra del Cinema di Venezia dopo il suo ultimo film, Spencer. Se in quest’ultima pellicola, Larrain raccontava un momento particolare di crisi della vita di Lady Diana, in El Conde, tratteggia in maniera insolita il dittatore cileno Augusto Pinochet, simbolo del fascismo globale. Infatti, quest’ultimo riappare come un vampiro di 250 anni che vive in una decadente tenuta rurale dopo aver finto la propria morte.

Il film, dal significato allegorico, è splendidamente girato in bianco e nero dal talentuoso direttore della fotografia Ed Lachman. El Conde vede la partecipazione dell’acclamato attore cileno Jaime Vadell, 87 anni, nel ruolo di Pinochet, che nella realtà morì all’età di 91 anni nel 2006, impunito e ricco. Durante il regime di Pinochet, iniziato con un sanguinoso colpo di stato militare nel 1973, più di 3.000 persone morirono o scomparvero a causa della violenza politica in Cile. La nazione in precedenza, aveva vissuto una lunga storia di democrazia.

Variety ha parlato con Larraín, che aveva già affrontato il tema di Pinochet in Tony Manero e Post Mortem, così come nell’acclamato film del 2012 No – i giorni dell’arcobaleno, candidato agli Oscar, riguardo alla campagna di successo per rimuovere il dittatore dall’incarico.

Pablo Larrain

Il significato di El Conde per Pablo Larraín

Una delle cose che ha anche dato urgenza è il fatto che Jaime Vadell per me è l’Attore per interpretare questo personaggio. E lui ha oltre ottant’anni, quindi era adesso o chissà quando. Quindi è stato lui a motivare veramente questo film. E la combinazione di vedere immagini di Pinochet con un mantello, capire che la mancanza di giustizia nei suoi confronti lo ha reso eterno.

Pinochet è morto in totale impunità, da milionario e libero. E proprio per questo, penso che la sua figura sia ancora come una macchia oscura sulla nostra società che ci ricorda ogni giorno quanto siamo frammentati e divisi. Probabilmente il principale problema quando si ritrae qualcuno come Pinochet e le persone che lo circondavano è che devi essere molto eloquente riguardo alla sua malvagità. E questo è qualcosa su cui non si può trattare.

El Conde Jamie Vadell

Come il fascismo assume diverse forme nel mondo

Ma, naturalmente, rappresenta un potere che è ancora forte nel mondo. Il fascismo ha forme e manifestazioni diverse. E talvolta alcune di queste sono molto difficili da interpretare, perché iniziano con la seduzione, poi passano alla paura e infine terminano con la violenza. Ed è qualcosa che stiamo vedendo con la crescita della destra in molti paesi del mondo. E suppongo che ci sia un’allegoria in questo film che può essere accettata e sentita in molte società.

È sorprendente quando puoi parlare della tua città, e poi ti rendi conto che la tua città non è poi così diversa da molte altre. Quindi spero davvero che questo film possa fare questo e possa in qualche modo abbattere quelle barriere e far sì che le persone riflettano sulle proprie realtà e prendano ciò come una testimonianza di una di esse.

El Conde, film originale Netflix, avrà una distribuzione limitata nei cinema il 7 settembre in alcuni paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Cile, Argentina e Messico) e sarà disponibile sulla piattaforma globalmente dal 15 settembre.

El Conde Venezia 80
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

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