Come True, negli abissi più profondi della mente umana
Come iniziare a parlare di Come True? Il modo migliore sarebbe non farlo. Sì, perché è uno di quei film dove a contare di più è l’esperienza di visione. E’ un film che ne richiede anche più di una, perché di difficile digeribilità e molto criptico; tuttavia dare alcune linee guida per approcciarsi nel modo giusto potrebbe essere la giusta soluzione. Il film, prodotto nel 2020, è la seconda opera del regista Anthony Scott Burns e venne presentata al Trieste Science+Fiction Festival. In Italia è disponibile in dvd e blu ray grazie a Midnight Factory che lo ha poi inserito nel suo canale Prime Video così da renderne ancora più facile la fruizione. Come True è un film destinato a dividere il pubblico, perché se per quasi tutta la sua durata scorre senza intoppi trascinandoci negli abissi più profondi della mente umana e muovendosi tra simbolismo e onirismo, sul finale è probabile che provochi un certo shock. E’ un’opera che vive molto di interpretazione, anche libera se vogliamo, ed è un po’ il bello del cinema quando si tramuta in un esercizio per la mente. Il film di Burns è un’opera da riscoprire e in un secondo momento da far conoscere a quante più persone possibili.
Come True: la trama
Sarah è una ragazza di diciotto anni con gravi problemi d’insonnia e difficoltà familiari non ben specificate. Sembra abbia un rapporto complicato con la madre e ciò la porta a non dormire mai a casa. Dorme in giro e ospite di amici, ma mai in casa. Questo ritmo di vita decisamente disequilibrato la porta di giorno ad essere stanca, disattenta, quasi un fantasma che cammina. Per puro caso (e per guadagnare qualche soldo) deciderà di unirsi ad un progetto di ricerca universitario che vuole reclutare soggetti con problemi di sonno come quelli di Sarah o simili. Lo studio, guidato dal Dr. Meyer, si propone di materializzare concretamente i sogni dei pazienti durante la fase REM. Sarah, forse inizialmente scettica, si ricrederà nel momento in cui dopo la prima notte si sentirà più riposata dormendo finalmente bene. Quella sensazione, però, sarà solo uno specchietto per le allodole, perché nello scandagliare così profondamente il subconscio si potrebbero scoprire delle presenze fino ad allora sopite. Un pericolo con la quale la ragazza entrerà in contatto e da cui dovrà mantenere le distanze per salvarsi la vita.
Anthony Scott Burns, regista e sceneggiatore
In certi casi, come per Come True, bisogna tener conto che la mente dietro l’eccellenza estetica e tecnica è la stessa di quella che ha scritto la sceneggiatura. Per Anthony Scott Burns è il secondo lungometraggio dopo Our House, ma la sua gavetta è decisamente lunga e ricca di esperienza. I primi passi li ha mossi nel mondo degli effetti visivi, per poi spostarsi in quello dei cortometraggi e in ultima istanza dei lungometraggi. Come True a livello estetico e tecnico è eccellente. Regia e fotografia sono assolutamente coerenti alle tematiche e alle atmosfere, tanto da donare al film un fascino crescente che va di pari passo con il ritmo e la tensione di una storia davvero contorta il cui obiettivo è mettere il pubblico alla prova. Cupi, freddi, quasi smorti sono i colori scelti per rappresentare gli incubi, le allucinazioni e il sottile confine tra sogno e realtà che vive Sarah; un elemento, questo, che avvicina il film allo stile visivo di Nicolas Winding Refn, così come anche la colonna sonora. Il comparto audio, infatti, è una delle caratteristiche che più colpisce del film e resta impresso nella mente. Energica, prepotente, suggestiva, una vera e propria protagonista fatta di suoni elettronici e sintetizzati che a volte sembrano sfumare in lamenti sussurrati.
Il sogno, terreno fertile per il cinema horror
L’horror, lo sappiamo, è un genere che non ha confini, poiché vive d’immaginazione e su quella nessuno può obiettare. Se si aggiunge anche che il sogno è terreno fertile in cui far crescere e sviluppare la storia tutto è concesso. Burns unisce entrambe le cose, infatti Come True è un film sempre in bilico tra sogno e realtà, tra allucinazione e ragionevolezza. Se negli anni ’80 la mente di Wes Craven concepì Freddy Krueger, un serial killer in grado di uccidere nel sonno, Burns mette Sarah e tutti i malcapitati soggetti di questo pericoloso esperimento di fronte ai propri incubi peggiori che, a differenza del personaggio protagonista di Nightmare, non attaccano, ma inquietano disturbando la mente e rendendola vulnerabile. La rappresentazione visiva di ciò che sognano è libera da qualsiasi limite o costrizione; è un mondo grigio, silenzioso, mutaforma, terrificante. L’attrice Julia Sarah Stone è perfetta nella sua interpretazione. Come True scivola nel genere sci-fi e la bellezza androgina della ragazza richiama questo mondo fantascientifico; inoltre, la sua espressività riesce perfettamente a trasmettere confusione, inquietudine e fragilità.
Un finale criptico e divisorio
Come True è un film che vale la pena vedere e scoprire. C’è da dire, però, che il finale potrebbe spaccare fortemente il pubblico. La fine della storia di Sarah, checché se ne dica, è coerente con quanto si è visto fino a quel momento. Se il film ci trasporta in una dimensione onirica che la scienza sta avidamente studiando con tecnologie avanzate, il finale non può che essere sì scioccante, ma in linea con la tematica affrontata. E’ spiazzante senza dubbio e incomprensibile ad una prima visione, ma come già anticipato il bello di questo film è anche questo. Come True ci vuole avidi di sapere e curiosi di capire la sua essenza, quindi…sotto con la prima, la seconda o l’ennesima visione di questo gioiello di genere.