Sembra roba da Medioevo eppure negli Stati Uniti D’America esistono ancora strutture nelle quali si cerca di convertire i giovani omosessuali, di “riprogrammarli” e ricondurli sulla retta via. La fede in Dio pare essere la miglior cura per quella che è considerata una malattia del corpo e dell’anima. Boy erased – Vite cancellate, pellicola del 2018 scritta e diretta dal regista Joel Edgerton, racconta l’agghiacciante percorso di un giovane studente universitario all’interno di uno di questi centri.
Jared (Lucas Hedges), vive in un piccolo paese dell’Arkansas. E’ figlio di una coppia battista. Suo padre Marshall (Russel Crowe) è il severo e integerrimo pastore della comunità e sua madre Nancy (Nicole Kidman) madre e moglie devota, trascorre il tempo tra le pareti domestiche e quelle della chiesa dove assiste incantata ai sermoni di suo marito. Dopo aver compreso di essere gay Jared fa coming out e confessa la sua omosessualità ai genitori che, con la speranza di redimerlo, si affidano al consiglio pastorale della comunità. L’immediato ricovero presso una struttura dove viene effettuata la terapia di conversione sembra essere la scelta più saggia. Attraverso il Love in action, un rigido programma riabilitativo, certamente guarirà. Con minuziosità viene descritto l’aberrante funzionamento della terapia. Ai ragazzi vengono sottratti effetti personali e telefono affinché non possano comunicare con l’esterno. Il terapista Victor Sykes ex omosessuale (interpretato dal regista del film Joel Edgerton) a metà tra un fanatico predicatore ed un rigido sergente, sottopone i ragazzi a imbarazzanti confessioni pubbliche durante le quali devono raccontare i loro pensieri “impuri”. Approfittando inoltre della vulnerabilità dei giovani, cerca di sopprimere i loro desideri sessuali provocando in questo modo danni irreversibili. Uno dei compagni di Jared, infatti, finirà per suicidarsi.
Boy erased – Vite cancellate narra la storia realmente accaduta allo scrittore americano Garrard Conley che sceglie di raccontare in un libro di memorie la sua terribile permanenza in un centro di riconversione. Dopo esservi fuggito, Conley si è fatto portavoce dei grossi pericoli delle terapie di conversione che inspiegabilmente continuano ad essere praticate in diversi Paesi degli Stati Uniti. Boy erased – Vite cancellate è sicuramente un buon film. Le traversie del giovane Jared all’interno del centro riabilitativo sono raccontate con dovizia di particolari è l’approccio che a volte risulta didascalico. Si prova una certa difficoltà ad empatizzare con i ragazzi per quanto sia evidente il dolore e la confusione provocata da una terapia che mira a rimuovere, a cancellare (come il titolo suggerisce) la loro identità. A dare spessore al film sicuramente ci sono gli attori. Il giovane Lucas Hedges è davvero eccezionale così come le due star australiane Nicole Kidman e Russel Crowe. La Kidman con l’abbigliamento vistoso e l’enorme parrucca bionda rende bene l’idea della mamma devota “del Sud” che, dopo un primo momento di comprensibile esitazione, starà pienamente dalla parte del figlio. Meno credibile invece è il personaggio interpretato da Crowe. Pastore irreprensibile, uomo rigido e inflessibile all’inizio (a tal punto da costringere Jared a sottoporsi alla terapia), padre docile e malleabile in seguito. Accetterà, infatti, seppure con qualche perplessità, l’omosessualità del figlio.
Boy erased – vite cancellate ha ottenuto un discreto successo. Il protagonista ha ricevuto una nomination ai golden globe come migliore attore in un film drammatico. Peccato che il premio gli sia stato soffiato da Rami Malek per l’interpretazione di Freddy Mercury nell’ormai celebre Bohemian Rhapsody. Poco prima che Boy erased – vite cancellate uscisse nelle sale, un’altra pellicola aveva raccontato una storia simile. Si tratta de La diseducazione di Cameron Post di Desiree Akhavan con al centro la storia di una ragazza adolescente condotta in un centro religioso per essere diseducata e liberata dall’omosessualità. Il film si è aggiudicato il Gran Premio della giuria al Sundance Film Festival del 2018.
Entrambi le pellicole hanno il merito di aver trattato il tema controverso dell’orientamento sessuale senza fronzoli, abbandonando per una volta la strada del facile buonismo e portando all’attenzione del pubblico gli effetti devastanti di un genere di terapia sprovvista di qualsiasi fondamento scientifico. Boy erased – vite cancellate mostra un’America, quella dell’era di Trump, nella quale il cristianesimo integralista e il fervido moralismo religioso pare stia spaventosamente prendendo piede e diffondendo idee potenzialmente molto pericolose.